Reddito medio in Trentino, italiani e stranieri a confronto: il gap tra comuni centrali e periferici nel 2023

Reddito medio in Trentino, italiani e stranieri a confronto: il gap tra comuni centrali e periferici nel 2023

L’analisi di Acli Trentine e Iref evidenzia nel 2023 disuguaglianze economiche in Trentino tra comuni centrali e periferici, italiani e stranieri, con un calo del ceto medio tra il 2020 e il 2024.
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L’analisi delle dichiarazioni dei redditi 2023 in Trentino evidenzia forti disuguaglianze economiche tra comuni centrali e periferici, e tra residenti italiani e stranieri, con un calo del ceto medio negli ultimi anni. - Gaeta.it

I dati sulle dichiarazioni dei redditi in Trentino per il 2023 mostrano un quadro preciso delle disuguaglianze economiche che sussistono tra chi vive nei comuni centrali e chi risiede nelle zone periferiche. Si evidenziano anche marcate differenze tra la popolazione nata in Italia e quella di origine straniera. L’analisi, curata da Acli Trentine e Iref, ha considerato oltre 80.000 dichiarazioni raccolte presso i Caf delle Acli nella provincia di Trento, delineando tendenze significative sull’evoluzione delle condizioni economiche della popolazione locale negli ultimi anni.

Differenze di reddito tra comuni centrali, intermedi e periferici nel trentino

L’analisi ha suddiviso i comuni trentini in tre categorie: centrali, intermedi e periferici, individuando una netta disuguaglianza nelle medie dei redditi familiari. Nel 2023, chi abita nei comuni centrali dichiara un reddito medio annuo di circa 42.000 euro. Nei comuni intermedi scende a 37.000, mentre nelle zone periferiche si attesta intorno a 33.000 euro. La differenza tra i comuni centrali e quelli periferici supera quindi gli 8.000 euro l’anno. Questa disparità conferma difficoltà economiche più marcate nelle aree meno urbanizzate.

Il valore medio del reddito nelle zone periferiche si situa quasi a un terzo in meno rispetto a quello dei centri abitati più grandi e sviluppati. La riduzione del reddito si accompagna spesso a minori opportunità di lavoro e servizi, fattori che pesano sull’economia familiare. I dati raccolti riflettono quindi un contesto economico disomogeneo nel territorio trentino. L’analisi si basa su dati dichiarati direttamente ai Caf Acli durante la compilazione dei modelli fiscali, garantendo riscontri concreti sulla realtà economica dei cittadini.

La disparità economica tra residenti nati in italia e all’estero

Il report evidenzia anche una marcata differenza tra il reddito medio annuale dichiarato dagli italiani e quello dei residenti nati all’estero. Nel 2023, chi è nato in Italia dichiara mediamente 26.896 euro annui. Per i residenti stranieri la media scende a 19.825 euro, con una differenza che supera i 7.000 euro, pari a circa il 26% in meno rispetto agli italiani.

Questa differenza si mantiene costante anche nei dati longitudinali raccolti tra il 2020 e il 2024, confermando una situazione di svantaggio economico per la popolazione immigrata nella provincia di Trento. Le cause sono legate a condizioni di lavoro più precarie, contratti saltuari e un accesso limitato ai benefici sociali. Il divario indica l’esistenza di un gap che riguarda non solo il reddito, ma anche l’inclusione economica e sociale della popolazione straniera residente.

Il tema è stato al centro della conferenza stampa organizzata dalle Acli Trentine, dove si è sottolineata “la necessità di interventi mirati per ridurre le disuguaglianze e favorire l’uguaglianza salariale tra cittadini italiani e stranieri nel territorio provinciale.” La raccolta di questi dati ha la funzione di offrire un quadro preciso alle istituzioni per eventuali politiche di sostegno.

Evoluzione del ceto medio nel trentino tra il 2020 e il 2024

I dati raccolti rivelano una contrazione significativa del ceto medio nella provincia di Trento negli ultimi anni. Nel 2020, il 62% delle persone che presentavano la dichiarazione dei redditi rientrava nella fascia considerata medio-bassa in termini di reddito familiare. Nel 2024, questa percentuale è scesa al 58%, a fronte di un aumento dei nuclei familiari classificati come ceto più basso, passati dal 31% al 36%.

La fascia di reddito medio viene calcolata basandosi sulle medie provinciali e nazionali: nel 2023 il reddito medio familiare del Trentino si aggirava intorno ai 26.900 euro annui, pressoché in linea con la media nazionale di circa 26.400 euro. L’aumento della percentuale di famiglie in condizione economica più debole mostra una crescita delle difficoltà finanziarie anche per chi, fino a pochi anni fa, rientrava nella classe media.

Metodologia dell’indagine e dati raccolti nei caf delle acli trentine

L’indagine sui redditi è stata svolta grazie alla collaborazione tra Acli Trentine e Iref, analizzando i dati fiscali dichiarati nel 2023 da 81.959 persone residenti nella provincia di Trento. Il campione rappresenta utenti che si sono rivolti ai Centri di assistenza fiscale delle Acli per l’elaborazione delle dichiarazioni dei redditi, offrendo una base concreta e dettagliata.

Per osservare le tendenze nel tempo, sono stati analizzati longitudinalmente anche i redditi di 36.101 persone, monitorate costantemente dal 2020 al 2024. Questo ha permesso di confrontare l’andamento di reddito famigliare su più anni, evidenziando i cambiamenti nei livelli economici della popolazione.

Il metodo si è concentrato sulle dichiarazioni del modello 730, utilizzate per calcolare le medie dei redditi, nonchè sulla suddivisione in fasce sociali in base ai livelli dichiarati. I dati provengono quindi da fonti dirette e ufficiali, senza stime o approssimazioni. Questo consente un’accurata rappresentazione della situazione economica, utile per decisioni e confronti futuri all’interno del territorio provinciale.

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