Nuovi rilievi a Milano sul caso di Silvana Damato: i Ris tornano in via Bisnati

Nuovi Rilievi A Milano Sul Cas

Rilievi dei Ris a Milano per il caso Damato in via Bisnati. - Gaeta.it

Donatella Ercolano

26 Agosto 2025

La morte di Silvana Damato, 69 anni, ex tabaccaia trovata senza vita il primo agosto nel suo appartamento in via Bisnati a Milano, continua a essere al centro delle indagini dei carabinieri. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio e, questa mattina, i Ris sono tornati sul posto per nuovi accertamenti tecnici. La donna era stata trovata in vasca da bagno, con indosso solo la biancheria intima e una vestaglia, senza ferite che da sole potessero spiegare il decesso, come confermato dall’autopsia.

I Ris tornano in via Bisnati per nuovi controlli

I carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche, arrivati da Parma, sono rientrati nell’appartamento di Silvana per proseguire con sopralluoghi e rilievi. Il loro obiettivo è trovare tracce invisibili a occhio nudo, usando soprattutto il luminol, che serve a far emergere eventuali tracce di sangue cancellate nelle stanze. Questo tipo di materiale è fondamentale per ricostruire cosa è successo e capire meglio la dinamica della morte.

Gli esperti erano già intervenuti più volte, cercando indizi come impronte o elementi che possano indicare la presenza di un estraneo. L’appartamento si trova in una zona centrale di Milano, ma finora non sono stati trovati segni chiari di effrazione. Questo fa pensare che la vittima conoscesse l’aggressore o comunque gli abbia aperto la porta di sua spontanea volontà. Il lavoro dei Ris si concentra anche sul recupero di eventuali tracce biologiche lasciate dall’assalitore.

Chi era Silvana Damato e cosa sappiamo del contesto

Silvana Damato era una pensionata che viveva da sola in via Bisnati. Aveva 69 anni e in passato aveva lavorato come tabaccaia. La sua vita era piuttosto riservata, ma non mancavano i rapporti sociali: partecipava regolarmente a partite di burraco con amici nel vicino Parco Nord e manteneva contatti discreti con la figlia. Il ritrovamento del suo corpo ha colto di sorpresa conoscenti e vicini di casa.

Sul corpo sono stati trovati segni di violenza, anche se l’autopsia ha escluso che fossero la causa diretta della morte. Non ci sono tracce di una colluttazione violenta, né di un furto o di un’aggressione in strada. La natura delle ferite e l’assenza di segni di effrazione fanno pensare a un’aggressione con motivazioni diverse dal rapinare. Al momento, resta ancora un mistero il movente.

Le piste degli investigatori e cosa resta da chiarire

Il quadro è ancora confuso, ma gli inquirenti hanno raccolto alcuni elementi chiave. L’appartamento era chiuso dall’interno al momento del ritrovamento, ma senza chiavi infilate nella porta. Questo suggerisce che la vittima abbia aperto a qualcuno volontariamente, senza opporre resistenza o tentare di impedire l’ingresso. Sono sotto esame i tabulati telefonici di Silvana e i filmati delle telecamere di sicurezza della zona, per cercare eventuali presenze sospette.

L’analisi tossicologica servirà a capire se la donna fosse stata sedata o drogata prima dell’aggressione, un possibile motivo per l’assenza di lotta. L’assenza di segni compatibili con un furto fa scartare questa pista, spostando l’attenzione su una relazione personale tra vittima e aggressore. Tutti gli elementi finora raccolti raccontano di una donna trovata in bagno, in biancheria intima e vestaglia, in un contesto di violenza che da sola non è stata fatale.

Le prossime ore saranno decisive per capire se i nuovi rilievi dei Ris daranno indicazioni utili a individuare il responsabile. Intanto, nel quartiere si è alzata la guardia: porte chiuse, sguardi attenti e volti conosciuti osservati con sospetto, mentre tutti cercano di dare un senso a un episodio che ha scosso Milano.