Mezzo secolo dei Sofficini Findus: un classico italiano tra memoria e cambiamento

Mezzo Secolo Dei Sofficini Fin

50 anni di Sofficini Findus, un’icona italiana tra tradizione e novità. - Gaeta.it

Armando Proietti

18 Settembre 2025

I Sofficini Findus festeggiano 50 anni, portando con sé un pezzo di storia culinaria italiana. Dal 1975, questo prodotto surgelato ha accompagnato le famiglie italiane, diventando un simbolo che unisce generazioni e riflette l’evoluzione delle abitudini a tavola. La celebrazione ufficiale si è svolta a Roma, con assaggi speciali e una nuova campagna con gadget dedicati, confermando la loro presenza consolidata nelle cucine. Questo racconto ripercorre la storia dei Sofficini, il loro impatto culturale e le novità che li accompagnano ancora oggi.

La festa a Roma e l’edizione speciale per i 50 anni

La mattina del 18 settembre 2025, nel centro storico di Roma, presso il Garum – Biblioteca e Museo della Cucina, si è svolta la celebrazione per il cinquantesimo anniversario dei Sofficini Findus. L’evento ha avuto un’atmosfera accogliente, pur mantenendo un tono formale, e ha visto come protagonista il camaleonte Carletto, mascotte storica del prodotto, che ha partecipato al tradizionale taglio della torta.

Durante l’incontro sono state presentate due versioni “gourmet” dei Sofficini: carbonara e bolognese. Queste varianti, create per l’occasione, hanno rappresentato una sorta di edizione limitata riservata agli ospiti. Il light lunch che ha accompagnato la celebrazione si è ispirato alla nuova campagna “Meraviglie del Mondo”, che accompagna l’anniversario anche con gadget da collezione inseriti in milioni di confezioni in tutta Italia. L’iniziativa mira a coinvolgere il pubblico e a sottolineare il legame tra prodotto e ricordi condivisi.

La scelta della location romana, con il suo richiamo alla cultura gastronomica italiana, ha evidenziato il valore simbolico dei Sofficini nel contesto nazionale, rafforzando il legame tra tradizione e cambiamento che il marchio ha mantenuto in questi cinquant’anni.

L’evoluzione dei Sofficini e il loro ruolo nella vita quotidiana italiana

Nati nel 1975, i Sofficini hanno attraversato mezzo secolo seguendo i cambiamenti nei ritmi e nelle abitudini delle famiglie italiane. Negli anni Settanta, le crêpes farcite venivano piegate e sigillate a mano da numerose addette, un processo artigianale oggi sostituito da linee di produzione completamente automatizzate nello stabilimento di Cisterna di Latina.

Oggi, questa struttura produce oltre 27 milioni di confezioni ogni anno, pari a più di 7.000 tonnellate di prodotto, garantendo sempre la stessa croccantezza che ha caratterizzato i Sofficini fin dall’inizio. I controlli digitali e le tecnologie adottate assicurano una qualità costante, senza compromettere il gusto apprezzato dagli italiani.

Il successo dei Sofficini deriva dalla capacità di adattarsi alle esigenze di un pubblico in continua evoluzione. Se nella seconda metà del Novecento il prodotto si inseriva in un contesto familiare tradizionale con pasti a orari fissi e consumati insieme, oggi si adatta a uno stile di vita più vario e flessibile. L’offerta si è aggiornata per intercettare nuovi gusti e abitudini, trasformando questo alimento rapido in un momento di piacere e condivisione domestica.

Un simbolo che riflette i cambiamenti sociali e culturali degli italiani

La sociologa Patrizia Martello ha sottolineato come i Sofficini abbiano saputo interpretare e accompagnare le trasformazioni nella cultura alimentare delle famiglie italiane. All’epoca del loro arrivo, il contesto familiare era più rigido e convenzionale; oggi raccontano una convivialità più informale e giocosa.

Questo prodotto ha saputo unire tradizione e novità, creando un’occasione di incontro tra generazioni diverse, grazie al suo gusto riconoscibile e alla facilità di preparazione. Il valore simbolico è rappresentato dal sorriso che il Sofficino “apre” sul piatto, un segno che identifica un’esperienza fatta di gusto e momenti piacevoli condivisi.

Il cambiamento nelle abitudini di vita e cucina ha trasformato i Sofficini in qualcosa di più di un semplice surgelato. Sono diventati un elemento che ha modificato la convivialità domestica, trasformando un pasto spesso veloce e informale in un momento di condivisione.

Il camaleonte Carletto e l’evoluzione della comunicazione pubblicitaria

La comunicazione dei Sofficini ha avuto un ruolo importante nel rendere il prodotto riconoscibile. Negli anni Settanta, gli spot televisivi mostravano famiglie poco entusiaste, raccontando una quotidianità vissuta con distacco dagli schemi tradizionali. Nel 2002 è arrivato Carletto, il camaleonte creato dallo Jim Henson’s Creature Shop, che ha dato nuova voce e volto al marchio.

Il tormentone “Tu non hai fame?” pronunciato dal camaleonte è diventato un elemento di successo, trasformando il prodotto in un appuntamento pop oltre che in un alimento surgelato. Questa mascotte ha rinnovato l’immagine e ha creato un legame diretto con i consumatori, facendo diventare il consumo dei Sofficini un momento riconoscibile e atteso.

Questa strategia ha rafforzato il rapporto con giovani e famiglie, attraversando generazioni senza perdere rilevanza, seguendo l’evoluzione del mercato e delle preferenze alimentari.

Le varianti e i gadget per celebrare una lunga storia di gusto

I primi ripieni dei Sofficini erano semplici – formaggio, funghi, carne – poi è arrivato il celebre pomodoro e mozzarella, seguito da versioni “American Style”. Queste proposte hanno dimostrato la capacità di rinnovamento del prodotto, pur mantenendo la promessa originale di portare allegria in tavola.

Per celebrare il cinquantenario, Findus lancerà sei milioni di confezioni con “Carletti” da collezione e sette gadget dedicati alle “Meraviglie del Mondo Moderno”. Questi oggetti sono pensati per stimolare la memoria affettiva dei consumatori e offrire un valore aggiunto all’esperienza di acquisto.

Il legame tra tradizione e cambiamento si riflette anche nella confezione e nei materiali promozionali, oltre che nel gusto del prodotto. L’idea è che il Sofficino resti non solo un alimento, ma un ricordo tangibile da condividere, mantenendo un’identità che attraversa epoche e stili di vita diversi.