Continua l’emergenza incendi in marsica, con un vasto rogo divampato tra i comuni di collarmele e pescina. L’incendio colpisce una zona boschiva estesa, generando dense colonne di fumo visibili persino dalla valle peligna. Squadre di vigili del fuoco sono intervenute rapidamente per contenere le fiamme e salvaguardare le aree abitate vicine.
L’intervento dei vigili del fuoco nell’incendio in marsica
La notte tra il 24 e 25 aprile 2025 ha visto un nuovo incendio divampare sulle montagne che si estendono tra collarmele e pescina, due comuni noti per i loro boschi ricchi di vegetazione mediterranea e appenninica. Le fiamme si sono propagate rapidamente nell’area boschiva, alimentate dal vento e dalla siccità che da settimane colpisce la zona.
Le prime segnalazioni sono arrivate intorno alle 22, quando il fumo ha iniziato a diventare visibile in diversi punti, anche lontani dal sito dell’incendio. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di avezzano e dell’aquila, con diverse squadre impegnate a circoscrivere il fronte del fuoco. È stato necessario anche l’impiego di mezzi antigelo e attrezzature specifiche per spegnere le fiamme arrampicate su un terreno impervio.
Leggi anche:
Le difficoltà operative sul territorio
Le difficoltà non mancano: il territorio montano, la presenza di pendenze e l’ampiezza dell’area colpita rendono impegnativo il lavoro di spegnimento. Le forze sul campo operano senza sosta per evitare che l’incendio si estenda ulteriormente, mettendo a rischio anche le abitazioni e le infrastrutture vicine.
La protezione civile e l’urgenza di misure preventive
Maurizio Scelli, direttore dell’agenzia di protezione civile della regione Abruzzo, ha commentato la situazione definendola critica dal punto di vista della gestione delle emergenze. “Ce la stiamo mettendo tutta per fronteggiare ogni emergenza e garantire la sicurezza della popolazione”, ha detto, sottolineando la fatica di dover intervenire in continuità su incendi così frequenti.
Scelli ha rilanciato la necessità di strategie più efficaci per evitare il ripetersi di queste situazioni, puntando su strumenti adeguati e la creazione di una rete istituzionale più coordinata. La prevenzione, ha spiegato, rappresenta l’unica strada per non dover più rincorrere il fuoco in momenti come questi. Senza una programmazione accurata e investimenti nella monitoraggio ambientale, gli incendi rischiano di diventare un problema ricorrente e più difficile da domare.
Sfide nel monitoraggio e allarme
L’agenzia di protezione civile lavora già per migliorare i sistemi d’allarme e intervenire in anticipo su focolai di incendio, ma il quadro resta complesso a causa del clima secco e del vento che facilita la propagazione del fuoco.
L’impatto degli incendi su ambiente e comunità in marsica
Le conseguenze dell’incendio sulla montagna tra collarmele e pescina si fanno sentire non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale ed economico. L’area colpita ospita boschi di pregio, habitat per numerose specie di flora e fauna, alcuni dei quali considerati vulnerabili.
Il danno agli ecosistemi rischia di compromettere la biodiversità e ridurre la capacità naturale del territorio di rigenerarsi dopo periodi di siccità e altri stress climatici. Le popolazioni locali, inoltre, vivono momenti di apprensione legati alla sicurezza delle proprie case e alla possibilità di evacuazioni preventive.
Conseguenze economiche e sociali
Anche le attività agricole e turistiche, importanti per l’economia dell’area, possono subire ricadute negative. La presenza di fumo e la chiusura temporanea di aree naturali bloccano le visite e riducono le produzioni agricole locali, almeno finché il territorio non tornerà alla normalità.
Le autorità regionali monitorano costantemente la situazione e valutano misure urgenti per sostenere i residenti colpiti, mentre si continua a lavorare per tenere sotto controllo il fronte dell’incendio.