Milano prosegue l’impegno per rendere le aree urbane più fresche durante le ondate di calore estivo. Nel quartiere di via Beroldo, vicino a scuole e strutture educative, sono state installate nuove strutture ombreggianti grazie al programma “Quartieri Resilienti”. Il progetto è sostenuto dalla Z-Zurich Foundation in collaborazione con la rete internazionale C40, che lavora per limitare gli effetti del riscaldamento globale nelle città europee.
Il progetto quartieri resilienti e il sostegno di z-zurich foundation e c40
Il programma “Quartieri Resilienti” nasce con l’obiettivo di migliorare la vivibilità degli spazi urbani nelle città più colpite dalle alte temperature. La Z-Zurich Foundation ha finanziato questo intervento, specie in quartieri dove le condizioni meteorologiche rendono difficili altre soluzioni come la piantumazione di alberi. C40, la rete globale delle città impegnate nella lotta al cambiamento climatico, coordina il progetto su scala europea, coinvolgendo 20 città in iniziative analoghe. Queste strutture ombreggianti rappresentano un’alternativa immediata alle misure più lente come la crescita del verde urbano e la depavimentazione, che richiedono tempi più lunghi per avere effetti tangibili.
Interventi mirati nelle aree scolastiche
La strategia prevede di intervenire soprattutto in aree critiche, come quelle scolastiche di Milano, dove è fondamentale garantire condizioni migliori ai bambini e ai ragazzi, oltre che agli abitanti del quartiere. Il supporto alla progettazione è stato integrato dalla collaborazione con comitati e associazioni locali che hanno contribuito a individuare i punti maggiormente vulnerabili al sole e al calore.
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Via beroldo, un esempio di strada scolastica trasformata in spazio pedonale e vivibile
Via Beroldo è un’area strategica perché ospita diverse strutture educative, tra cui l’istituto comprensivo Simona Giorgi e il liceo Carducci. In passato, questa strada era caratterizzata dal traffico veicolare, ma recentemente è stata convertita in strada scolastica a traffico pedonale, con l’intento di accrescere la sicurezza e il benessere degli studenti. L’installazione delle tre strutture ombreggianti permette ora di proteggere le persone dal sole nelle ore più calde, offrendo spazi dove incontrarsi, studiare o sostare in una condizione più fresca.
L’iniziativa segue interventi simili realizzati in altri quartieri come Crescenzago e via Turroni. Questi punti sono stati selezionati con la partecipazione dei residenti e degli enti scolastici, a sottolineare l’importanza della collaborazione tra istituzioni e comunità. L’iniziativa non ha solo un valore pratico, ma tende a rafforzare la socialità e la vivibilità urbana, creando ambienti frequentabili anche in estate senza rischi da calore eccessivo.
Strategie per mitigare il calore urbano
L’assessora all’Ambiente e Verde di Milano, Elena Grandi, ha spiegato che le isole di calore urbane aumentano la temperatura nelle zone più densamente popolate, aggravando le condizioni di salute e comfort. Per questo motivo, la città cerca soluzioni che possano creare ombra e raffrescamento rapido. Piantare nuovi alberi rimane una delle strategie più efficaci ma presenta difficoltà tecniche e di spazio in molte aree urbane consolidate. In questi casi, le strutture ombreggianti rappresentano una risposta immediata e temporanea, utili fino a quando il verde piantato prenderà radici e crescerà.
Altri metodi adottati sono la depavimentazione di alcune superfici per permettere a terra di assorbire meno calore e favorire la vegetazione. A queste misure si aggiungono interventi per aumentare le aree verdi nelle scuole e nei quartieri, accompagnati da una governance attenta e dalla collaborazione con i cittadini. Milano dimostra così una strategia articolata, che punta su azioni rapide abbinate a progetti di lungo termine per adattarsi agli effetti del clima che cambia.
L’importanza della partecipazione dei cittadini e dei comitati di quartiere
L’assessora al Decentramento, Quartieri e Partecipazione, Gaia Romani, ha sottolineato che il posizionamento delle strutture ombreggianti è il risultato di un confronto diretto con comitati locali, genitori e scuole. Proprio in via Beroldo, la concertazione ha permesso di individuare le aree più frequentate e necessarie di protezione dal sole. Queste collaborazioni aiutano a trasformare gli spazi pubblici in luoghi sicuri e adatti a chi li frequenta quotidianamente, specialmente bambini e ragazzi.
L’approccio partecipativo coinvolge anche i cittadini nella gestione e cura degli interventi, favorendo un senso di appartenenza e responsabilità. In molti casi, i residenti partecipano ad attività di manutenzione, piantumazione e vigilanza degli spazi, aiutando a consolidare l’uso sociale di queste aree. La partecipazione attiva alimenta idee per ulteriori interventi e crea connessioni più strette tra quartiere e amministrazione.
Un percorso di miglioramento del vivere urbano
Milano continua così a modificare il suo volto nelle zone più fragili al caldo, mettendo in campo soluzioni concrete. Le strutture ombreggianti di via Beroldo si inseriscono in questo percorso, rappresentando un passo tangibile per migliorare la vita di studenti, insegnanti e residenti. Progetti simili sono attivi in altre città europee con la rete C40, che monitora i risultati e studia nuovi interventi contro il riscaldamento urbano.