A Lacco Ameno, Ischia, la questione delle demolizioni di abitazioni considerate abusive torna a far parlare cittadini e autorità, dopo che una famiglia rischia di perdere una casa riconosciuta legittima tramite condono. L’imminente abbattimento ha acceso proteste e tensioni sulla gestione di pratiche edilizie considerate regolari, ma ancora soggette a interventi imposti dal comune.
Situazione della famiglia de simone e la minaccia di demolizione
La famiglia De Simone, composta da sei membri e guidata da un anziano invalido di 92 anni, vive in una casa a Lacco Ameno che avrebbe ottenuto la regolarizzazione attraverso un condono edilizio. Nonostante la sanatoria, il comune ha ordinato l’abbattimento della struttura entro il 27 agosto 2025. La famiglia ha denunciato la situazione apertamente, facendo emergere l’incongruenza tra il riconoscimento ufficiale dell’abitazione e la volontà di procedere con la demolizione.
Un caso emblematico
Il caso evidenzia un contrasto tra le decisioni amministrative comunali e le esigenze di tutela di una famiglia vulnerabile. La presenza di un anziano gravemente malato nella casa ha suscitato particolare attenzione nei residenti locali, che temono conseguenze gravi per il nucleo familiare. Non è la prima volta che si verifica tensione tra le pratiche di sanatoria e le demolizioni, ma in questo caso la vicenda assume un peso simbolico rilevante per tutta la comunità.
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Il corteo di solidarietà e la partecipazione della cittadinanza
Per domenica 3 agosto 2025, alle ore 20, piazza Capitello di Lacco Ameno ospiterà una manifestazione organizzata dal coordinamento dei Comitati per il diritto alla casa della regione Campania. Il corteo attraverserà il corso principale, per arrivare a piazza Santa Restituta, davanti al municipio. Qui sarà convocato un comizio pubblico, con interventi e dibattiti aperti con il sindaco Giacomo Pascale.
L’iniziativa di protesta vuole mettere in luce il caso della famiglia De Simone e contestare la decisione del comune di procedere con la demolizione nonostante la presunta sanatoria. Il coordinamento sottolinea la partecipazione di cittadini preoccupati per il rischio che tante altre case, regolarizzate e abitate, possano subire lo stesso trattamento. La mobilitazione punta a sollevare domande sulle modalità con cui si applicano le normative edilizie e le tempistiche delle azioni amministrative.
Controversie e interrogativi sulle cause dell’abbattimento
I rappresentanti del comitato denunciano un evidente paradosso nella vicenda. Il sindaco Giacomo Pascale ha confermato che l’abitazione aveva ottenuto l’approvazione del comune e della soprintendenza grazie al condono edilizio. Nonostante ciò, è stata disposta una demolizione con scadenza entro fine agosto. Questo avviene prima che un giudice si esprima sull’eventuale impugnazione della demolizione, con un’udienza prevista per il 25 settembre.
Dubbi sulle motivazioni e tempi
L’accelerazione della procedura ha alimentato dubbi circa la reale motivazione di questa decisione, che rischia di ignorare garantire un giusto processo. La fretta nell’esecuzione dell’abbattimento fa sorgere sospetti sulle ragioni amministrative o politiche che sottendono un intervento così immediato, senza attendere la valutazione del tribunale. I cittadini si chiedono perché non si possa aspettare quel pronunciamento prima di procedere a misure definitive.
Impatto sulla comunità e riflessioni sul diritto alla casa
L’episodio di Lacco Ameno si inserisce in un dibattito più ampio che riguarda la tutela delle abitazioni e i limiti delle demolizioni eseguite su immobili sanati. La tensione sociale è palpabile nel piccolo comune di Ischia, dove gli interventi sulle case mettono in discussione stabilità e sicurezza economica di molte famiglie. La mobilitazione dimostra quanto la questione abitativa rimanga centrale per molti residenti.
Coerenza tra norme urbanistiche e giustizia sociale
Il caso solleva la questione della coerenza tra le norme urbanistiche e la giustizia sociale, evidenziando il rischio di conflitti tra amministratori e abitanti. La risposta delle istituzioni locali, inclusa la posizione del sindaco, sarà decisiva per chiarire cosa accadrà a quella casa e a molte altre che si trovano in situazioni simili. Il dialogo tra amministrazione e cittadini rimane in primo piano, mentre la data del 25 settembre si avvicina.