La Regione Lazio attiva un bando per ristorare gli allevatori ovicaprini colpiti dal Blue Tongue Virus

La Regione Lazio Attiva Un Ban

Bando regionale per gli allevatori di ovicaprini colpiti dalla Blue Tongue. - Gaeta.it

Laura Rossi

28 Agosto 2025

La Regione Lazio ha deciso di intervenire a supporto degli allevatori di ovini e caprini duramente colpiti dal Blue Tongue Virus , che da maggio 2025 ha causato gravi danni alla zootecnia locale. Con un bando straordinario da 300.000 euro, la Regione punta a fornire un contributo economico diretto, finalizzato a contenere le perdite legate alla mortalità degli animali e alle spese di smaltimento delle carcasse. Le domande si possono presentare online dall’8 settembre 2025, ma con requisiti precisi che devono essere rispettati per poter accedere agli indennizzi.

La diffusione del blue tongue virus e l’impatto sugli allevatori del Lazio

Il Blue Tongue Virus è una malattia virale che colpisce ovini e caprini, trasmessa agli animali tramite punture di insetti del genere Culicoides. Nel 2025, il Lazio si è trovato ad affrontare focolai diffusi di questa patologia, che ha contribuito a pesanti perdite negli allevamenti. L’epidemia è stata riconosciuta ufficialmente a partire dal 30 maggio 2025, data in cui la Regione ha preso atto della diffusione del virus.

Il BTV provoca sintomi gravi negli animali, tra cui febbre e problemi circolatori, e in molti casi porta alla morte del capo di bestiame. Questa emergenza sanitaria ha soprattutto un impatto economico significativo per gli allevatori, che devono far fronte non solo alla perdita degli animali, ma anche ai costi di gestione e smaltimento delle carcasse infette. La diffusione del virus in alcune regioni italiane, con il Lazio tra le più colpite, ha reso urgente l’attivazione di misure di sostegno per mitigarne gli effetti.

Le caratteristiche del bando straordinario regionale

La Regione Lazio ha pubblicato un bando straordinario con una dotazione iniziale di 300.000 euro destinato agli allevatori ovicaprini. Il sostegno economico prevede contributi a fondo perduto, concessi nel rispetto del regime de minimis agricolo. Questi indennizzi si dividono in due tipologie principali: un rimborso del 90% del valore del capo deceduto, calcolato secondo i prezzi ISMEA, e un rimborso dell’80% delle spese sostenute per lo smaltimento delle carcasse, con un tetto massimo di 60 euro per ogni capo.

Il bando si rivolge esclusivamente agli allevatori con attività attiva nel Lazio che possiedono condizioni precise: fascicolo aziendale aggiornato sul Sistema Informativo Agricolo Nazionale , codice stalla regolarmente attribuito e iscrizione alla Banca Dati Nazionale , oltre alla regolarità contributiva. Questi requisiti serviranno a garantire una verifica puntuale e trasparente delle istanze ricevute.

Le domande si possono inviare solo in modalità telematica, collegandosi al portale predisposto dalla Regione a partire dall’8 settembre 2025. La procedura seguirà la modalità “a sportello”, con valutazione delle richieste in ordine cronologico fino all’esaurimento dei fondi disponibili. Ogni allevatore potrà presentare fino a un massimo di due domande, ma riguardanti esclusivamente decessi di capi a partire dal 30 maggio 2025, data di riconoscimento ufficiale dell’emergenza.

Le risposte istituzionali e il contesto regionale del sostegno agli allevatori

L’assessore regionale all’Agricoltura, alla Sovranità Alimentare e al Bilancio, Giancarlo Righini, ha sottolineato l’importanza di questo intervento come “un segnale concreto di vicinanza e sostegno agli allevatori colpiti dal Blue Tongue Virus”. Ha evidenziato che “la malattia non induce soltanto gravi problemi sanitari alle aziende agricole, ma produce anche notevoli conseguenze economiche, mettendo a rischio la continuità delle attività di numerose imprese zootecniche.”

Righini ha annunciato che la Regione continuerà a monitorare attentamente la situazione epidemiologica e valuterà eventuali ulteriori interventi, per garantire la tutela della zootecnia e delle tradizioni produttive locali. “La salute animale e la stabilità dei redditi agricoli rappresentano un aspetto cruciale per il mantenimento di un comparto importante del territorio laziale.”

Nel contesto italiano, altre regioni come l’Emilia-Romagna e la Sardegna stanno affrontando problematiche simili legate al BTV, con campagne vaccinali e piani di sorveglianza mirati. Il Lazio si muove quindi all’interno di un quadro di azioni multiple, che richiedono sinergie tra enti pubblici e operatori per limitare i danni e salvaguardare la produzione agrozootecnica.

Modalità e tempi per la presentazione delle domande di risarcimento

Gli allevatori ovicaprini interessati possono presentare le domande di contributo esclusivamente online sul portale indicato dalla Regione Lazio a partire dall’8 settembre 2025. La procedura prevede la compilazione digitale, che deve attestare il rispetto dei requisiti richiesti dal bando, in particolare la regolarità amministrativa e la documentazione aggiornata.

Le richieste saranno esaminate secondo l’ordine cronologico di arrivo, fino all’esaurimento della dotazione finanziaria iniziale di 300.000 euro. La Regione si riserva di incrementare il budget in base all’andamento delle domande, per garantire una copertura più ampia possibile degli allevatori danneggiati. Ogni soggetto può inoltrare al massimo due domande, ciascuna riferita a decessi a partire dal 30 maggio 2025.

Il bando prevede anche verifiche sul valore degli animali decessi e sulle spese effettive sostenute per lo smaltimento. Entrambi gli aspetti verranno valutati con criteri chiari, usando i listini ufficiali forniti da ISMEA per attribuire il rimborso del 90% del prezzo di ogni capo perso. Per le carcasse, invece, l’80% della spesa sarà restituito fino a 60 euro per capo.

Nel complesso, la Regione Lazio offre un sistema di sostegno finanziario rivolto a limitare l’impatto del Blue Tongue Virus e a sostenere gli allevatori che hanno subito perdite nell’ultimo periodo, in una fase delicata per il comparto ovicaprino regionale.