Nuovi sviluppi Sull’omicidio di Chiara Poggi: al centro il dna sotto le unghie della vittima

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Dna sotto le unghie di Chiara Poggi al centro delle nuove indagini - Gaeta.it

Laura Rossi

1 Settembre 2025

La ripresa dell’incidente probatorio a Milano riaccende i riflettori sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007. In questa fase, la procura di Pavia sta approfondendo il valore probatorio del dna trovato sotto le unghie della vittima, un elemento chiave di un’inchiesta che da anni cerca di fare chiarezza su quanto successo. L’attenzione è tutta puntata su Andrea Sempio, ora indagato per omicidio in concorso, mentre Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, sta scontando una condanna definitiva. Le modalità di prelievo, il materiale biologico raccolto e l’attribuzione dei profili genetici sono i nodi cruciali di questa nuova fase processuale.

Riparte l’incidente probatorio a Milano: arrivano i dati genetici

Il procedimento giudiziario a Milano è ripartito con la consegna al tribunale dei dati grezzi relativi ai campionamenti prelevati dalle unghie di Chiara Poggi. Questi dati erano stati richiesti al RIS di Parma e al genetista Francesco De Stefano, che in passato avevano curato le analisi. La procura di Pavia, ora al lavoro sulle nuove indagini, vuole mettere alla prova l’attendibilità delle prove raccolte quasi vent’anni fa. All’incidente probatorio partecipano i consulenti delle difese di Sempio e Stasi, i pm e i rappresentanti della famiglia Poggi. L’obiettivo è capire se il dna maschile trovato sulla scena, in particolare sotto il mignolo sinistro di Chiara, possa essere collegato a Sempio o ad altre persone. Il dubbio resta centrale dopo anni di indagini e sarà chiarito anche grazie alle testimonianze tecniche che verranno raccolte durante l’udienza.

Un punto fondamentale riguarda le modalità con cui il medico legale Marco Ballardini eseguì i prelievi sul corpo della vittima. La precisione e l’accuratezza nella raccolta dei campioni potrebbero influenzare in modo decisivo la validità delle tracce genetiche usate come prova. La perita nominata dal gip pavese Daniela Garlaschelli, Denise Albani, ha il compito di passare al setaccio tutte le fasi delle operazioni forensi ed esprimere un parere sulla corrispondenza tra i dati raccolti e le informazioni utili all’inchiesta.

Il dna sotto le unghie: un puzzle complicato

Uno degli aspetti più complessi riguarda il dna maschile isolato sul pollice destro di Chiara Poggi. Quel profilo, chiamato “mdx1”, era stato rilevato nel 2007, ma all’epoca non fu possibile interpretarlo. Negli anni è stato riesaminato più volte, anche dal genetista De Stefano, nel tentativo di fare chiarezza. La presenza di più profili genetici, tra cui un secondo dna ancora non attribuito, fa pensare che sulla scena del delitto potrebbero essere state presenti più persone. È proprio questa ipotesi che spiega la nuova attenzione delle autorità giudiziarie e la riapertura del fascicolo.

Oggi l’analisi delle tracce sotto le unghie si concentra su due domande fondamentali: il primo dna, “mdx1”, appartiene davvero ad Andrea Sempio? E a chi va attribuito il secondo profilo genetico? Rispondere a questi dubbi è decisivo per capire chi ha preso parte all’aggressione e per fornire una svolta definitiva a un pezzo oscuro del delitto. C’è poi la questione della validità stessa delle prove: il materiale biologico deve essere utilizzabile in tribunale e affidabile al 100%.

Andrea Sempio nel mirino, Stasi già condannato

La nuova inchiesta della procura di Pavia ha spostato i riflettori su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi. È indagato per omicidio in concorso, mentre Alberto Stasi, ex fidanzato della ragazza, è in carcere con una condanna definitiva a 16 anni per il delitto. Il fatto che siano emersi profili genetici non riconducibili univocamente a Stasi alimenta l’ipotesi che all’aggressione abbiano preso parte più persone.

Con il ritrovamento del dna “mdx1” la posizione di Sempio è diventata centrale. Si indaga per capire quali ruoli abbiano avuto e fino a che punto sia coinvolto nella tragedia. La nuova fase punta a stabilire se il dna sotto le unghie possa dimostrare un contatto diretto tra la vittima e Sempio, una prova che potrebbe pesare molto in un futuro processo.

Nel procedimento sono coinvolti anche i consulenti tecnici e legali delle parti, presenti all’incidente probatorio per garantire che ogni dettaglio venga valutato con rigore. Anche la famiglia Poggi segue da vicino gli sviluppi, sperando che questa verifica delle prove possa finalmente fare luce su una vicenda rimasta avvolta nel mistero per anni.

L’incidente probatorio decisivo: la perizia di Denise Albani

L’incidente probatorio, previsto per ottobre 2025, sarà un passaggio fondamentale per valutare la solidità scientifica e legale delle tracce genetiche raccolte dalla procura. Denise Albani, nominata perito dal gip Daniela Garlaschelli, dovrà verificare l’attendibilità dei dati, con particolare attenzione ai campioni prelevati dal medico legale Marco Ballardini.

Albani esaminerà come sono stati raccolti, conservati e analizzati i materiali biologici, per garantire che i risultati siano interpretati correttamente. L’obiettivo è togliere ogni dubbio sull’accuratezza delle procedure forensi e sull’attribuzione dei profili genetici alle persone coinvolte.

Alla fase partecipano anche i consulenti delle difese, della procura e della famiglia della vittima. Tra gli esperti più importanti c’è Cristina Cattaneo, nota per il suo lavoro in medicina legale e autopsie, che potrà dare un contributo prezioso per chiarire se sulla scena del crimine ci fossero più persone.

L’incidente probatorio serve a cristallizzare le prove in vista di un possibile processo, evitando che in futuro si possa mettere in discussione la loro validità. Senza una verifica tecnica rigorosa, la ricostruzione giudiziaria rischierebbe di reggersi su basi fragili.

Questa attenzione ai dettagli scientifici fa parte di un lavoro giudiziario lungo e complesso, che va avanti da quasi 20 anni, segnato da continue verifiche e nuovi interrogativi sulla dinamica dell’omicidio di Chiara Poggi.