Un’imbarcazione che trasportava attivisti e aiuti umanitari destinati a Gaza ha segnalato la notte scorsa di essere stata colpita da un possibile drone mentre si trovava in acque territoriali tunisina. L’episodio ha generato preoccupazione sull’effettiva origine del danno, anche se la situazione è stata rapidamente contenuta dal personale a bordo.
L’episodio segnalato dalla flottiglia e le prime reazioni dai testimoni
Secondo quanto riferito dagli attivisti presenti sulla nave, uno degli elementi della flottiglia ha subito un impatto attribuito a quello che è stato definito “un drone sospetto”. L’impatto sarebbe avvenuto mentre la nave era ancora in navigazione nelle vicinanze della costa tunisina. A seguito dell’evento si è sviluppato un incendio, localizzato nella zona dei giubbotti di salvataggio, che è stato subito domato senza propagarsi. I testimoni raccontano che l’operazione di spegnimento è stata veloce e ha evitato danni ulteriori all’imbarcazione e alle persone a bordo.
Il contesto è quello di una missione umanitaria diretta a Gaza, con la flottiglia composta da diverse imbarcazioni cariche di aiuti e attivisti. L’incidente si verifica in acque a circa 50 miglia dal porto tunisino di Sidi Bou Said, una zona marittima dove spesso transitano navi di varia natura. La dinamica precisa dell’evento non è ancora chiara, e la natura o l’origine del presunto drone non è stata confermata da fonti indipendenti.
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La posizione ufficiale della guardia nazionale tunisina e le verifiche sul luogo
Le autorità di sicurezza della Tunisia, attraverso la loro Guardia nazionale, hanno comunicato di non aver rilevato la presenza di alcun drone nella zona al momento dell’episodio. Dopo le prime verifiche, hanno spiegato che si è verificato un incendio localizzato sui giubbotti di salvataggio a bordo della nave, ancorata a circa 50 miglia dal porto di Sidi Bou Said. La nave, di bandiera spagnola, stava preparando il viaggio verso Gaza, e il focolaio è stato attribuito a cause interne alla stessa imbarcazione, senza segnali di attacchi esterni documentati.
La dichiarazione della Guardia nazionale tende a ridimensionare la versione relativa all’attacco da drone ma lascia aperta la questione. Il fatto che l’incendio si sia sviluppato precisamente nei giubbotti di sicurezza alimenta interrogativi sulle cause. Al momento non sono stati segnalati feriti o gravi danni materiali, ma la situazione resta sotto controllo delle autorità marittime e della stessa flottiglia.
Le forze tunisine hanno proseguito con ulteriori controlli sulle imbarcazioni in transito per escludere rischi per la sicurezza nazionale e la navigazione civile, monitorando la zona con mezzi aerei e navali. L’episodio si inserisce in un contesto internazionale complesso, dove le rotte umanitarie verso Gaza sono spesso oggetto di tensioni e controlli serrati.
Implicazioni per le missioni umanitarie verso gaza e la sicurezza marittima nell’area
La segnalazione di un sospetto attacco da drone alla flottiglia assume un rilievo particolare nella delicata cornice delle missioni umanitarie verso Gaza, regione maggiormente sorvegliata per questioni geopolitiche. Il passaggio in acque internazionali o territoriali, come quelle al largo della Tunisia, implica rischi crescenti per le navi impegnate in questi trasporti, specie se cariche di materiale sanitario e volontari.
La presenza di potenziali droni o sistemi di sorveglianza non identificati accresce l’allarme fra operatori umanitari e autorità di frontiera, poiché il controllo dello spazio aereo sulle rotte marittime è complesso e spesso soggetto a tensioni politiche. Gli incendi accidentali, come quello segnalato, potrebbero essere frutto di malfunzionamenti o di contatti accidentali e difficili da distinguere da attacchi mirati.
Il caso evidenzia come le navi di aiuti restino vulnerabili mentre cercano di raggiungere zone complicate, sollevando riflessioni sulla necessità di misure di sicurezza più efficaci e chiarimenti internazionali sulle operazioni in mare in aree a rischio. Il monitoraggio continuo della situazione tunisina sarà importante nei prossimi giorni, anche per capire se eventuali novità emergeranno dalle indagini in corso.
L’episodio della flottiglia in Tunisia conferma la complessità delle operazioni umanitarie marittime in un’area dove le tensioni politiche, militari e civili possono influire sui rischi affrontati. Le autorità e le organizzazioni coinvolte rimangono attente, consapevoli che la sicurezza delle persone e dei rifornimenti resta un nodo cruciale da gestire.