Raid israeliano distrugge edificio universitario a Gaza usato come rifugio per sfollati

Raid Israeliano Distrugge Edif

Edificio universitario a Gaza colpito durante raid, rifugiati coinvolti. - Gaeta.it

Armando Proietti

14 Settembre 2025

Un attacco condotto dall’esercito israeliano ha colpito un edificio dell’Università islamica di Gaza City, dove si trovavano persone sfollate in attesa di evacuare la zona. Prima dell’azione militare, è stato lanciato un avviso per lasciare l’immobile, ritenuto un obiettivo legato a gruppi armati presenti sul territorio.

Il raid contro l’edificio universitario e il precedente avviso militare

L’Idf ha effettuato un attacco in un edificio dell’Università islamica situato nella città di Gaza. Prima dell’intervento, è stato diffuso un messaggio per invitare gli abitanti a evacuare l’area, in particolare l’edificio noto come al-Munawwarah city. Secondo le autorità militari, la struttura era occupata da membri di Hamas e veniva usata per attività riconducibili al gruppo armato. Questo avviso è stato inviato con l’intento di limitare le vittime civili, ma ha innescato una situazione di emergenza per quanti cercavano riparo nell’edificio.

L’edificio in questione ospitava persone sfollate, un aspetto che ha complicato ulteriormente la situazione umanitaria sul territorio. L’attacco ha quindi colpito non solo una possibile base militare ma anche un luogo dove civili si erano rifugiati in attesa di lasciare la città. Questa dinamica riflette la difficoltà di distinguere tra strutture civili e militari nelle zone di conflitto come Gaza.

Il contesto della distruzione dei grattacieli a Gaza City

Il raid sull’edificio universitario rappresenta il terzo grattacielo abbattuto nel centro di Gaza in un breve intervallo di tempo. Queste demolizioni fanno parte di una serie di attacchi mirati al cuore della città, spesso giustificati dalle autorità israeliane con la presenza di postazioni o nascondigli di Hamas all’interno di strutture urbane. Nella stessa area, altre torri sono state distrutte a seguito di ordini simili di evacuazione, che tuttavia non sempre hanno garantito la protezione dei civili.

Questa serie di abbattimenti contribuisce a cambiare rapidamente lo skyline di Gaza City, aggravando l’emergenza abitativa per la popolazione locale. Chi perde la propria abitazione o rifugio spesso si trova in condizioni precarie, senza accesso a spazi sicuri. L’evento con l’edificio universitario rientra in questa fase di crescente tensione e distruzione materiale.

La critica internazionale sul ruolo degli spazi civili nei combattimenti urbani

Gli attacchi a edifici civili come le università accendono un dibattito internazionale sul rischio per i civili intrappolati nei combattimenti urbani. Organizzazioni umanitarie hanno richiamato l’attenzione sulla necessità di distinguere in modo più netto tra obiettivi militari e rifugi per sfollati. Nel caso dell’edificio dell’Università islamica, la presenza di molte persone che avevano trovato un riparo temporaneo solleva preoccupazioni sulle conseguenze delle operazioni militari in zone densamente abitate.

Le dinamiche del conflitto a Gaza mettono in luce come gruppi armati ricorrano a insediamenti urbani per le loro attività, usando spazi civili come copertura. Questo aumenta la difficoltà di intervento per l’esercito israeliano e la possibilità di danni collaterali. La perdita degli edifici universitari e altri grattacieli si traduce anche in un colpo alle infrastrutture educative e civili, complicando ancora di più la vita della popolazione locale.

Le azioni militari e le rispettive giustificazioni restano al centro di un confronto acceso sui diritti umani e sul rispetto delle norme internazionali in situazioni di guerra. Il bilancio di queste operazioni continua a suscitare attenzione mediatica e richieste di maggiori garanzie per la popolazione civile a Gaza.