Rissa con coltello e taser a spresiano ha ferito tre giovani nel maggio 2022

Rissa con coltello e taser a spresiano ha ferito tre giovani nel maggio 2022

A Spresiano, Treviso, una rissa in un locale ha causato tre feriti con coltelli e un taser; quattro sospetti di origine balcanica e nordafricana sono indagati dalla procura di Treviso per rissa aggravata.
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A Spresiano (Treviso), una rissa in un locale pubblico con coltelli e taser ha ferito tre giovani; quattro sospetti con doppia cittadinanza balcanica e nordafricana sono indagati per rissa aggravata. - Gaeta.it

Nel maggio del 2022, a Spresiano, in provincia di Treviso, una lite all’interno di un locale pubblico è finita con tre giovani feriti a causa di colpi di arma da taglio e dell’uso di un taser. Le indagini condotte dalla procura di Treviso hanno individuato quattro sospetti accusati di rissa aggravata. Tra questi, vi sono persone con doppia cittadinanza di origine balcanica e nordafricana.

Dettagli sulla rissa e uso del taser

L’evento si è svolto in un locale pubblico di Spresiano, dove la discussione è degenerata fino a diventare una rissa violenta. Durante la colluttazione, almeno tre giovani hanno riportato ferite causate da un coltello. Singolare è l’impiego di un taser, una pistola elettrica capace di bloccare temporaneamente una persona tramite scariche che paralizzano i muscoli. Il taser, strumento che richiede una licenza per essere portato, è stato utilizzato insieme all’arma da taglio, aggravando la gravità dell’aggressione.

Ai carabinieri intervenuti è spettato il compito di sedare il conflitto, riuscendo a ripristinare l’ordine nel locale. L’azione rapida delle forze dell’ordine ha impedito che la rissa degenerasse ulteriormente. Gli accertamenti hanno confermato che oltre al coltello, il taser è stato parte integrante del comportamento violento, una circostanza rilevante per il quadro giudiziario.

Profilo degli imputati coinvolti

Le persone coinvolte nelle indagini sono quattro, con un’età che spazia dai 24 ai 44 anni. Tutti vantano doppia cittadinanza e origini che richiamano il bacino balcanico e nordafricano. Sono accusati di rissa aggravata, in quanto la violenza è avvenuta con l’uso di strumenti pericolosi come coltelli e pistole elettriche.

La procura di Treviso ha condotto le indagini preliminari, basando le sue accuse sul fatto che l’azione collettiva dei quattro ha provocato ferite gravi. Le forze dell’ordine e la magistratura hanno ottenuto prove basate sui testimonianze, sull’esame medico-legale delle vittime e sulle perquisizioni effettuate sul luogo della rissa e negli ambienti frequentati dagli imputati.

Condizioni dei feriti e intervento medico

Tra i tre giovani colpiti, uno ha riportato un trauma particolarmente serio: una lesione al polmone che, secondo i medici, è guaribile in trenta giorni. Le altre ferite, pur preoccupanti, risultano di entità minore ma comunque richiedono cure ospedaliere e controllo medico.

L’uso del taser durante la rissa ha complicato l’intervento dei soccorritori. L’apparecchio elettronico, infatti, può provocare effetti temporanei di paralisi muscolare, rendendo i movimenti delle persone coinvolte meno prevedibili e aumentando il rischio di ulteriori danni. Dopo il tempestivo allarme, il pronto intervento dei carabinieri ha impedito che il conflitto degenerasse in conseguenze più gravi, consentendo agli operatori sanitari di stabilizzare i feriti.

Riflessioni sulla sicurezza nei locali pubblici

L’episodio ha attirato l’attenzione anche sulle dinamiche di sicurezza nei locali pubblici della zona, evidenziando come dilemmi legati al possesso e all’uso di armi improprie possono trasformare rapidamente una lite in un’aggressione violenta. Gli inquirenti proseguono con le indagini per chiarire ogni aspetto della vicenda. “È fondamentale prevenire simili episodi per garantire la sicurezza della comunità,” sottolineano fonti investigative.

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