Il mercato audiovisivo italiano supera gli 11 miliardi e si conferma volano culturale e occupazionale nel 2025

Il Mercato Audiovisivo Italian

Mercato audiovisivo italiano oltre 11 miliardi, motore di cultura e lavoro nel 2025. - Gaeta.it

Sofia Greco

28 Agosto 2025

Il settore audiovisivo in Italia continua a espandersi tra numeri solidi e investimenti pubblici che supportano la crescita di produzioni, occupazione e presenze nelle sale cinematografiche. Nel 2025 il mercato si attesta intorno ai 12 miliardi di euro, con oltre centomila professionisti coinvolti e una prospettiva di ampliamento delle opportunità di lavoro soprattutto nel digitale e nell’innovazione tecnologica. La Mostra del cinema di Venezia ha fatto da palcoscenico per mettere a fuoco il valore economico e culturale di questo comparto. Le iniziative e le misure del Ministero della Cultura puntano a rafforzare ulteriormente questa traiettoria.

Valore economico e occupazione nel mercato audiovisivo italiano nel 2025

Nel corso dell’evento organizzato a Venezia dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, è stato sottolineato come l’industria audiovisiva italiana muova ricavi per quasi 12 miliardi di euro. A questo dato si affianca la presenza di circa 124 mila professionisti che lavorano in questo ambito tra produzione, tecnici, creativi e distribuzione. La sottosegretaria Lucia Borgonzoni ha rimarcato che l’Italia è al quinto posto in Europa e tra i primi dieci a livello mondiale nella produzione audiovisiva. Diverse realtà italiane investono annualmente oltre 400 milioni in film e serie, creando un indotto che oltre a generare decine di migliaia di cedolini paga supporta l’attività di piccole produzioni indipendenti.

Infatti, solo nel 2025 la domanda di nuovi assunti nel settore supera le 240 mila unità, con richieste concentrate soprattutto su figure come content creator, editor video e tecnici specializzati nella distribuzione digitale. Questa crescita è attribuibile anche all’espansione della TV on demand e delle piattaforme digitali che richiedono competenze specifiche legate ai nuovi modelli di fruizione audiovisiva. L’attività sui set cinematografici conferma questo trend, con 144 produzioni attivate nei primi sette mesi dell’anno, segnalando una sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente e un aumento nella forza lavoro impiegata. Si evidenzia come molte produzioni impattino positivamente sui territori, basti pensare agli effetti economici derivanti dall’ambientazione di serie di successo come “White Lotus” a Taormina o del film “Vermiglio” in Trentino.

Investimenti pubblici e ritorno economico: il ruolo delle misure del ministero della cultura

Il Ministero della Cultura continua a sostenere l’industria audiovisiva con fondi pubblici che hanno effetti concreti sull’economia italiana. Un esempio citato riguarda il settore dell’animazione: ogni euro investito genera un ritorno economico di oltre sette volte il capitale iniziale, a testimonianza dell’impatto moltiplicatore del denaro pubblico. I finanziamenti alla produzione evidenziano quindi un meccanismo che valorizza e rafforza non solo le grandi imprese ma anche le realtà indipendenti più piccole.

La campagna Cinema Revolution ha avuto un effetto positivo misurabile sull’affluenza delle sale. Tra il 13 giugno e il 24 agosto 2025 si è registrato un incremento del 6,2% rispetto all’anno precedente e del 17,8% rispetto al 2023. Le presenze complessive italiane ed europee hanno superato quota 1,3 milioni, con una crescita che supera del 20% la media del triennio 2017-2019. Questo dato indica non solo una ripresa post-pandemica ma anche la forza di iniziative di sostegno mirate a riportare il pubblico nelle sale e a valorizzare le produzioni nazionali ed europee.

Nel contesto del bilancio finanziario pluriennale europeo 2028-2034, il ministero ha chiesto di aumentare le risorse dedicate alla cultura e all’audiovisivo. La Commissione Europea ha risposto con una proposta che raddoppia i fondi destinati a questi ambiti. Tra le proposte del MiC figura anche la creazione di un Fondo di coproduzione europeo, il potenziamento degli strumenti per la distribuzione internazionale, il rafforzamento delle risorse a sostegno delle sale cinematografiche e il miglioramento degli accessi al credito per le imprese del settore.

Innovazione tecnologica e nuove frontiere nell’audiovisivo italiano ed europeo

Oltre al valore economico e occupazionale, il comparto audiovisivo vive una fase di trasformazione tecnologica che ne determina il futuro prossimo. L’adozione di nuove tecnologie come il 5G, la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale modifica radicalmente i processi di produzione e distribuzione dei contenuti. In Italia, un esempio significativo è la bozza di riforma dei diritti televisivi del calcio, che mira a integrare digitale e connettività avanzata negli stadi, con ricadute positive anche sulle riprese e trasmissioni audiovisive.

In ambito internazionale, progetti come Wizard of Oz at Sphere, un’iniziativa statunitense che combina cinema, teatro e realtà virtuale, rappresentano la frontiera dell’intrattenimento immersivo. Si tratta di eventi culturali indotti dall’alta tecnologia, pensati per produrre esperienze uniche in grado di attrarre pubblico e investimenti. Queste forme di contenuto rafforzano anche il soft power culturale che paesi come gli Usa portano nel mondo attraverso nuove modalità di fruizione audiovisiva.

L’attenzione su innovazione e tecnologia diventerà un elemento chiave anche in Italia, dove il settore si presenta come un motore capace di unire radici culturali solide e prospettive di ampliamento nei contesti digitali in rapida espansione. Gli investimenti previsti, pubblici e privati, proveranno a valorizzare con nuovi strumenti il patrimonio audiovisivo nazionale, aprendo scenari inediti per professionisti, pubblico e territori coinvolti dalle produzioni.