Omicidio a milano: de maria avrebbe ucciso la barista prima di togliersi la vita nel parco nord

Omicidio a milano: de maria avrebbe ucciso la barista prima di togliersi la vita nel parco nord

a milano, la barista chamila wijesuriya è stata strangolata all’hotel berna; il cadavere di emanuele de maria, sospettato dell’omicidio, è stato trovato nel parco nord con foglie in bocca, indagini in corso.
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A Milano, una barista è stata strangolata nell'hotel Berna e poco dopo è stato trovato morto nel parco nord un uomo legato al caso, con indagini in corso per chiarire i motivi e il significato simbolico del ritrovamento. - Gaeta.it

Un tragico episodio ha scosso Milano con la morte di una barista nell’hotel Berna e il ritrovamento del cadavere di un uomo nel parco nord. Le indagini sono in corso per ricostruire quanto avvenuto e accertare le cause che hanno portato a questa doppia tragedia.

Le condizioni del ritrovamento e le prime evidenze dell’autopsia

Il corpo di Chamila Wijesuriya, barista presso l’hotel Berna di Milano, è stato sottoposto ad autopsia per chiarire la dinamica della morte. I risultati preliminari rivelano che la donna sarebbe stata strangolata a mani nude, con soffocamento come causa del decesso. Questa ipotesi al momento è confermata dalle analisi tecniche, in attesa del rapporto finale del medico legale che dovrebbe fornire ulteriori dettagli sui segni presenti sul corpo e sul tempo della morte.

Il ritrovamento del cadavere di Emanuele de Maria nel parco nord di Milano ha portato nuovi elementi al caso. L’uomo, che già aveva precedenti legati a violenze, è stato rinvenuto con delle foglie in bocca e questo particolare sta attirando l’attenzione degli investigatori. Si cerca di capire se si tratti di un gesto simbolico o rituale collegato con l’omicidio appena avvenuto.

Il legame tra de maria e la barista

Emanuele de Maria, detenuto che lavorava proprio nell’hotel Berna, aveva un rapporto diretto con Chamila Wijesuriya. La vicinanza lavorativa ha indirizzato subito le indagini a esplorare la relazione tra i due e le motivazioni dietro l’omicidio. Le prime ipotesi degli inquirenti parlano di un atto violento che si sarebbe scatenato all’interno della struttura alberghiera.

Il legame tra de maria e la vittima: un omicidio all’interno dell’hotel bern a milano

Il fatto che l’uomo avesse un passato segnato da violenza rende plausibile un gesto connesso a dinamiche personali sospese o a conflitti che non sono stati resi pubblici finora. Le caratteristiche del delitto, infatti, mostrano un modus operandi simile a un episodio violento verificatosi nel 2016, attribuito allo stesso de Maria.

Analogie con il femminicidio del 2016

Gli elementi emersi dall’autopsia e dal ritrovamento del corpo hanno ricondotto gli inquirenti a confrontare le modalità dell’omicidio attuale con quelle del femminicidio compiuto da de Maria nel 2016. I tratti del delitto richiamano infatti un’aggressione brutale, che comprendeva lo strangolamento come metodo per togliere la vita alla vittima.

L’analisi delle scene del crimine mostra somiglianze evidenti, e questo apre nuove linee investigative per comprendere se dietro ci siano motivazioni analoghe o se l’uomo abbia ripetuto schemi già messi in pratica. Il fatto che sia riuscito a uccidere senza l’uso di armi sottolinea un livello di violenza fisica diretta, che gli inquirenti non trascurano.

Indagini in corso e ipotesi sul significato delle foglie nel cadavere

Il dettaglio delle foglie trovate nella bocca di Emanuele de Maria pone interrogativi importanti. Gli investigatori stanno cercando di stabilire se si tratti di un gesto premeditato e quale significato simbolico potrebbe avere. L’ipotesi di un possibile rito o di un atto simbolico legato al delitto non è stata esclusa.

Questo elemento, insolito e fuori dagli schemi delle indagini tradizionali, può rappresentare una chiave per comprendere il contesto psicologico dell’assassino e il suo stato emotivo al momento dei fatti. Le analisi proseguiranno con attenzione per rintracciare eventuali messaggi o segnali lasciati dall’uomo prima del suicidio.

L’evolversi delle indagini potrà chiarire ulteriormente il quadro complessivo e spiegare i motivi che hanno spinto Emanuele de Maria a compiere questo gesto estremo dopo l’omicidio. Il caso resta aperto, e gli inquirenti mantengono alta la guardia in attesa degli sviluppi finali.

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