Riomaggiore: niente ombrelloni a noleggio e accesso libero alle spiagge tra onde e natura ligure

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Riomaggiore, spiagge libere senza ombrelloni a noleggio tra le onde liguri. - Gaeta.it

Donatella Ercolano

27 Agosto 2025

Riomaggiore, uno dei borghi delle Cinque Terre in Liguria, mantiene un modello unico per la gestione delle spiagge. Qui non si affitta neppure un ombrellone e non si vendono biglietti per l’ingresso al mare. La scelta punta a preservare un rapporto diretto e senza filtri con la natura, dove il turismo si confronta con un territorio difficile, ricco di insidie naturali ma autentico.

Riomaggiore e la politica delle spiagge senza barriere

In un’Italia dove la maggior parte delle coste è privata o comunque regolata da tariffe e noleggi, Riomaggiore si distingue mantenendo l’accesso libero alle sue spiagge. Non ci sono lidi, né stalli da pagare per sedie, ombrelloni o docce. Questo approccio valorizza un’esperienza balneare che dipende dalle condizioni naturali, non da servizi artificiali. I visitatori si trovano di fronte a un mare che può essere calmo o mosso, senza protezioni o concessioni commerciali che ne limitino la fruizione. Lo spirito alla base è quello di un rapporto diretto con l’ambiente marino e costiero, non mediato da strutture o gestioni private, come capita invece altrove.

La scelta del Comune e della sua amministrazione ha anche un valore culturale. Significa presentare ai turisti, ma pure ai residenti, la spiaggia per come è: un luogo da affrontare con rispetto e attenzione, dove la natura impone i propri ritmi e limiti. Quindi niente ombrelloni dorati allineati, ma uno spazio in cui ognuno può trovare posto senza pagare e senza comodità forzate.

La sindaca fabrizia pecunia e la difesa dell’autenticità territoriale

Fabrizia Pecunia, sindaca di Riomaggiore, mette al centro delle politiche locali la tutela dell’autenticità. La sua visione non vuole addolcire le difficoltà ambientali ma accettarle. Afferma che il mare vicino al borgo è un luogo di “incontro-scontro” con la natura. Le onde possono impedire il bagno; chi si immerge deve far attenzione, come fa chi vive qui. Non è una spiaggia liscia e tranquilla, come quelle della Versilia o della riviera romagnola, ma un ambiente aspro che richiede rispetto.

Questo atteggiamento, sostenuto dall’amministrazione, mira a mantenere un’identità, lontana dalla banalizzazione turistica. Solo così si conserva un legame saldo con il territorio, evitando che la spiaggia diventi un’attrazione commerciale a tutti i costi. I turisti trovano un’esperienza diversa, più vera, mentre il Comune lavora a garantire condizione pratiche essenziali senza snaturare il luogo.

La sindaca evidenzia anche i problemi pratici di questa gestione. Un esempio è la doccia pubblica nella spiaggia della Fossola. Prima l’acqua arrivava da un canale antico, il Canneto, ma funzionava con difficoltà e, proprio per i consumi, lasciava senz’acqua le case attorno. Oggi la doccia è collegata all’impianto idrico pubblico, ma l’accesso provoca ancora problemi di distribuzione. Per questo si valuta un nuovo impianto, che non danneggi gli abitanti e permetta il servizio sul bagnasciuga senza impatti.

Le sfide di infrastrutture e natura su un territorio difficile

Riomaggiore si trova in un ambiente caratterizzato da scogliere e spiagge di modeste dimensioni, lontano dallo stile sabbioso e ampio di altre località costiere italiane. Questa conformazione rende complicata la gestione della balneazione e delle strutture per il turismo. Costruire impianti o servizi richiede attenzione ai problemi idrici e al rispetto del contesto naturale.

La spiaggia della Fossola è uno dei casi emblematici. Qui, il Comune ha provato a migliorare i servizi con la doccia pubblica, ma l’area soffre per la scarsa disponibilità di acqua e per la posizione delle abitazioni, ravvicinate e collegate allo stesso sistema idrico. Gli interventi devono quindi tener conto di questi vincoli, evitando effetti negativi sugli abitanti del borgo.

La gestione di Riomaggiore sarà sempre un equilibrio delicato fra necessità tecniche, rispetto ambientale e desiderio di conservare un’identità unica. È una sfida per un territorio che non può permettersi la banalizzazione turistica, ma deve garantire condizioni di fruizione sostenibili. La priorità qui resta la natura, con le sue regole precise, e il rapporto diretto fra uomo e mare, senza filtri commerciali o artifici.

Anche nel 2025 Riomaggiore si conferma un esempio di gestione alternativa delle spiagge italiane, dove il valore del paesaggio e dell’esperienza supera l’offerta di confort normalizzati e facilmente reperibili ovunque.