Allarme RSV: pediatri italiani spingono per immunizzazione rapida e diffusa nei neonati

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Allarme RSV, pediatri italiani puntano a vaccinazione rapida nei neonati - Gaeta.it

Donatella Ercolano

9 Settembre 2025

La Società Italiana di Pediatria insieme alla Società Italiana di Neonatologia lanciano l’allarme e chiedono una protezione immediata per i neonati contro il virus respiratorio sinciziale , la principale causa di bronchiolite. La richiesta è chiara: partire con le immunizzazioni già da ottobre 2025, su larga scala. L’obiettivo è proteggere i bambini proprio durante la loro prima stagione di esposizione al virus, così da rendere la prevenzione più efficace.

Rsv: un rischio concreto nei primi mesi di vita

L’RSV è il colpevole numero uno della bronchiolite nei neonati e nei bimbi più piccoli, soprattutto nella loro prima stagione di contatto con il virus. Il periodo più a rischio riguarda i bambini nati tra aprile 2025 e marzo 2026, quando il loro sistema immunitario è ancora troppo fragile. La Società Italiana di Pediatria sottolinea l’urgenza di un intervento tempestivo, per evitare forme gravi che spesso richiedono il ricovero e possono provocare complicazioni respiratorie serie.

Nei primi mesi di vita, le infezioni da RSV sono particolarmente pericolose: i polmoni sono in fase di sviluppo e il sistema immunitario non è ancora maturo. Per questo motivo, gli esperti raccomandano di proteggere tutti i neonati in questa fascia d’età, senza limitarsi solo a chi presenta fattori di rischio o a gruppi selezionati. L’obiettivo è ridurre i ricoveri e prevenire danni respiratori a lungo termine.

Anche la seconda stagione non va sottovalutata

Non sono solo i neonati alla prima esposizione a essere a rischio: anche i bambini nella seconda stagione di contatto con il virus possono ammalarsi, soprattutto quelli più fragili. La Società Italiana di Neonatologia evidenzia quanto sia importante estendere la protezione anche a questa fascia, spesso dimenticata nelle strategie tradizionali. Dopo il primo inverno, infatti, alcuni bimbi possono ancora sviluppare complicazioni legate all’RSV.

Allargare il gruppo da proteggere risponde a una necessità reale di salute pubblica, per limitare la diffusione del virus anche tra chi si pensa più al sicuro. I dati mostrano come la seconda stagione sia ancora un momento delicato, dove un intervento tempestivo può davvero fare la differenza, proteggendo i più vulnerabili e alleggerendo la pressione sugli ospedali.

Nirsevimab: l’unico anticorpo monoclonale disponibile per la prevenzione universale

Tra le armi a disposizione, c’è nirsevimab, l’unico anticorpo monoclonale oggi disponibile in Italia per una prevenzione universale contro l’RSV. Questo farmaco offre una protezione diretta, riducendo il rischio di infezioni gravi e ricoveri nei neonati e nei bambini piccoli.

La campagna di immunizzazione, che partirà da ottobre 2025, punta a usare nirsevimab su larga scala per coprire tutta la popolazione pediatrica a rischio nella stagione RSV 2025-2026. L’anticorpo anticipa la risposta immunitaria e garantisce protezione per tutta la durata del periodo di maggiore circolazione del virus. I pediatri confermano: “intervenire in anticipo con nirsevimab è fondamentale per aumentare l’efficacia della prevenzione.”

Come sarà organizzata la campagna vaccinale

Le somministrazioni di nirsevimab sono previste ogni anno intorno a ottobre, per mettere al sicuro neonati e bambini prima che il virus inizi a diffondersi intensamente. Essere tempestivi è cruciale, così che i piccoli alla prima o seconda esposizione abbiano già gli anticorpi quando l’RSV circola di più.

Il lavoro di squadra tra pediatri, neonatologi e servizi sanitari locali sarà decisivo per coprire rapidamente tutti i bambini a rischio. Il successo della campagna dipenderà dall’adesione di tutti, considerata una tappa fondamentale nella battaglia contro questa malattia respiratoria stagionale.