La situazione dello stabilimento Stellantis nella val di Sangro resta al centro dell’attenzione politica in Abruzzo. Il consigliere regionale Vincenzo Menna ha espresso un giudizio prudente sulle recenti dichiarazioni dell’assessore Tiziana Magnacca, mentre richiama con forza la necessità di un impegno coordinato tra istituzioni per sostenere la produzione e invertire il trend occupazionale. Il nodo principale resta l’applicazione delle normative ambientali europee, che potrebbero mettere a rischio la tenuta dello stabilimento.
Criticità nella produzione e impatti delle norme europee
Menna ha evidenziato le difficoltà che Stellantis incontra nel mantenere la produzione negli attuali parametri, soprattutto per quanto riguarda i veicoli commerciali. A suo avviso, le norme ambientali europee fissano standard rigidi, particolarmente sfidanti per gli impianti della val di Sangro. Le sanzioni previste rischiano di pesare su un territorio con margini operativi ridotti, aggravando il rischio di riduzioni occupazionali.
Distinzioni nella produzione
La distinzione tra la produzione di autovetture e quella di veicoli commerciali diventa cruciale. Per i veicoli più pesanti è infatti meno immediato rispettare limiti sulle emissioni, e questo complica il futuro dello stabilimento. Menna sottolinea come la normativa attuale introdotta a livello europeo non tenga adeguatamente conto delle differenze produttive né della realtà dei territori industriali meno flessibili.
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Questo contesto rende insufficiente il solo annuncio di nuovi investimenti da parte di Stellantis. Il progetto del parco fotovoltaico, pur positivo, rischia di apparire un’operazione simbolica se non accompagnata da un adattamento delle regole che tenga conto delle condizioni locali. Il consigliere regionale lancia poi un ulteriore campanello d’allarme riguardo a possibili incentivi per l’uscita volontaria dei lavoratori, che potrebbero aggravare la situazione sociale della zona.
Ruolo della politica regionale e la mancata valorizzazione di progetti precedenti
Menna riconosce l’impegno della regione Abruzzo nel puntare all’innovazione con la proposta di un centro dedicato nella val di Sangro. Eppure, mette in evidenza un’occasione sprecata nella scorsa legislatura, quando l’amministrazione Marsilio non ha portato avanti il contratto istituzionale di sviluppo promosso dal comune di Atessa e approvato dal governo centrale. Quel progetto, secondo Menna, avrebbe potuto fornire maggiori strumenti per sostenere lo stabilimento e diversificare l’economia locale.
Commento su iniziative passate
L’assessore Magnacca ha illustrato alcuni passi avanti nella direzione dell’innovazione, ma per Menna questo non basta finché non si recuperano iniziative già avviate. Il mancato seguito a quei piani frena la capacità della val di Sangro di rispondere a crisi industriali e perde occasioni concrete di sviluppo.
Al di là dell’innovazione, restano elementari bisogni infrastrutturali legati alle vie di comunicazione e alle aree industriali. Sono passati più di dieci anni dalle richieste formulate da Sergio Marchionne e ancora molte opere rimangono incompiute o in attesa di interventi.
Necessità di investimenti e di unità tra istituzioni per rilanciare il territorio
A marzo 2025 sono stati messi a disposizione 7,5 milioni di euro di fondi FSC per la val di Sangro. Menna ha esortato a utilizzare immediatamente queste risorse per rafforzare il tessuto produttivo locale e rendere l’area più attrattiva per nuovi insediamenti industriali, non solo nel settore automotive. Senza intervenire con decisione, la situazione potrebbe peggiorare.
Il consigliere evidenzia che un cambio di rotta è determinante. La coesione tra istituzioni a vario livello deve sostituire i ritardi e le divisioni degli anni passati. Solo con strategie comuni e azioni rapide si potrà far fronte alle criticità crescenti e sostenere l’occupazione nella val di Sangro.
Menna consegna una richiesta netta per una risposta politica che vada oltre le dichiarazioni di facciata e porti a misure concrete: la sopravvivenza dello stabilimento Stellantis rappresenta un fatto cruciale per l’intera regione. Il confronto è aperto, con tutti gli occhi puntati sulle prossime mosse sia in Italia, sia a Bruxelles.