Un caso drammatico ha catturato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Pablo Heriberto Gonzalez Rivas, un cittadino salvadoriano, ha confessato di aver strangolato la sua compagna, Jhoanna Nataly Quintanilla, affermando tuttavia di non aver avuto intenzione di ucciderla. Attualmente gli investigatori stanno eseguendo accertamenti tecnici nella sua abitazione, mentre le ricerche del corpo della donna proseguono con l’ausilio di droni e unità specializzate.
Accertamenti tecnici nella casa di Gonzalez Rivas
Questa mattina, le forze dell’ordine hanno iniziato un sopralluogo tecnico-scientifico nell’appartamento di Gonzalez Rivas, situato in piazza dei Daini, nella zona nord di Milano. Agenti della Sezione Rilievi del Comando provinciale e investigatori del Nucleo investigativo hanno lavorato a stretto contatto per raccogliere prove e possibili tracce legate al crimine. Il luogo è diventato cruciale per capire la dinamica degli eventi e per cercare elementi che possano chiarire ulteriormente quanto accaduto.
Gonzalez Rivas ha raccontato di aver nascosto il corpo della compagna per simulare un allontanamento volontario, ma le autorità sono impegnate a verificare la veridicità di questa versione. Gli esperti della scientifica si concentrano sulla ricerca di indizi che possano confermare o smentire le dichiarazioni dell’uomo, chiave per comprendere l’evoluzione del caso. La metodologia di lavoro dei tecnici include l’analisi di elementi biologici, tracce di effrazione e altre evidenze fisiche che potrebbero emergere dalla scena del delitto.
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Operazioni di ricerca nei campi di Milano
Contestualmente agli accertamenti nella residenza di Gonzalez Rivas, proseguono le ricerche per trovare il corpo di Jhoanna Nataly Quintanilla, a distanza di tempo dall’orrendo crimine. Le operazioni sono coordinate dalla pm Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella, con un imponente dispiegamento di forze, tra cui carabinieri e vigili del fuoco, specializzati nell’uso di droni per sorvolare le aree difficili da raggiungere.
Le ricerche si stanno concentrando in particolar modo nei campi tra Inzago e Cassano d’Adda, aree a nord di Milano. Questa scelta strategica è stata motivata dalla necessità di esplorare ogni possibile luogo dove il corpo della donna potrebbe essere stato nascosto. La base operativa da dove vengono gestite le ricerche è situata presso la caserma della Compagnia di Cassano D’Adda, un punto nevralgico per coordinare le varie unità impegnate nelle operazioni.
Il coinvolgimento di droni, equipaggiati con tecnologie avanzate, permette di sorvolare ampie aree in tempi rapidi e di raccogliere immagini dettagliate. Questa è una delle nuove frontiere delle indagini, che stanno diventando sempre più tecnologiche e sofisticate per garantire il miglior esito possibile.
La comunità rimane in attesa di sviluppi mentre le autorità continuano a fare il massimo per fare giustizia nel caso di Jhoanna Nataly Quintanilla.