Putin a Pechino: no alla Nato per l’Ucraina, sì all’ingresso Nell’Unione Europea. Incontro con Fico

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Putin a Pechino: stop alla Nato per l’Ucraina, ok all’Europa, incontro con Fico - Gaeta.it

Laura Rossi

3 Settembre 2025

L’80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale ha riunito a Pechino alcuni leader mondiali, tra cui Vladimir Putin e Robert Fico. Il presidente russo ha colto l’occasione per incontrare il premier slovacco e ribadire la posizione di Mosca sulle tensioni legate all’Ucraina, escludendo l’ingresso di Kiev nella Nato ma non opponendosi a un’eventuale adesione all’Unione Europea.

Putin e Fico: confronto a Pechino sulla crisi ucraina durante la parata militare

Durante la parata militare per l’80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, Vladimir Putin ha avuto un lungo colloquio con Robert Fico, premier della Slovacchia e unico leader europeo presente alla cerimonia. Putin ha chiarito che la Russia non si oppone all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea. La dichiarazione assume rilievo considerando che Kiev è ancora in guerra e ha avviato da poco i negoziati formali per l’adesione all’Ue, processo che richiede l’adozione dell’acquis comunitario, l’insieme di norme e obblighi europei.

Il presidente russo ha invece ribadito il netto rifiuto per l’ingresso di Kiev nella Nato, definendolo un problema per la sicurezza a lungo termine della Russia. La presenza di Fico a Pechino e la sua vicinanza politica a Mosca evidenziano le divisioni all’interno dell’Unione Europea sulle strategie da adottare riguardo alla crisi ucraina e ai rapporti con la Russia. Fico ha espresso critiche sull’espansione della Nato e ha annunciato l’intenzione di opporsi all’ingresso di Kiev nell’alleanza.

Putin smentisce ipotesi di attacco russo contro l’Europa

Nel corso dell’incontro con Fico, Putin ha definito infondate le voci su un possibile attacco russo contro paesi europei, definendole “una totale assurdità” e “senza alcun fondamento”. Ha parlato di “provocazioni” o di segni di incompetenza, alimentate da scenari allarmistici. Ha sottolineato che chiunque abbia buon senso sa che la Russia non ha intenzione di attaccare altri paesi.

Queste affermazioni mirano a ridurre la tensione che si è diffusa in alcune capitali europee, preoccupate per possibili escalation militari legate al conflitto in Ucraina. Le parole di Putin, riportate dall’agenzia Interfax, invitano a valutare con attenzione la situazione reale, evitando di dare credito a indiscrezioni infondate.

Lo stato dell’Ucraina verso l’ingresso Nell’Unione Europea tra progressi e difficoltà

Parallelamente alle tensioni militari, Kiev ha avviato ufficialmente il percorso negoziale per l’adesione all’Unione Europea a partire da novembre 2023. L’ingresso richiede l’adozione dell’acquis comunitario, che comprende norme legali, economiche e sociali comuni a tutti gli Stati membri. L’Ucraina ha sviluppato le strutture istituzionali necessarie, ma restano alcune lacune, soprattutto nelle riforme sui diritti umani.

Il principale ostacolo riguarda l’economia, gravemente danneggiata da due anni di conflitto che hanno compromesso mercati e infrastrutture. Nonostante ciò, l’Unione Europea continua a sostenere Kiev. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha parlato dell’idea di includere l’Ucraina nella “casa comune europea”. Rimangono però molte questioni da risolvere prima che questo possa avvenire.

La posizione russa sulle trattative è chiara: Mosca non si oppone ufficialmente all’integrazione europea di Kiev, ma considera l’espansione militare della Nato una linea rossa. La strategia di Putin sembra mirare a mantenere un controllo indiretto sull’Ucraina, impedendo l’ingresso in alleanze militari ostili alla Russia, mentre osserva con attenzione l’evoluzione europea. Fico, da parte sua, sostiene una linea politica volta a moderare azioni considerate provocatorie verso Mosca, inserendosi in un dibattito che riguarda la coesione europea in politica estera.

La parata militare di Pechino come scenario di alleanze e messaggi geopolitici

La parata cinese per l’80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale ha rappresentato un momento per mostrare nuovi equilibri internazionali. Oltre a Vladimir Putin, erano presenti il leader nordcoreano Kim Jong-un e il presidente cinese Xi Jinping. La partecipazione di questi leader ha evidenziato un blocco di potenze che si pone come alternativa all’orientamento occidentale tradizionale.

L’evento ha ospitato incontri bilaterali volti a rafforzare rapporti e posizioni comuni, soprattutto riguardo al conflitto in Ucraina e ai rapporti con l’Occidente. La scelta di Pechino come sede sottolinea il ruolo crescente della Cina come attore globale, che cerca di influenzare le dinamiche geopolitiche. La presenza di Putin e di altri leader conferma lo scambio di segnali politici in un contesto segnato da tensioni su più fronti.

Il rapporto tra Mosca, Pechino e alcuni paesi dell’Europa centrale come la Slovacchia di Fico si configura come un nodo strategico che potrebbe influenzare gli sviluppi futuri del conflitto ucraino e delle alleanze internazionali.