Partiti di sinistra greci chiedono al governo di interrompere la cooperazione militare con israele e condannare gli atti contro i palestinesi

Partiti di sinistra greci chiedono al governo di interrompere la cooperazione militare con israele e condannare gli atti contro i palestinesi

Quattro partiti di sinistra greci chiedono al governo di Atene, guidato da Kyriakos Mitsotakis, di interrompere la collaborazione militare con Israele e riconoscere lo Stato palestinese per promuovere pace e diritti umani.
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Quattro partiti di sinistra greci chiedono al governo di Atene di interrompere la cooperazione militare con Israele, condannando i presunti crimini contro i palestinesi e sostenendo il riconoscimento dello Stato palestinese con capitale Gerusalemme Est. - Gaeta.it

Quattro forze politiche di sinistra greche hanno pubblicato una dichiarazione congiunta in cui invitano il governo di Atene a interrompere ogni forma di collaborazione militare con Israele. La richiesta arriva in un momento di tensioni crescenti nel Medio Oriente, con un appello chiaro a condannare i presunti crimini compiuti dallo Stato di Israele contro la popolazione palestinese.

Contenuti della dichiarazione congiunta dei partiti di sinistra

Il messaggio congiunto, riportato dal quotidiano Efsyn, porta le firme di Syriza, Kke, Nea Aristerà e Plefsi Eleftherias. I quattro partiti criticano duramente la politica estera attuale della Grecia e richiamano il governo, guidato dal premier Kyriakos Mitsotakis, a rivedere la sua posizione riguardo al sostegno militare a Israele. La cooperazione militare, sottolineano, non è compatibile con il ruolo della Grecia come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza Onu. In particolare, contestano la mancanza di una condanna esplicita dei presunti crimini contro i palestinesi.

La richiesta di cessare questa collaborazione militare si accompagna alla richiesta di un impegno più deciso sul piano diplomatico. I partiti suggeriscono azioni concrete per affrontare quella che definiscono una “crisi umanitaria” e “genocidio” contro i palestinesi. La posizione consolidata implica anche il riconoscimento dello Stato palestinese.

Ruolo della grecia nel consiglio di sicurezza dell’onu e le richieste ai vertici politici

I firmatari richiamano la Grecia al suo ruolo nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dove ricopre il ruolo di membro non permanente attualmente. Da questa esperienza deriva la necessità di adottare iniziative precise e urgenti, capaci di fermare le violenze e portare avanti misure concrete per il dialogo e la pace nella regione.

Il documento indirizza in modo specifico due esponenti di vertice: il premier Mitsotakis e il ministro degli Esteri Giorgos Gerapetritis. La richiesta è quella di sostenere un intervento chiaro sul piano internazionale, che preveda anche la definizione di uno Stato palestinese sui confini del 1967. Particolare rilievo è dato all’idea di riconoscere Gerusalemme Est come capitale dello Stato palestinese, un punto cruciale nelle discussioni sulla soluzione del conflitto.

Questi appelli non solo rappresentano un monito all’attuale esecutivo greco ma mostrano una frattura netta sulla politica estera, soprattutto tra i partiti di sinistra e il governo attuale. La posizione della Grecia nella scena internazionale appare centrale nello sviluppo delle dinamiche future di questa crisi.

Implicazioni politiche e possibili sviluppi in grecia

La dichiarazione congiunta riflette un dissenso marcato all’interno del panorama politico greco rispetto al modo in cui il governo sta gestendo i rapporti con Israele. L’azione da parte dei partiti di sinistra rappresenta un tentativo di imprimere una svolta rispetto alla direzione politica intrapresa, spostando l’attenzione sui diritti umani e sulle responsabilità internazionali.

Questa presa di posizione potrebbe influire sul dibattito parlamentare e sulle future decisioni in materia di politica estera. Nei prossimi mesi la Grecia potrebbe dover fare i conti con pressioni interne ed esterne per rivedere la propria diplomazia, in un contesto geopolitico sempre più teso e articolato.

Inoltre, la richiesta di riconoscimento dello Stato palestinese sul confine storico del 1967 e con capitale a Gerusalemme Est segna un punto di rottura rispetto a molte posizioni europee. Rappresenta un tentativo di modificare gli equilibri nel rapporto tra Israele e Palestina, inserendo la Grecia in una posizione di protagonista sul palco diplomatico internazionale.

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