Nella notte tra domenica e lunedì ad Aprilia, i carabinieri della sezione radiomobile hanno fermato un veicolo con quattro uomini a bordo. Gli investigatori hanno trovato a bordo dispositivi e attrezzi sospetti, che hanno fatto scattare subito la denuncia per reati legati all’intercettazione delle comunicazioni e possesso di strumenti atti allo scasso. Ecco cosa è successo nel dettaglio.
Il controllo stradale e l’identificazione dei sospetti
I carabinieri di Aprilia hanno bloccato un’automobile durante un controllo ordinario alla circolazione in un’area della città. A bordo c’erano quattro uomini tra i 26 e i 51 anni, tre dei quali già noti alle forze dell’ordine per precedenti penali. La perquisizione non si è limitata ai documenti, ma si è estesa al veicolo e ai componenti del gruppo.
I militari hanno chiesto di aprire il veicolo e hanno ispezionato tutte le parti accessibili dal lato passeggeri e dal conducente. Le condizioni dell’auto e il comportamento dei passeggeri hanno destato sospetti. Durante queste operazioni, sono stati trovati diversi oggetti che hanno cambiato il corso del controllo.
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Il sequestro di jammer e attrezzi per lo scasso
Dentro l’auto i carabinieri hanno individuato un jammer, un dispositivo progettato per disturbare o bloccare le comunicazioni radio. Lo scopo di questi apparecchi è impedire la ricezione o la trasmissione di segnali, spesso usato in tentativi di furto per evitare allarmi wireless o comunicazioni delle forze dell’ordine. L’uso e il possesso di queste apparecchiature sono vietati senza autorizzazioni precise.
Insieme al jammer, i militari hanno trovato utensili come tenaglie, picconi e una leva per pneumatici. Questi strumenti sono associati a tentativi di effrazione e scasso, poiché permettono di forzare serrature, rompere vetri o sollevare gomme per immobilizzare i veicoli. Il possesso di tali oggetti senza una giustificazione è un reato penale.
Tutti gli oggetti sono stati immediatamente sequestrati. I carabinieri hanno seguito le procedure di legge per la documentazione e l’impegno della refurtiva come prove nei confronti dei quattro uomini.
Le accuse contestate e i successivi sviluppi
I quattro uomini sono stati denunciati in stato di libertà per “installazione di apparecchiature atte ad intercettare e impedire comunicazioni” e per “possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli”. Questi reati prevedono sanzioni anche penali. Le indagini proseguiranno per accertare il soggetto detentore dei dispositivi e eventuali collegamenti con altre attività criminali.
La posizione dei tre già noti alle forze dell’ordine sarà ulteriormente valutata, e in base agli interrogatori potrebbero emergere ulteriori dettagli. Non sono stati riferiti elementi sulla destinazione o sull’uso imminente del jammer o degli attrezzi da scasso, ma la polizia mantiene alta l’attenzione sul fenomeno dei furti in zona.
Importanza dei controlli stradali per la sicurezza pubblica
Il fatto dimostra come i controlli stradali possano ancora rappresentare un momento cruciale per individuare criminali pronti a usare mezzi illeciti per eludere l’autorità e commettere reati. La prontezza dei carabinieri ha impedito che questi strumenti finissero in azione.