Operazione Della Guardia Di Finanza svela rete di diplomi falsi tra Bologna, Roma, Firenze, Fermo e Napoli

Operazione Della Guardia Di Fi

Guardia di Finanza smantella rete di diplomi falsi in cinque città italiane. - Gaeta.it

Sofia Greco

18 Settembre 2025

La Guardia di Finanza ha portato avanti un intervento mirato in diverse province italiane, seguendo un’ordinanza del tribunale di Bologna. L’indagine ha evidenziato un’organizzazione che facilitava il superamento fittizio degli esami di maturità attraverso istituti paritari sospetti. Il caso coinvolge scuole e soggetti residenti in più regioni e si concentra sull’anno scolastico 2023-2024.

Indagine della procura e ruolo del centro studi bolognese

L’intervento delle fiamme gialle di Bologna ha preso avvio dalla Procura locale, con il sostituto procuratore Stefano Dambruoso che ha guidato l’accertamento. L’attività investigativa, sviluppata dal Nucleo PEF di Bologna, ha preso in esame un centro studi noto della città, specializzato nel recupero degli anni scolastici e nella preparazione all’esame di maturità. Il focus si è concentrato sulle modalità operative durante l’anno scolastico appena concluso.

Le verifiche hanno rivelato un sistema illecito che coinvolgeva dieci persone legate a quell’istituto. È emerso che questo gruppo si serviva di istituti paritari nelle Marche e in Campania per garantire agli studenti, dopo il versamento di circa 6.000 euro, il passaggio all’esame di maturità. Questi istituti, identificati come “diplomifici”, permettevano un’ingannevole ammissione agli esami, aggirando i reali percorsi formativi.

Uno degli indagati risulta residente a Civitavecchia, originario della Sardegna e impiegato in una scuola campana. La loro posizione emerge come un anello che collega le diverse sedi coinvolte nella rete. L’azione investigativa ha messo in luce una struttura organizzata e radicata tra le province coinvolte, con un sistema di complicità tra scuole e intermediari.

Modalità operative della rete e falsificazioni accertate

Il gruppo criminale si è distinto per una serie di attività costruite a garanzia del diploma facile. Prima di tutto, alcune persone facevano da veri e propri broker, promuovendo gli istituti paritari fraudolenti agli studenti di Bologna. Questo ruolo prevedeva l’indirizzamento a scuole che assicuravano l’ottenimento del diploma con poco o nessun merito.

Un altro aspetto riguarda la produzione di documenti falsi necessari per l’esame. In particolare, venivano creati attestati finti relativi al Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento , indispensabili per l’ammissione all’esame di Stato. Inoltre, gli studenti venivano fatti risultare residenti in comuni campani tramite dichiarazioni false, un escamotage per dimostrare una frequenza regolare in quelle scuole.

Per evitare controlli sulle presenze, l’organizzazione metteva a punto compiti scritti realizzati senza indicare la data, così le scuole paritarie potevano agevolmente gestire la documentazione. Infine, venivano redatte pagelle con dichiarazioni mendaci firmate da dirigenti scolastici coinvolti nella frode.

Questo sistema combinato di falsificazioni ha permesso alla rete di coprire efficacemente le irregolarità, garantendo il diploma in modo illecito senza che gli studenti seguissero un reale percorso educativo.

Sequestri e misure cautelari eseguiti dalla Guardia Di Finanza

L’ordinanza del gip Andrea Salvatore Romito ha disposto il sequestro preventivo di più strutture coinvolte nel meccanismo. Tra queste, un centro scolastico a Bologna, un’unità locale a Firenze, una scuola paritaria nella provincia di Napoli e una società con sede sempre a Bologna. Il provvedimento riguarda anche somme di denaro, e ha portato al blocco di 90.000 euro finalizzati alla confisca.

Le operazioni si sono svolte con l’aiuto di reparti della Guardia di Finanza dislocati a Bologna, Firenze, Macerata, Civitavecchia, Fermo e Nola. L’azione coordinata ha permesso di colpire i nodi chiave che tenevano insieme l’organizzazione criminale.

Al momento, il procedimento penale è ancora in corso nella fase delle indagini preliminari. Per la legge italiana, tutte le persone coinvolte mantengono la presunzione di innocenza fino a una sentenza definitiva. Le accuse saranno confermate o meno solo con un giudizio irrevocabile.