Nuova ondata di scosse ai campi flegrei, cosa sta accadendo al supervulcano sotto napoli

Nuova ondata di scosse ai campi flegrei, cosa sta accadendo al supervulcano sotto napoli

Nuovo sciame sismico nei Campi Flegrei, supervulcano sotto Napoli monitorato per rischio eruzioni e bradisismo; area densamente popolata con necessità di maggiore prevenzione e allerta continua.
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I Campi Flegrei, supervulcano nell'area occidentale di Napoli, hanno registrato il 13 maggio uno sciame sismico causato dal bradisismo. La zona, densamente popolata, richiede costante monitoraggio e misure di prevenzione per gestire i rischi vulcanici e sismici. - Gaeta.it

I campi flegrei, area vulcanica nell’area occidentale della provincia di Napoli, hanno registrato ieri 13 maggio una serie di scosse sismiche. Si tratta di un nuovo sciame, che riguarda uno dei sistemi vulcanici più estesi d’Europa. Questo fenomeno torna a far parlare di sé per il rischio legato al supervulcano nascosto sotto il territorio campano e alle sue oscillazioni. La situazione richiede attenzione, soprattutto in considerazione della densità abitativa e delle dinamiche geologiche della zona.

La geologia dei campi flegrei e il rischio del supervulcano

I campi flegrei coprono un’area di circa 12 chilometri di diametro. Sono noti per avere una lunga attività vulcanica, che si stima iniziata circa 80mila anni fa. Questa zona non è dominata da un unico cono come il vesuvio ma da molteplici formazioni e colline, molte delle quali si trovano sottoterra. Proprio questa caratteristica rende meno evidente il pericolo, anche se in passato le eruzioni sono state molto potenti, giustificando la definizione di supervulcano per l’area.

Questi vulcani di grande scala possono produrre eventi con impatti territoriali e climatici di vasta portata, ma in tempi geologici molto lunghi. La frequenza degli eventi storici si concentra invece soprattutto su eruzioni minori e fenomeni legati al bradisismo, che incidono soprattutto sulla sismicità della superficie. La presenza di un calderone magmatico sotto il suolo è costantemente monitorata dagli enti che si occupano di protezione civile e ricerca geologica.

Il fenomeno del bradisismo e le scosse sismiche recenti

Il bradisismo è un fenomeno tipico dei campi flegrei, caratterizzato da movimenti del terreno in discesa e risalita. Questi sollevamenti e abbassamenti avvengono in modo lento ma, quando accelerano, provocano piccoli terremoti rilevabili in superficie. Questi eventi sono stati registrati anche ieri, sviluppando uno sciame sismico che ha interessato più punti dell’area.

La scossa di maggiore intensità ha avuto un epicentro a soli due chilometri di profondità, vicino ai confini del comune di Napoli, nel golfo di Pozzuoli. Queste scosse provengono da un’attività legata alle pressioni interne del magma e ai movimenti delle falde acquifere nella caldera. La sismicità si concentra soprattutto nei comuni di Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Giugliano e monte di Procida, tutti posti lungo la costa occidentale napoletana e parte integrante dell’area dei campi flegrei.

Le implicazioni per la popolazione e la gestione del rischio

L’area interessata è densamente popolata, con Pozzuoli che conta quasi 80mila abitanti. La presenza umana in questa zona si deve misurare con elevati rischi naturali, diventando una questione di sicurezza pubblica. L’urbanizzazione, con un tasso di edilizia abusiva vicino al 20 per cento, aggrava la vulnerabilità del territorio in caso di eventi più intensi.

Nel 2019 la protezione civile organizzò un’esercitazione per la popolazione, seguendo scenari di emergenza legati alle attività vulcaniche e sismiche. La partecipazione fu però limitata, con poco più di 200 persone coinvolte, segno di una diffusa sottovalutazione del problema. La presenza di infrastrutture e abitanti in aree potenzialmente esposte mette in evidenza la necessità di una maggiore consapevolezza e misure preventive, soprattutto in vista di possibili future evoluzioni del supervulcano.

Le nuove scosse rilevate stimolano il monitoraggio continuo e la tenuta di un sistema di allerta che possa fornire risposte pronte alle eventuali complicazioni. Le istituzioni scientifiche restano vigili, mentre la popolazione si trova a convivere con le tensioni di un territorio dal passato geologico complesso e ancora in attività.

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