La tensione politica a Milano è salita ieri mattina prima della seduta del consiglio comunale. I consiglieri comunali di lega e fratelli d’Italia si sono radunati davanti al palazzo comunale per chiedere le dimissioni del sindaco Giuseppe Sala e della sua giunta. Lo sfondo è l’inchiesta sull’urbanistica che coinvolge anche il primo cittadino. Il dibattito politico intorno alla gestione della città si fa quindi ancora più acceso a pochi mesi da eventi importanti come le olimpiadi e la decisione sul futuro dello stadio di San Siro.
La protesta di lega e fratelli d’Italia fuori dal comune di milano
I consiglieri comunali di lega e fratelli d’Italia hanno organizzato una manifestazione nei pressi di piazza della Scala, sede del comune di Milano. Con in mano uno striscione recante la scritta “dimissioni. sala e la sua giunta liberino milano”, hanno espresso la propria contrarietà rispetto alla permanenza del sindaco e dell’esecutivo. Il motivo sta nell’esito delle recenti indagini sulla gestione urbanistica della città, su cui grava l’ombra di un’indagine con Sala indagato.
Questa forma di protesta è stata messa in atto subito prima dell’inizio della seduta del consiglio comunale. I manifestanti chiedono un cambio netto alla guida del municipio, sostenendo che l’attuale amministrazione non sia più in grado di garantire una gestione limpida. Le tensioni hanno evidenziato una spaccatura interna anche dentro l’area di centrodestra: infatti, Forza Italia e Noi Moderati non hanno aderito all’iniziativa, pur facenti parte dello stesso schieramento politico.
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Motivazioni e richieste per le dimissioni: la posizione dei leader di fratelli d’Italia e lega
Riccardo Truppo, capogruppo di fratelli d’Italia, ha ribadito la necessità di un passo indietro da parte di Sala e della giunta in virtù degli imminenti appuntamenti cittadini. Ha sottolineato come la città si appresti a ospitare le olimpiadi e fra pochi giorni dovrà votare per il futuro dello stadio di San Siro. Truppo ha definito impossibile che un esecutivo impegnato in queste sfide possa continuare senza serenità dopo gli sviluppi dell’inchiesta.
Simone Orlandi, coordinatore cittadino di fratelli d’Italia, ha evidenziato una questione di opportunità politica e morale. Ha posto al centro la mancanza di credibilità del sindaco in carica dopo le accuse rivoltegli. Per Orlandi, non è sostenibile che Sala possa lavorare con serenità e rappresentare la città nella situazione attuale, chiedendo quindi le dimissioni per ristabilire trasparenza e funzionalità nella governance.
Silvia Sardone, vice segretaria della lega e consigliera comunale, ha espresso dubbi sulla versione fornita dal sindaco riguardo alla nomina di alcuni assessori. Ha accusato Sala di non essere stato onesto riguardo al proprio coinvolgimento nella scelta di Giuseppe Marinoni, figura centrale nell’indagine. Sardone ha dichiarato la necessità di chiarimenti immediati e ha rinfacciato l’attesa del primo cittadino fino a lunedì per eventuali dichiarazioni ufficiali, definendola un fatto molto preoccupante.
Divisioni nel centrodestra e riflessi politici sul futuro della città
Il comportamento di Forza Italia e Noi Moderati, che non hanno preso parte alla protesta, ha evidenziato divisioni evidenti all’interno del centrodestra milanese. Silvia Sardone ha spiegato come esistano sensibilità e posizioni diverse all’interno della coalizione, senza entrare nel dettaglio dei motivi che hanno portato alcuni gruppi a non aderire alla richiesta di dimissioni immediate.
Questa spaccatura rende più complessa la scena politica milanese, soprattutto considerando i prossimi appuntamenti decisivi per la città. La gestione degli eventi futuri, come le olimpiadi del 2026 e la ristrutturazione dello stadio di San Siro, richiede una governance stabile. Le divergenze interne al centrodestra potrebbero quindi complicare l’indirizzo politico del comune e condizionare le strategie in città nei mesi a venire.
Trasparenza e atteggiamenti futuri nella politica milanese
Restano aperti i temi relativi alla trasparenza dell’amministrazione e alla volontà di Sala di affrontare pubblicamente le accuse. Anche il comportamento dei gruppi consiliari di maggioranza e opposizione sarà determinante per il clima politico che si svilupperà attorno a questo caso.