Pentecoste a Gaeta: una piazza piena di Spirito e testimonianza

Pentecoste a Gaeta: una piazza piena di Spirito e testimonianza

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Sabato 7 giugno, la piazza Trieste di Gaeta si è trasformata in un luogo di raccoglimento, preghiera e comunione per la Veglia diocesana di Pentecoste, intitolata “Liberiamo la speranza”. L’evento, promosso dalla Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali, ha visto la partecipazione attiva del coro della chiesa di San Francesco di Minturno, creando un clima intenso di spiritualità condivisa e presenza viva dello Spirito Santo.

L’intera comunità diocesana, accorsa da ogni angolo del territorio, ha riempito la piazza trasformandola in un santuario a cielo aperto, in cui si è elevata l’invocazione dell’arcivescovo Luigi Vari: “Fammi essere un testimone di speranza, che la vive, la crede, la sparge attorno a sé.”

Un cammino sinodale che si fa vita concreta

La Veglia è stata il culmine di un percorso di sinodalità promosso dalla Cdal, frutto di confronto, ascolto e costruzione comunitaria. Non solo una celebrazione, ma l’espressione visibile di una Chiesa che si ritrova unita, nelle differenze, nella ricchezza dei carismi e nella voglia di camminare insieme.

Oltre ai momenti di preghiera e canto, la Veglia ha preso vita attraverso la testimonianza concreta di Brunella Broccoli e Antonio Crispi, una coppia di Sabaudia, che ha raccontato come la speranza si può rendere reale con gesti di amore verso i disagiati, accoglienza della diversità e attenzione ai più fragili. Nei loro volti e nelle loro parole si è percepita la forza della fede vissuta nel quotidiano, segno tangibile di Cristo risorto.

I simboli della speranza: un messaggio che parla al cuore

A fare da sfondo alla celebrazione, un palco carico di significato: un’ancora intrecciata a una catena spezzata, avvolta a una croce, il tutto illuminato da un raggio di luce su un drappo azzurro. Ogni elemento ha parlato silenziosamente ai presenti:

  • L’ancora, simbolo della speranza che tiene saldo il cuore nei momenti difficili;

  • La catena, immagine delle nostre fragilità e delle nostre forze, che si spezza per lasciarci liberi;

  • La croce, fondamento della rinascita e della redenzione in Cristo;

  • Il raggio di luce, che parte dall’umanità e si proietta verso l’eterno;

  • Il drappo azzurro, metafora del mare della vita, dove lo Spirito soffia e guida.

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