Nuove prove sull’insediamento umano nelle americhe 23.000 anni fa grazie a impronte nel new mexico

Nuove prove sull’insediamento umano nelle americhe 23.000 anni fa grazie a impronte nel new mexico

Le impronte umane di 23.000 anni fa nel White Sands National Park, New Mexico, anticipano la presenza umana nelle Americhe rispetto ai Clovis e confermano migrazioni durante l’ultimo massimo glaciale.
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Le impronte umane scoperte nel White Sands National Park, datate a 23.000 anni fa, anticipano di quasi 10.000 anni la presenza dei primi abitanti nelle Americhe, ridefinendo le conoscenze sulle prime migrazioni umane nel continente. - Gaeta.it

Una recente indagine sulle impronte umane ritrovate nel white sands national park, New Mexico, sposta indietro nel tempo la presenza di abitanti nelle americhe di almeno ventimila anni. Le tracce, risalenti a 23.000 anni fa, suggeriscono che uomini preistorici percorrevano già quelle terre durante l’ultimo massimo glaciale. Questo studio si basa su nuovi dati al radiocarbonio, ottenuti analizzando i sedimenti organici in cui sono impresse le orme antiche, e conferma una presenza umana molto precedente a quanto si immaginava fino a poco tempo fa.

Reperti e datazioni: come si è arrivati a questa scoperta

Nel white sands national park, situato nel cuore del new mexico, sono emerse impronte di antichi uomini che da tempo avevano attirato l’attenzione degli archeologi. In passato, le indagini sulle orme avevano fornito una stima di età oscillante tra 21.000 e 23.000 anni, ma mancava un consenso definitivo per via delle difficoltà nella stratigrafia e nella raccolta di campioni idonei. I ricercatori hanno raccolto frammenti di sedimenti organici contenuti all’interno del deposito che ospita le impronte. Questi campioni sono stati sottoposti a datazione al radiocarbonio, tecnica che misura il decadimento del carbonio per stabilire l’età esatta del materiale.

Le nuove analisi hanno confermato che le impronte risalgono a circa 23.000 anni fa, collocandole nel periodo dell’ultimo massimo glaciale, la fase più rigida della glaciazione nella quale vasti territori erano ricoperti dai ghiacci. L’importanza di questa conferma è enorme perché sposta indietro la presenza umana nel continente americano di quasi diecimila anni rispetto all’ipotesi tradizionale che vedeva i clovis – un antico popolo cacciatore-raccoglitore – come primi abitanti circa 13.000 anni fa.

Chi furono i primi uomini nelle americhe? ipotesi e tracce degli antichi

Le impronte di white sands vengono attribuite a gruppi di cacciatori-raccoglitori nomadi, che avrebbero attraversato il ponte di terra di Bering, collegava la siberia e l’alaska durante il periodo glaciale quando il livello del mare era molto più basso. Questi spostamenti permisero la migrazione verso sud, attraverso quello che oggi sono il canada e gli stati uniti, fino al new mexico.

Queste popolazioni si muovevano seguendo le risorse stagionali, e non lasciavano probabilmente molte tracce materiali. Per questa ragione, il rinvenimento delle impronte è una testimonianza diretta e molto rara della loro presenza in un’epoca tanto remota. L’ipotesi tradizionale che classificava i clovis come primi colonizzatori americani perde oggi terreno grazie a queste prove, aprendo la strada a nuove ricerche sulle rotte e sui tempi di migrazione.

Sfide e domande aperte per la ricerca futura

Nonostante questi nuovi dati, restano diverse incertezze sul quadro generale dell’insediamento umano nel white sands e nelle americhe in generale. In particolare, gli studiosi si interrogano su dove siano gli accampamenti stabili o le tracce materiali di questi antichi abitanti. È plausibile che questi cacciatori-raccoglitori fossero nomadi, impegnati in spostamenti frequenti e non stabilmente insediati, e quindi difficili da rintracciare archeologicamente.

Si dovranno attendere ulteriori scavi e analisi di siti collegati, forse nella stessa area o lungo le rotte migratorie individuate, per scoprire oggetti o strutture che possano raccontare di più sulla vita quotidiana di questi uomini. Fino ad allora, le impronte del white sands rappresentano un importante punto di partenza per riscrivere le origini dell’uomo nelle americhe. Restano sotto osservazione, quindi, anche le riprese stratigrafiche, le datazioni di nuovi campioni e l’analisi delle tracce ambientali che accompagneranno le ricerche future.

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