Il tema “Pellegrini di speranza” è stato scelto dalla Commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana in vista del Giubileo del 2025. La scelta di questo argomento è strettamente legata all’intenzione di promuovere una maggiore comprensione reciproca tra le comunità ebraica e cristiana, oltre a sottolineare valori condivisi nel contesto biblico. Per facilitare l’implementazione di questa iniziativa, è stato redatto un sussidio contenente un messaggio dell’Assemblea Rabbinica Italiana.
L’importanza del dialogo ebraico-cristiano
Il dialogo tra cattolici ed ebrei ha le sue radici in un percorso che è iniziato ufficialmente nel 1989, quando monsignor Alberto Ablondi, allora vescovo di Livorno e presidente del Segretariato per l’ecumenismo della CEI, ha tracciato le linee guida per una giornata di approfondimento dedicata a questo scambio. Tali finalità si fondano sulla necessità di superare pregiudizi storici e riscoprire valori biblici di giustizia e pace. Il 28 settembre dello stesso anno, la CEI ha deciso di istituire un giorno specifico per celebrare il dialogo religioso tra le due fedi, fissandolo per il 17 gennaio.
Sin dalla prima edizione nel 1990, l’evento ha visto una partecipazione crescente e ha contribuito all’apertura di un nuovo capitolo nel dialogo ebraico-cristiano in Italia. Le iniziative che si sono susseguite nel tempo hanno evidenziato un crescente interesse verso il tema, approdando a riflessioni comuni su valori e testi sacri, rinforzando così la consapevolezza della radice ebraica della fede cristiana. Negli anni, vi è stata una produzione di materiali di studio, tra cui sussidi per l’interpretazione delle Dieci Parole, che hanno facilitato un confronto più ricco e profondo.
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La celebrazione per il 2025
Quest’anno, in previsione della 36ª Giornata per favorire il dialogo, il tema scelto è emblematicamente “Pellegrini di speranza”. Questa scelta allude non solo all’anno santo del 2025 ma anche al mondo contemporaneo, invitando a riflettere sui significati di comunità e cambiamento. Viene citato il passo del Levitico che recita: “È un giubileo: esso sarà per voi santo” , richiamando l’attenzione alle radici ebraiche del Giubileo stesso.
In atto sono previsti incontri di approfondimento in numerose diocesi italiane, da Catania a Treviso, e in altre città come Frosinone. Questi eventi non solo consentiranno di riflettere sui contenuti proposti nella Giornata, ma offriranno anche spunti per esplorare insieme temi legati alle nostre tradizioni comuni. A Trieste, il dialogo tra il vescovo Enrico Trevisi e il rabbino Eliahu Alexander Meloni sarà un momento di confronto significativo, mentre a Milano diversi cristiani di tradizioni varie parteciperanno a tavole rotonde, contribuendo a dare una dimensione ecumenica a queste celebrazioni.
Attività nelle diocesi e riflessioni condivise
La varietà di eventi proposti per la Giornata evidenzia un notevole interesse per il dialogo ebraico-cristiano. A La Spezia, per esempio, il “Progetto Davka” mira a utilizzare il patrimonio musicale come ponte tra le due fedi, evidenziando l’importanza della cultura nella creazione di legami più stretti. In altre diocesi come Chieti, si affronterà anche il tema dell’antigiudaismo cristiano, con la presentazione di un volume di particolare rilevanza per la comprensione storica e teologica di questi rapporti.
Per molte comunità , queste giornate non rappresentano solo un’occasione di celebrazione, ma costituiscono anche una piattaforma per affrontare i temi attuali, tra cui l’antisemitismo che continua a persistere e a influenzare le relazioni interreligiose. La necessità di mantenere vivo il dialogo diventa quindi centrale, soprattutto di fronte a contesti complessi come quelli attuali, inoltrandosi in un cammino che richiede costante attenzione e impegno.
Riflessioni sul futuro del dialogo
Con il 2025 che si avvicina, i temi del Giubileo e delle relazioni interreligiose assumeranno sempre più importanza. La celebrazione del 60° anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II fungerà da richiamo per riflettere, non solo sui passi già compiuti, ma anche sulle sfide che rimangono. Ogni iniziativa che promuove il dialogo tra ebrei e cristiani è un passo verso una maggiore comprensione, dove l’aspetto religioso deve rimanere centrale, senza tralasciare le implicazioni sociali e culturali.
Le letture delle tradizioni bibliche, l’impegno contro l’antisemitismo e la valorizzazione delle memorie ebraiche costituiscono elementi fondamentali per consolidare questo legame. Con il calar della sera della Giornata del 17 gennaio, si vuole che le comunità possano ritrovarsi a celebrare non solo le differenze, ma anche le molteplici affinità , perseguendo l’obiettivo non solo di essere amici, ma di edificare relazioni di vera fraternità .