Il caso di Alice Marchetti, la 35enne marchigiana costretta ad affrontare difficoltà sempre crescenti dopo un grave incidente stradale, continua a tenere alta l’attenzione pubblica. In particolare, la giovane è in attesa di un dispositivo medico salvavita essenziale per la sua condizione. Recentemente, il presidente del Consiglio regionale delle Marche, Dino Latini, ha presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta, Francesco Acquaroli, e all’assessore competente. Lo scopo è quello di ottenere chiarimenti su quali misure intenda prendere la Regione per garantire ad Alice l’accesso tempestivo al dispositivo di cui ha bisogno, ma anche per evitare che altre persone si trovino in situazioni analoghe.
Le richieste del presidente Latini
Nel suo intervento, Latini ha espresso la necessità di agire rapidamente, sottolineando che la salute di Alice necessita di azioni concrete da parte degli enti preposti. Ha chiesto di predisporre un tavolo di lavoro che coinvolga Regione, Ministero della Salute e aziende produttrici, con l’obiettivo di garantire che la giovane possa ricevere i farmaci necessari senza ulteriori ritardi.
Latini ha anche fatto notare che è fondamentale rivedere le misure attualmente in vigore nella conferenza Stato-Regioni. Secondo il presidente, semplificare l’accesso ai dispositivi medici e alle cure è essenziale per evitare che altre persone affrontino le stesse difficoltà di Alice. L’appello di Latini si basa sull’urgenza di creare un sistema più efficace e flessibile, capace di rispondere adeguatamente alle emergenze sanitarie dei cittadini.
Il dispositivo salvavita e le problematiche legate alla marcatura CE
Alice necessita di un particolare dispositivo chiamato Wound Crown, prodotto dall’azienda americana Fistula Solution. Tuttavia, questo dispositivo non è utilizzabile al momento a causa della mancanza della marcatura CE, fondamentale per la commercializzazione in Europa. Latini ha spiegato che, da circa due anni, la marcatura è stata revocata, creando così un grosso ostacolo per l’accesso al trattamento.
La mancanza della marcatura CE implica che per ricevere il dispositivo dagli Stati Uniti sia necessaria un’autorizzazione specifica da parte del Ministero della Salute. Anche se il sistema sanitario regionale ha ottenuto un’autorizzazione per un utilizzo non superiore a dodici mesi, la comunicazione tra il Ministero e la compagnia distributrice americana ha portato a fraintendimenti. Questi problemi hanno provocato l’invio del dispositivo per un periodo di appena un mese, aggravando la situazione di Alice e trasformando una necessità vitale in un percorso irto di ostacoli.
La necessità di un intervento rapido
Il caso di Alice Marchetti non è solo un problema personale, ma solleva interrogativi più ampi riguardanti l’efficacia del sistema sanitario nelle situazioni di emergenza. La situazione fa emergere quanto sia necessario un intervento tempestivo e coordinato tra le diverse istituzioni per garantire che i cittadini ricevano le cure di cui hanno bisogno senza ritardi. Rimanere inattivi di fronte a questi problemi non fa altro che esporre ulteriormente le vite dei pazienti a situazioni di rischio.
L’auspicio è che la Regione Marche prenda sul serio queste problematiche e si attivi in fretta per evitare che altri pazienti si trovino a fronteggiare simili difficoltà. La salute di una persona non può attendere e deve essere una priorità per tutte le istituzioni coinvolte.