Il 14 settembre su La7.it andrà in onda una puntata speciale del programma “L’Italia più bella che c’è!”, condotto da Stefano Bini. L’appuntamento sarà dedicato al racconto della ricostruzione dell’Aquila e dei comuni colpiti dal sisma, con un’attenzione particolare ai luoghi simbolici e alle tradizioni del territorio. La trasmissione lascerà da parte i consueti contenuti enogastronomici per concentrarsi su arte, natura e memoria, con uno sguardo rivolto al futuro culturale della città.
Un viaggio tra arte, natura e memoria nell’Aquila e nei comuni del cratere
La puntata proporrà un percorso che tocca i principali punti della rinascita aquilana, mettendo in luce non solo monumenti e musei ma anche il paesaggio naturale e le tracce della storia locale. Si parlerà del Castello Cinquecentesco, oggi sede anche di un reperto paleontologico, del Teatro Comunale, del Museo MUNDA e di Palazzo Benedetti, luoghi che rappresentano la ripresa culturale. Questi spazi costituiscono un patrimonio importante per il capoluogo, che punta alla candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2026, segnalando una volontà di rilancio riconosciuta a livello nazionale.
L’attenzione della trasmissione si estenderà anche all’Altopiano di Campo Imperatore e al Lago di Pietranzoni. Qui, grazie al contributo di esperti come Raffaello Fico, responsabile della ricostruzione nei comuni del cratere, e ai rappresentanti del Club Alpino Italiano , saranno mostrati gli aspetti naturali e paesaggistici che caratterizzano questa zona. L’intreccio tra storia, natura e comunità emerge come elemento centrale per comprendere il percorso di ricostruzione e ripresa.
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Le amministrazioni locali nel racconto delle tradizioni e della rinascita
Nei centri più piccoli del cratere, i sindaci guideranno la trasmissione. Verranno illustrate le ricchezze culturali e storiche dei singoli comuni, con tappe come la Sala consiliare e la Fonte Grande di Barisciano, Palazzo Farnese a Montereale e Palazzo Franci a Villa Sant’Angelo, cuore dei rispettivi borghi antichi. Questi luoghi testimoniano la varietà delle identità locali e il lavoro di recupero svolto in anni complessi.
Il racconto sarà accompagnato da un clima di speranza e rinascita, con immagini e testimonianze che mostrano l’Aquila e i comuni vicini come comunità tornate a vivere pienamente nella dimensione culturale, sociale e turistica. La ricostruzione ha riguardato aspetti materiali ma anche il tessuto umano, un equilibrio che emerge visitando questi centri dopo il sisma.
Il contributo degli esperti nella ricostruzione culturale
Accanto al conduttore Stefano Bini ci sarà Salvatore Provenzano, direttore dell’Ufficio speciale della ricostruzione de L’Aquila. Provenzano accompagnerà la troupe illustrando la situazione attuale del capoluogo e i passi compiuti nella rigenerazione dei luoghi. L’intervento di figure competenti permette di definire con chiarezza il lavoro svolto, mostrando non solo i risultati ma anche le difficoltà affrontate nel processo di ricostruzione.
Il racconto non tralascerà il ruolo della cultura come elemento di coesione e sviluppo. La presenza di spazi aperti al pubblico e musei restaurati indica un ritorno alla normalità, con la valorizzazione del patrimonio storico-artistico. La trasmissione si propone come un racconto del ritorno alla vita per una città che ha superato ferite profonde.
La puntata, della durata di 45 minuti, offrirà un ritmo diverso rispetto agli appuntamenti abituali, con un racconto più intenso dedicato alle sfide di un territorio che ha saputo rialzarsi con determinazione. L’attenzione si concentra su una comunità che ha ricostruito se stessa dopo il terremoto, aprendo nuove prospettive grazie alla cultura e al turismo.