In un evento significativo organizzato per la Giornata nazionale del personale sanitario a Roma, Giovanni Leoni, vicepresidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici , ha condiviso importanti riflessioni sul cammino intrapreso negli ultimi cinque anni. Riconfermando l’impegno della comunità medico-scientifica e l’importanza dei ricordi legati ai durevoli sforzi affrontati durante la pandemia, Leoni ha messo in luce il valore di quell’esperienza come guida per il presente e il futuro del sistema sanitario nazionale.
Il ricordo dei caduti e degli eroi della salute
Durante le sue dichiarazioni, Giovanni Leoni non ha dimenticato di rendere omaggio a coloro che hanno perso la vita nella lotta contro il virus. Sono quasi 400 i medici, 70 gli infermieri e 35 i farmacisti che non ce l’hanno fatta. Leoni ha sottolineato l’importanza di ricordare questi operatori sanitari, che hanno messo a rischio la propria vita per prendersi cura degli altri.
Ha riconosciuto anche il sacrificio di coloro che si sono ammalati durante il 2020, ma che sono riusciti a guarire e tornare a svolgere il proprio lavoro. Questi professionisti sono stati veri e propri eroi, che hanno affrontato difficoltà senza precedenti, dimostrando una resilienza straordinaria. Leoni ha invitato tutti a non dimenticare le lezioni apprese durante quel periodo critico, indicando l’importanza di onorare il loro contributo nel settore della salute.
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L’importanza della scienza nella lotta contro il virus
Nel suo intervento, Leoni ha evidenziato come il superamento delle difficoltà legate alla pandemia sia stato possibile grazie all’impegno della scienza. Ricordando i rischi associati alle prime autopsie effettuate, ha accolto il lavoro di coloro che si sono dedicati a comprendere meglio il virus, approfondendo la fisiopatologia. Da questi studi sono emerse anche le basi per lo sviluppo dei vaccini, che hanno svolto un ruolo cruciale nel riportare la società verso la normalità.
La fiducia nella scienza, secondo Leoni, è alla radice dei progressi fatti fino a oggi e continuerà a essere imprescindibile per affrontare le sfide future nel settore sanitario. La preparazione e l’attenzione nel campo delle ricerche rappresentano elementi vitali per garantire la sicurezza dei pazienti e per essere pronti a fronteggiare eventuali nuove emergenze sanitarie.
Il focus sulle sfide attuali e future del sistema sanitario
Guardando oltre l’emergenza pandemica, il vicepresidente Fnomceo ha espresso preoccupazione per il crescente numero di pazienti anziani, patroni di complesse problematiche di salute, e per l’aumento di malattie croniche. Questo quadro rende necessario un potenziamento del sistema sanitario nazionale, affinché possa offrire adeguata assistenza e attenzione a tutti coloro che necessitano di cure.
Leoni ha colto l’occasione per ringraziare il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, per l’attenzione dedicata al tema della licenza antibiotica, che rappresenta una grande sfida. L’aumento della popolazione over 65, che spesso affronta eterogenee patologie, richiede un ripensamento dell’approccio assistenziale, spingendo verso un rafforzamento delle strutture sanitarie e un’ottimizzazione delle risorse disponibili.
La parola d’ordine deve essere “preparazione”: solo così si potrà rispondere efficacemente alle necessità in evoluzione di una società in continua trasformazione. Leoni ha chiarito che l’impegno deve essere congiunto, coinvolgendo non solo il personale medico, ma anche le istituzioni e la comunità nella sua interezza, per garantire un futuro di salute e benessere per tutto il paese.