Un giovane tunisino di 22 anni, evaso da una REMS nel nord Italia, è stato fermato dalla Polizia di Frontiera di Limone Piemonte mentre tentava di varcare il confine verso la Francia. Il controllo è scattato a bordo di un treno, in un’operazione congiunta tra le autorità italiane e francesi, che ha dimostrato ancora una volta l’attenzione e la collaborazione tra i due paesi nella gestione di casi delicati legati alla sicurezza pubblica.
Fermato al confine, il comportamento che ha insospettito gli agenti
Gli agenti della Polizia di Frontiera di Limone Piemonte, impegnati nei controlli sui flussi transfrontalieri, hanno notato il 22enne viaggiare senza documenti su un treno diretto in Francia. Il suo atteggiamento ha subito destato sospetti. Fermato all’ultima stazione italiana, è stato portato in caserma per l’identificazione tramite rilievi foto-dattiloscopici, che hanno confermato si trattava proprio del ragazzo fuggito da una struttura psichiatrica di sicurezza.
Le REMS, attive in Italia dal 2015, ospitano persone con disturbi mentali che hanno commesso reati gravi. La loro gestione è un equilibrio delicato tra sicurezza e assistenza sanitaria. Questo episodio mette in luce le difficoltà pratiche di controllo dentro queste strutture e nei movimenti degli ospiti una volta fuori.
Le difficoltà durante il fermo e il trasporto in ospedale
Durante il fermo, il giovane si è mostrato aggressivo e poco collaborativo, costringendo gli agenti a intervenire in forze. Quattro poliziotti lo hanno scortato, utilizzando due mezzi, di cui uno appositamente attrezzato per il trasporto di persone soggette a misure di contenimento sanitario e di sicurezza.
L’operazione ha richiesto circa cinque ore, tra controlli e pratiche, complicata anche dall’instabilità del ragazzo. Prima di riportarlo alla REMS, nonostante la sua opposizione, è stato necessario un passaggio obbligato all’ospedale di Cuneo per accertamenti sanitari. L’obiettivo era valutare le sue condizioni fisiche e psicologiche, rispettando i protocolli previsti per persone con problemi psichiatrici in custodia.
Il ruolo chiave della polizia di frontiera e la collaborazione italo-francese
La Polizia di Frontiera di Limone Piemonte conferma il suo ruolo fondamentale nel controllo dei passaggi tra Italia e Francia, soprattutto in zone delicate come le Alpi, punto di transito per migranti o persone in fuga da situazioni giudiziarie. Grazie a tecniche investigative come i rilievi foto-dattiloscopici, gli agenti riescono a identificare rapidamente i soggetti, ostacolando fughe e ingressi illegali.
In questo caso, la stretta collaborazione tra le forze italiane e francesi ha impedito che il giovane superasse il confine senza controllo. Un lavoro che fa parte di una strategia più ampia per garantire la sicurezza nei territori di confine e prevenire situazioni che potrebbero mettere a rischio l’ordine pubblico, rafforzando il contrasto alle evasioni da strutture di custodia sanitaria o penale.
Questo episodio mostra quanto siano limitate le possibilità di fuga per chi è sottoposto a restrizioni, ma anche che restano punti critici da monitorare. Operazioni come questa richiedono attenzione e risorse, soprattutto quando coinvolgono persone con disturbi psichici e comportamenti difficili da gestire. Le Forze dell’Ordine ribadiscono così la loro presenza costante al confine, mantenendo alta la guardia e assicurando il rispetto delle regole.