Il futuro della STMicroelectronics è oggetto di crescente preoccupazione da parte dei sindacati, che hanno ufficialmente richiesto un incontro urgente ai ministeri delle Attività produttive e dell’Economia. I rappresentanti sindacali hanno già avvertito della possibilità di una grande manifestazione dei lavoratori a Roma se le richieste non verranno soddisfatte. Questa situazione è emersa dopo un’assemblea tenutasi all’interno dello stabilimento di Agrate Brianza, nella provincia di Monza Brianza, durante la quale i segretari nazionali di Fiom Cgil, Barbara Tibaldi, e di Fim-Cisl, Massimiliano Nobis, hanno espresso la loro inquietudine riguardo gli sviluppi futuri dell’azienda.
Assemblea a Agrate Brianza: richieste di trasparenza
Nell’assemblea di Agrate, Barbara Tibaldi ha evidenziato l’iniziativa che si svolgerà a Catania nel prossimo lunedì, durante la quale i lavoratori saranno nuovamente sensibilizzati sui temi attuali. Tibaldi ha messo in evidenza che Stm ha recentemente presentato un piano di tagli, nonostante l’azienda avesse ricevuto un ingente finanziamento pubblico destinato all’espansione dello stabilimento. Questo è un aspetto che suscita ulteriori domande e preoccupazioni.
La segretaria di Fiom ha sottolineato che l’assenza di una comunicazione chiara da parte della dirigenza è motivo di grande inquietudine, poiché i lavoratori sono lasciati senza un piano industriale di sviluppo concreto. Finora, l’unica informazione fornita dall’azienda è stata rassicurante, affermando che non ci sarebbero stati provvedimenti unilaterali sulla gestione degli esuberi: su tre lavoratori in uscita, solo uno dovrebbe rientrare. Tuttavia, questa risposta non ha placato le ansie, e i sindacati continuano a sentire la necessità di un confronto diretto con il governo.
Rischio di manifestazione e sfide per la dirigenza
Massimiliano Nobis, segretario di Fim, ha ricordato un’importante affermazione fatta dal management di Stm durante il settembre 2023, quando si parlava di un fatturato previsto di 20 miliardi per il 2028. Le dichiarazioni erano state rinforzate dall’amministratore delegato, Jean-Marc Chery, durante una visita a Catania a maggio. Tuttavia, il 2024 si è chiuso con un fatturato ben lontano da quelle previsioni, fissato a 13 miliardi.
Nobis ha messo in discussione l’affidabilità del management, evidenziando che un errore così significativo nelle previsioni da parte della dirigenza potrebbe far riflettere sulla loro competenza nel gestire l’azienda. La comunicazione di tali previsioni irrealistiche, seguita da un piano di tagli, può generare sfiducia tra i lavoratori, che vedono minacciato il proprio futuro occupazionale.
La risposta dei sindacati e le attese per il governo
I sindacati stanno ora intensificando le loro pressioni affinché il governo prenda posizione sulla questione, chiedendo un incontro ufficiale per discutere trasparenza e strategia per il futuro dell’azienda. La dirigenza di Stm è sotto esame, e l’abilità di rispondere alle preoccupazioni espresse dai lavoratori sarà fondamentale per il mantenimento del clima industriale.
Nel caso in cui i ministeri non dovessero rispondere, è previsto che i sindacati passino all’azione, convocando una manifestazione di protesta, coinvolgendo i lavoratori in modo massiccio. Questa possibilità di mobilitazione rappresenta un segnale chiaro della determinazione dei sindacati nel tutelare gli interessi dei lavoratori e nel voler ottenere risposte concrete da chi ha la responsabilità di guidare le sorti dell’azienda e del suo personale.
Il futuro di Stm resta così appeso a un filo, e la gestione della situazione attuale da parte della dirigenza potrebbe definire non solo il destino dell’azienda, ma anche quello dei suoi lavoratori.