Occupazione record e disuguaglianze sociali in alto adige nel 2024: dati e criticità da caritas

Occupazione record e disuguaglianze sociali in alto adige nel 2024: dati e criticità da caritas

In Alto Adige nel 2024 l’occupazione raggiunge un record con 230.000 lavoratori, ma la Caritas evidenzia fragilità sociali tra difficoltà abitative, povertà, solitudine e crescente richiesta di supporto psicologico.
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Nel 2024 l'Alto Adige ha raggiunto un record occupazionale, ma permangono fragilità sociali: molte persone affrontano difficoltà abitative, economiche e psicologiche, con crescente richiesta di sostegno da parte della Caritas. - Gaeta.it

L’Alto Adige ha raggiunto nel 2024 nuovi livelli di occupazione, grazie a una crescita economica che pare solida. Ciò nonostante, la Caritas locale sottolinea condizioni di vita complicate per molte persone, raccolte attorno a temi come la difficoltà nell’accesso alle abitazioni, problemi economici diffusi, solitudine e barriere burocratiche o digitali. In questo contesto circa 30.000 persone hanno chiesto sostegno o hanno offerto aiuto attraverso i servizi della Caritas.

Il mercato del lavoro raggiunge il picco, ma mantiene fragilità strutturali

Nel corso del 2024, l’Alto Adige ha toccato quota 230.000 lavoratori occupati, un livello mai registrato prima, secondo l’ultimo rapporto della Caritas. L’aumento riguarda, in modo particolare, il settore turistico che si basa in massima parte su contratti a tempo determinato: circa il 28% degli addetti si trova in questa condizione. Le nuove assunzioni hanno coinvolto soprattutto lavoratori stranieri, arrivando a rappresentare tre quarti di queste.

Condizioni difficili per i residenti da tempo

Chi vive in Alto Adige da tempo ma si trova in situazioni di disagio fatica a inserirsi nel mondo del lavoro stabile. Mairhofer, direttrice Caritas, sottolinea come l’apparente stabilità occupazionale non corrisponda a un miglioramento reale delle condizioni di vita delle fasce più vulnerabili. Molti, pur lavorando regolarmente, si trovano a fronteggiare il problema della casa, perché il mercato abitativo resta molto affollato e costoso.

Caritas oltre la distribuzione: assistenza abitativa e servizi per famiglie in difficoltà

La Caritas nel 2024 ha ospitato più di mille persone, tra cui molte famiglie monogenitoriali. Questi nuclei, spesso, devono fare i conti con l’assenza di servizi di assistenza all’infanzia e questo limita la loro possibilità di lavorare. I numeri mostrano quanto la difficoltà abitativa influisca sulla quotidianità di molti residenti, anche quelli con un’occupazione fissa. Si aggiunge un altro elemento di pressione: il costo della vita. L’inflazione resta su livelli superiori alla media nazionale.

Pressioni economiche e aumento delle richieste di aiuto

Il costo elevato pesa soprattutto nei consumi essenziali, spingendo molte persone a rivolgersi ai servizi di consegna pasti, ascolto e consulenza per debiti. Sono aumentate anche quelle che utilizzano i servizi di igiene personale messi a disposizione dalla Caritas, come docce e lavanderie gratuite. L’insieme di queste segnalazioni fotografano un quadro sociale segnato da una fragilità diffusa.

Povertà e salute: la campagna caritas contro le disuguaglianze sanitarie

Un altro tema delicato riguarda l’accesso alle cure sanitarie. Molte persone non riescono a permettersi nemmeno interventi basilari, in particolare quelli odontoiatrici. Nel 2024, la Caritas ha promosso la campagna “La povertà è più vicina di quanto pensi”, per sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere fondi. Lo slogan, “La povertà fa ammalare, la malattia impoverisce”, mette in luce il legame stretto tra malessere economico e problemi di salute.

Aumento della domanda di supporto psicologico

I servizi di supporto hanno registrato un aumento nella richiesta di assistenza psicologica. Tra chi si è rivolto a questi sportelli, soprattutto uomini e anziani, si è vista una crescita significativa delle difficoltà legate a crisi personali, separazioni e disagi mentali. In particolare, la Consulenza per uomini ha registrato un +44% di utenti, molti nella fascia d’età 40-59 anni che hanno chiesto aiuto per situazioni esistenziali.

La solitudine e il disagio psicologico al centro dell’attività telefonica e digitale

I contatti telefonici con il servizio di Sostegno sono cresciuti, arrivando a 11.500 conversazioni nell’anno, talvolta più di una al giorno per utente. Quasi la metà di questi colloqui ha riguardato problemi di solitudine o difficoltà psicologiche. Di fronte a questa domanda sociale, la Caritas ha ampliato la consulenza anche via chat, per permettere a un pubblico più ampio di esprimersi con maggiore semplicità e immediatezza.

Barriere digitali e amministrative

Questi strumenti digitali hanno cercato di superare alcune barriere, ma anche la digitalizzazione crescente dei servizi pubblici ha creato nuove difficoltà per chi si trova in condizioni vulnerabili. Chi ha bisogno di orientarsi tra le procedure amministrative o integrate nelle comunità fatica a districarsi tra tempi lunghi di attesa e strumenti tecnologici non sempre accessibili. La situazione impone un’attenzione continua alle dinamiche sociali, che restano complesse nonostante i risultati economici registrati.

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