Nel cuore di Milano, a piazza XXV Aprile, è stata inaugurata un’opera che punta a far riflettere sul rischio legato alle malattie cardiovascolari e sull’importanza di seguire con attenzione le terapie prescritte. L’installazione rappresenta un cuore che nasce da due mani disallineate, simbolo di un percorso di cura fatto di dialogo e monitoraggio costante con il cardiologo. A questa iniziativa si affianca una campagna nazionale che porta informazioni e supporto gratuito a chi è esposto a questi rischi.
Simbolismo e messaggio dell’installazione in piazza XXV aprile
L’opera, realizzata da Novartis, mostra un cuore imperfetto formato da due mani che, pur non allineate all’inizio, si uniscono nel tempo attraverso un gesto semplice: la cura della propria salute cardiovascolare affidata al confronto continuo con lo specialista. La scelta del luogo non è casuale, piazza XXV Aprile è un punto nevralgico di Milano, proprio per richiamare l’attenzione di passanti e cittadini su come piccole azioni possano cambiare il corso di una malattia.
Il cuore imperfecto simboleggia la condizione di chi ha subito un evento cardiaco o vive con fattori di rischio. Solo mantenendo un dialogo aperto con il medico e aderendo a un percorso di follow up strutturato, si può recuperare in parte quella “forma” e ridurre rischi seri. Questa visione vuole superare il senso di isolamento spesso associato con malattie croniche, invitando a non trascurare controlli e terapie.
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Dati e criticità della gestione del rischio cardiovascolare in italia
L’installazione si accompagna ai numeri emersi dalla recente indagine IQVIA Italia. Ben un paziente su tre abbandona i percorsi di cura dopo un evento acuto, segnalando un problema di continuità nella gestione delle malattie cardiovascolari. Sono oltre 390.000 i ricoveri annuali causati da questa categoria di patologie, un dato che conferma il peso rilevante nel contesto sanitario italiano.
La ricerca mette in luce lacune importanti: il 28% delle persone non conosce i propri valori di colesterolo LDL, elemento fondamentale nel rischio cardiovascolare. Più della metà, il 58%, ignora qual è il livello consegnato a ridurre per evitare complicanze. Al Sud Italia si registra un minor numero di malati, ma le conseguenze peggiori correlate alla scarsa assistenza e difficoltà di accesso agli specialisti.
A questi dati si sommano altre criticità legate alla comunicazione medico-paziente: quasi il 40% non comprende appieno le indicazioni terapeutiche e circa metà dei pazienti non segue con regolarità le terapie farmacologiche. Una situazione che richiede non solo attenzione clinica, ma anche strumenti efficaci di supporto e comunicazione.
Campagna ‘da quore a cuore’ e impegno per la prevenzione e il supporto
Novartis ha lanciato la campagna ‘Da Quore a Cuore’ con il patrocinio di AISC e della fondazione italiana per il cuore. L’iniziativa prevede incontri gratuiti in diverse città italiane rivolti a chi è a rischio cardiovascolare o ha già vissuto un evento acuto. Durante gli incontri vengono offerti consulti specialistici, materiale informativo e risorse digitali personalizzate.
L’obiettivo è fare luce sulla necessità di percorsi di cura che non si fermino all’ospedale o al momento dell’emergenza, ma accompagnino il paziente lungo tutto il percorso di prevenzione e gestione delle terapie. Si punta a coinvolgere attivamente specialisti e medici di base per aiutare i pazienti a mantenere la terapia e comprendere meglio le indicazioni.
Riflessioni di giulia levrero sull’approccio al paziente
Un approccio importante, visto che come sottolineato da Giulia Levrero dell’AISC, serve attenzione e non colpevolizzazione verso chi fa fatica a rispettare le cure. La fiducia tra paziente e medico è un elemento chiave per mettere in atto comportamenti corretti e prevenire ulteriori eventi cardiovascolari.
Quadro epidemiologico e differenze territoriali nel rischio cardiovascolare
Secondo i dati dell’istituto superiore di sanità, in Italia il 25% della popolazione tra i 35 e i 74 anni presenta ipercolesterolemia, con una prevalenza maggiore nelle donne e nel Nord Italia. Questo parametro, oltre a essere un fattore di rischio noto, si traduce in numeri importanti: molti ricoveri e complicanze evitabili con un controllo efficace.
La distribuzione geografica del rischio evidenzia un divario tra Nord e Sud. Non a caso, nel Mezzogiorno si registrano più complicazioni dovute a una copertura di assistenza inferiore e meno facile accesso agli specialisti. Questo gap si riflette in un diverso grado di consapevolezza dei pazienti: qui molti non conoscono i propri valori di colesterolo né seguono correttamente le prescrizioni.
Importanza di formazione e comunicazione per limitare l’impatto cardiovascolare
Per un quadro così frammentato diventa essenziale potenziare la formazione e la comunicazione tra medico e paziente. Solo così si può limitare l’impatto delle malattie cardiovascolari che rimangono una delle prime cause di mortalità e ricoveri in Italia.