Maturità 2025: tutte le informazioni sul coinvolgimento e i compensi dei docenti nelle commissioni d’esame

Maturità 2025: tutte le informazioni sul coinvolgimento e i compensi dei docenti nelle commissioni d’esame

Anief evidenzia le difficoltà delle commissioni d’esame della maturità 2025: oltre 91.000 docenti coinvolti, compensi bassi e ritardi nei pagamenti, carichi di lavoro pesanti e problemi organizzativi soprattutto al Nord.
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Anief evidenzia le difficoltà organizzative, i compensi bassi e i ritardi nei pagamenti per i circa 91.000 docenti coinvolti nelle commissioni d’esame della maturità 2025 in Italia. - Gaeta.it

Mancano pochi mesi alla maturità 2025 e Anief, attraverso Adnkronos/Labitalia, ha fornito una panoramica dettagliata su come sono strutturate le commissioni d’esame e quali difficoltà affrontano i docenti coinvolti. Si fa luce sul numero di insegnanti che partecipano, sui compensi riconosciuti e sulle criticità che si ripetono ogni anno, spesso poco considerate.

Com’è organizzata la composizione delle commissioni d’esame in italia

Le commissioni d’esame per la maturità coinvolgono in tutto circa 13.000 gruppi su scala nazionale. Ogni commissione rappresenta un’organizzazione composta da un presidente esterno, tre commissari esterni e tre commissari interni. In totale, si contano attorno a 13.000 presidenti e 78.000 commissari divisi equamente tra interni ed esterni, per un totale complessivo di circa 91.000 docenti impegnati nelle prove finali degli studenti del secondo ciclo.

Il presidente della commissione, figura esterna, ha il compito di coordinare e supervisionare lo svolgimento dell’esame, garantendo il rispetto delle procedure ministeriali. I commissari esterni collaborano nella correzione delle prove scritte e nella valutazione orale, mentre quelli interni partecipano data la loro diretta conoscenza degli studenti e del percorso scolastico svolto. Questa struttura è mantenuta per assicurare equità, trasparenza e completezza del giudizio.

Complessità organizzativa e problemi regionali

La grande quantità di commissioni e insegnanti coinvolti rende l’organizzazione complessa, specie in termini logistici e amministrativi. Perfino le nomine di presidente e commissari, in alcune regioni, incontrano difficoltà, specie al Nord dove si registra maggiore carenza di disponibilità da parte di docenti esterni.

I compensi previsti per i presidenti e i commissari durante la maturità

I compensi dei docenti impegnati nelle commissioni d’esame sono stabiliti da un decreto ministeriale che, in passato, è stato aggiornato con cadenza annuale. Per il 2025 i dati di riferimento mostrano che il presidente di commissione percepisce una somma lorda di circa 1.249 euro. I commissari esterni ricevono un compenso lordo vicino ai 911 euro, mentre i commissari interni ottengono circa 399 euro lordi a esame.

A questi importi si aggiunge un rimborso chilometrico che riguarda esclusivamente i presidenti e i commissari esterni. La tariffa applicata è di circa 0,50 euro per ogni chilometro, fino a un limite prefissato. Non è previsto alcun rimborso del genere per i commissari interni anche quando la sede d’esame è distante dal loro luogo di lavoro ordinario.

Nonostante questi parametri, il presidente nazionale di Anief, Marcello Pacifico, ha più volte sottolineato come i compensi rimangano bassi rispetto all’impegno e alle responsabilità richieste. Secondo il sindacato, l’onorario di poco meno di 400 euro lordi per un commissario interno rappresenta un valore più vicino a un rimborso spese che a un vero salario per il lavoro svolto durante l’estate.

Criticità nel sistema delle commissioni d’esame: le segnalazioni di anief

L’attività dei docenti durante la maturità presenta diverse criticità, che emergono ogni anno e non trovano, almeno fino a oggi, risposte soddisfacenti da parte delle istituzioni. Anief ha individuato almeno cinque problemi principali.

Primo punto, il compenso irrisorio non tiene il passo con l’aumento generale dei prezzi. Da anni non si registrano aggiornamenti significativi nelle cifre, e questo rende il lavoro degli insegnanti poco valorizzato anche dal punto di vista economico. Le somme stabilite non riflettono il valore dell’impegno richiesto.

Secondo, molti insegnanti lamentano ritardi nel pagamento. Ci sono casi prolungati in cui i professionisti attendono anche mesi prima di ricevere quanto dovuto. Il problema colpisce soprattutto i commissari esterni e i presidenti, che spesso svolgono incarichi lontano dal loro luogo abituale di lavoro.

Carichi di lavoro e problemi nelle nomine

Terzo, i carichi di lavoro durante la maturità sono molto pesanti. La preparazione, la gestione delle prove scritte e orali, insieme alla mole di documenti e burocrazia, impegnano le giornate di docenti e dirigenti per un periodo che spesso si estende ben oltre la fine delle prove. Alcune regioni incontrano difficoltà nel trovare personale esterno disponibile. Soprattutto nelle province del nord, viene segnalata una generale scarsità di presidenti e commissari esterni.

Quarto problema riguarda le nomine. Il sistema di assegnazione passa attraverso il portale Commissione web, ma si registrano spesso ritardi e poca trasparenza. Alcuni insegnanti vengono nominati d’ufficio e si trovano obbligati ad accettare incarichi senza aver dato una reale disponibilità, aumentando malcontenti e disorganizzazione.

Trasferte e rimborsi chilometrici insufficienti

Infine, le trasferte restano complicate. Alcuni docenti, in particolare i presidenti, sono chiamati a operare in sedi molto lontane. In quei casi, i rimborsi chilometrici sono spesso insufficienti o non coprono le spese effettive. Ci sono territori dove è necessario coprire più province a causa della mancanza di personale, aggravando la situazione.

Impegni prolungati e occupazione estiva per i docenti coinvolti

Secondo Marcello Pacifico, le attività legate agli esami di maturità si protraggono fino alla metà di luglio, tra prove scritte, colloqui e valutazioni finali. Anche dopo la chiusura ufficiale degli esami, i docenti restano impegnati nelle attività di fine anno scolastico.

Tra queste, vi sono verifiche e scrutini estivi per gli studenti che hanno debiti formativi, ovvero lacune da colmare prima dell’anno successivo. Gli insegnanti sono chiamati a garantire il completamento di questi adempimenti, nonostante la stagione sia tradizionalmente considerata un periodo di pausa.

Questa situazione causa un allungamento dei tempi di lavoro ben oltre l’orario scolastico ordinario e il calendario didattico, di fatto prolungando la presenza a scuola durante l’estate. Il vincolo riguarda soprattutto i commissari interni che, lavorando nella stessa scuola degli studenti, devono spesso svolgere tutte queste incombenze in loco.

La sommatoria di impegni, pagamenti bassi e incombenze prolungate contribuisce a rendere la gestione degli esami di maturità un momento di forte stress professionale per i docenti. Senza una revisione profonda delle regole economiche e organizzative, è difficile immaginare miglioramenti negli anni a venire.

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