Morte Di Leonardo Di Loreto a Roseto Degli Abruzzi: indagini aperte su dinamiche digitali e ipotesi suicidio con maschera antigas

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Morte di Leonardo Di Loreto a Roseto, indagini su possibili cause e dinamiche digitali. - Gaeta.it

Donatella Ercolano

26 Agosto 2025

La scomparsa di Leonardo Di Loreto, giovane 27enne di Roseto degli Abruzzi, ha sollevato molte domande legate al contesto in cui è avvenuta la tragedia. Il ritrovamento del corpo con indosso una maschera antigas collegata a una bomboletta di gas ha spinto le autorità a indagare a fondo sulle cause del decesso e sulle possibili influenze esterne, soprattutto di natura digitale. Attesa per i risultati dell’autopsia, prevista all’ospedale Mazzini di Teramo, che dovrà chiarire se si tratta di un gesto volontario, incidente o altro.

Il ritrovamento e le prime ipotesi sulla morte di Leonardo Di Loreto

Il 27enne è stato trovato senza vita nella sua abitazione di Roseto degli Abruzzi, davanti al computer, dai genitori. Al momento del ritrovamento, indossava una maschera antigas collegata a una bomboletta contenente gas refrigerante in grado di provocare anestesia in caso di inalazione. Questo elemento fa pensare a un’intossicazione da gas inalato volontariamente, ma la dinamica esatta resta da confermare. Le forze dell’ordine stanno esplorando ogni possibile causa: dal gesto volontario a un incidente o a un malore improvviso.

La Procura di Teramo ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, ipotesi tutta da verificare. Il fascicolo permette però di procedere con sequestri e accertamenti sui dispositivi elettronici e altro materiale presente in casa. L’autopsia, affidata all’anatomopatologo Davide Girolami e in programma nei prossimi giorni, sarà decisiva nel fornire dettagli medici sulle cause del decesso.

Dall’abitazione emerse tracce evidenti dell’uso della maschera antigas, e proprio questo elemento è chiave per capire se il gesto sia stato premeditato o frutto di una sfida o pressione di altro tipo. L’assenza di segni di violenza esteriore conferma che l’intossicazione potrebbe essere stata la causa principale.

Leonardo e la dimensione social: la community digitale al centro delle indagini

Leonardo Di Loreto aveva una forte presenza nel mondo digitale: era conosciuto con lo pseudonimo DjFire98 all’interno di comunità online legate ai videogiochi e ai social network. Aveva creato una rete di amici virtuali, con cui condivideva passioni, scherzi e momenti ludici spesso accompagnati da mascheramenti e giochi di ruolo online. Oltre a questo, aveva tentato la carriera di creator su YouTube, pubblicando video dove mostrava sessioni di gioco e offriva consigli ai follower, creando un canale dove esprimeva liberamente se stesso.

Il legame con il digitale è uno degli aspetti su cui le indagini si concentrano. La Procura sta esaminando dispositivi elettronici come computer e telefoni sequestrati per verificare la presenza di eventuali chat o streaming in diretta al momento della morte. L’ipotesi è che qualche “challenge” social possa aver influito sulla decisione di indossare la maschera antigas e inalare il gas.

L’ambiente virtuale frequentato da Leonardo rappresenta un punto cruciale per ricostruire gli ultimi momenti della sua vita e capire se ci siano stati stimoli esterni, pressioni o dinamiche di gruppo che abbiano avuto un ruolo nella tragedia. Gli inquirenti passano al setaccio anche le interazioni degli ultimi giorni cercando elementi che spieghino cosa sia successo in quella casa tra le colline rosetane.

Le piste investigative: gesti volontari, pressioni sociali e analisi mediche

Le indagini aperte dalla Procura di Teramo si muovono su più fronti per accertare la verità dietro la morte di Leonardo Di Loreto. Tra le ipotesi valutate si trova quella dell’istigazione al suicidio. Questo sospetto nasce dall’inusuale modalità del gesto e dal possibile legame con attività online e social network. Il sequestro di cellulari e laptop punta a identificare eventuali messaggi, video o conversazioni che abbiano potuto influenzare il giovane.

Altre possibili cause non sono escluse, come un malore improvviso o un incidente collegato all’inalazione del gas. La maschera antigas, normalmente usata per proteggere da agenti tossici, sembra qui invece essere lo strumento per inalare volontariamente un gas con effetti anestetici. Questa particolarità ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, che studiano anche se il gesto possa essere legato a una pratica online rischiosa.

In attesa dei risultati dell’autopsia, l’attenzione si concentra sui dispositivi digitali per scoprire se il ragazzo fosse coinvolto in qualche “sfida” social o se abbia condiviso i suoi ultimi momenti in rete. La dinamica resta avvolta nel mistero, ma il confine tra reale e virtuale appare centrale per comprendere questa tragedia.

Chi era Leonardo Di Loreto: passioni e vita tra colline e schermi

Leonardo Di Loreto era un giovane laureato in Scienze della Comunicazione presso Teramo, con interessi che spaziavano tra diversi mondi. Oltre all’attività online, amava le moto da cross e gli animali, una passione che nutriva nella sua vita lontano dagli schermi. Viveva con la famiglia in una villetta immersa tra le colline di Roseto degli Abruzzi, dove era considerato una persona riservata ma gentile.

Il suo rapporto con il mondo digitale era forte e complesso. Creava contenuti per una community legata a videogiochi e streaming, condividendo momenti di gioco con amici virtuali e spesso alternava la sua presenza online a quella nella vita reale. I video sul suo canale YouTube gli permettevano di mettere in mostra le sue competenze e divertirsi con altri appassionati.

La tragedia ha colpito profondamente la comunità locale, dove Leonardo era conosciuto e apprezzato per il sorriso discreto e la disponibilità. Le domande che restano aperte riguardano il passaggio tra questi due mondi e quali fattori abbiano portato a un epilogo così drammatico, lasciando spazio a un’indagine che punta a ricostruire ogni dettaglio di una storia carica di mistero.