Marco Ialleni, meccanico di 62 anni, è deceduto a Latina dopo essere stato investito il 15 novembre 2024 mentre attraversava via Cavour sulle strisce pedonali. La vittima è rimasta in coma per oltre due mesi e mezzo, senza mai riprendere conoscenza. L’esito dell’autopsia ha chiarito le cause del decesso e potrà influire sul procedimento giudiziario in corso. Ecco cosa emerge dagli accertamenti e dalle indagini.
Dettagli sull’incidente avvenuto in via cavour
L’incidente risale al pomeriggio del 15 novembre 2024 in via Cavour, una delle strade principali di Latina. Marco Ialleni stava attraversando sulle strisce pedonali quando una Nissan Micra guidata da una donna lo ha travolto. L’urto è stato violento e ha scaraventato Ialleni sul marciapiede, causando un trauma cranico grave a causa dell’impatto della testa col suolo. I sanitari intervenuti sul posto hanno constatato la gravità delle ferite e il 62enne è stato immediatamente trasportato all’ospedale Goretti.
Condizioni del meccanico dopo l’incidente
Ialleni è rimasto in coma farmacologico dal momento dell’incidente fino al decesso, avvenuto circa due mesi e mezzo dopo l’impatto. Durante questo periodo, non ha mai manifestato segni di ritorno alla coscienza. I medici hanno monitorato le condizioni con esami continui, senza però poter invertire il danno subito.
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Autopsia e cause del decesso confermate dal medico legale
La dottoressa Maria Cristina Setacci, medico legale incaricato dal pubblico ministero Marina Marra, ha condotto l’autopsia sul corpo di Marco Ialleni. Nel referto depositato agli atti emerge un quadro lesivo gravissimo, che spiega senza dubbi le cause del decesso. Le ferite riportate nell’incidente sono risultate incompatibili con la sopravvivenza a lungo termine senza danni irreversibili.
L’autopsia ha escluso qualsiasi responsabilità medica nella morte di Ialleni. Non sono emersi errori o negligenze durante le cure fornite dal personale sanitario del Goretti. In pratica, il decesso è stato causato unicamente dalle conseguenze dirette del trauma riportato nell’investimento.
Situazione giudiziaria e indagini sulla conducente
Rimane attiva l’inchiesta aperta dalla procura di Latina. La donna alla guida della Nissan Micra è indagata per omicidio stradale con l’aggravante di essersi messa alla guida in stato di alterazione dovuta al consumo di alcol. I test effettuati dopo l’incidente hanno evidenziato un tasso alcolemico sopra i limiti consentiti.
La posizione della conducente è complicata dalla gravità delle lesioni riportate da Ialleni e dal fatto che l’investimento è avvenuto sulle strisce pedonali, una zona riservata alla sicurezza dei pedoni. L’impatto non solo ha provocato il decesso della vittima, ma ha messo in evidenza anche rischi elevati per chi si muove a piedi nelle aree urbane.
Futuri sviluppi nelle indagini
Le indagini proseguiranno verificando ogni dettaglio utile a ricostruire con precisione le dinamiche dell’incidente. Il fascicolo si basa ora non solo sulle testimonianze raccolte sul luogo, ma anche sul rapporto medico legale. L’esito giudiziario potrà definire misure penali e civili per fare luce su quanto accaduto a Marco Ialleni.
Impatto sulla sicurezza stradale nella città di latina
L’investimento e la morte di Marco Ialleni riaccendono il dibattito sulla sicurezza stradale in città. Via Cavour è una via frequentata, e l’attenzione su comportamenti pericolosi come la guida in stato di ebbrezza diventa un tema centrale. Il caso evidenzia come anche attraversare sulle strisce pedonali non garantisca sempre la tutela necessaria per i pedoni.
Nel capoluogo pontino sono al vaglio iniziative per migliorare la segnaletica e il controllo sulle condizioni dei guidatori. Le forze dell’ordine aumentano la vigilanza per prevenire incidenti simili, specialmente nelle ore serali e notturne dove la guida in stato di alterazione è più frequente.
Il ricordo di marco ialleni e la città in attesa
Il ricordo di Marco Ialleni, rimasto per mesi in ospedale tra la vita e la morte senza mai riprendersi, sottolinea la fragilità delle persone più indifese sulle strade. La città resta in attesa di aggiornamenti sull’inchiesta penale, mentre sul piano civile potrebbe aprirsi una battaglia per riconoscere i danni subiti dalla famiglia.