L’istituto universitario della Tuscia ha annunciato l’apertura di una sede distaccata nella provincia di Latina. Questa decisione, sostenuta da un accordo tra diversi consiglieri regionali, punta a potenziare l’offerta formativa soprattutto nel settore agroalimentare. Il progetto prevede finanziamenti regionali significativi per i prossimi anni, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo culturale e produttivo del territorio pontino.
L’accordo politico e il percorso condiviso per la sede universitaria a latina
L’iniziativa per la nuova sede universitaria a Latina nasce da un accordo bipartisan firmato da Angelo Tripodi , Salvatore La Penna e Salvatore Sambucci . Questi rappresentanti regionali hanno lavorato insieme per costruire un percorso volto a migliorare la presenza universitaria nella provincia, superando divisioni politiche. Tripodi ha sottolineato come il progetto sia il frutto di un confronto costruttivo e dedicato al bene del territorio.
La volontà comune degli esponenti politici si concentra sull’esigenza di creare opportunità concrete per i giovani pontini. Con l’istituzione di una sede distaccata, si mira a rafforzare la formazione specifica legata alle realtà produttive locali, soprattutto quelle agroalimentari. Questo accordo rappresenta un passo in avanti importante nel dialogo tra istituzioni e comunità accademica per il futuro della provincia di Latina.
Leggi anche:
I dettagli del finanziamento regionale per la sede distaccata universitaria
Il nuovo intervento finanziario della Regione Lazio prevede un contributo iniziale di 200.000 euro per il 2025 a favore dell’università della Tuscia, finalizzato all’avvio della sede nel territorio pontino. Vengono inoltre stanziati 800.000 euro per ciascuno degli anni successivi, 2026 e 2027, a sostegno dello sviluppo e della crescita dell’offerta formativa.
Questi fondi servono non solo per attrezzare gli spazi e organizzare i corsi, ma anche per incentivare la ricerca e il collegamento alle filiere produttive locali. La scelta di orientare l’investimento verso le discipline agrarie evidenzia l’importanza di creare competenze tecniche e scientifiche rispondenti alle esigenze delle aziende agricole e agroindustriali della zona, da tempo strategiche per l’economia pontina.
Impatti attesi della nuova sede universitaria su giovani e territorio
La nuova sede dell’università della Tuscia si presenta come un’opportunità per arrestare alcuni dei problemi più sentiti nella provincia di Latina, in particolare la “fuga di cervelli”. Molti giovani si spostano infatti verso altre aree o città per studiare, senza poi tornare in provincia. Con la presenza universitaria rafforzata nel territorio si apre una possibilità per trattenere competenze e favorire il rilancio locale.
L’offerta formativa dedicata al settore agroalimentare si lega direttamente alla realtà produttiva pontina, offrendo sbocchi professionali mirati ai laureati. La presenza universitaria può inoltre stimolare collaborazioni tra ricerca e imprese, contribuendo allo sviluppo di tecniche e progetti innovativi applicati al territorio. Questo approccio mira a contrastare anche il fenomeno dello spopolamento, mantenendo vive le comunità locali.
Il rafforzamento accademico a Latina si inserisce in un quadro più ampio di rilancio socio-economico della regione, con ricadute positive su occupazione e qualità della vita. Le prime tracce operative della sede distaccata saranno monitorate già nel 2025, anno in cui partiranno i corsi e le iniziative legate a questo progetto.