Luca Di Bartolomei smentisce: nessun vandalismo sulla targa dedicata al padre prima del Derby Di Roma

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Luca Di Bartolomei: nessun danno alla targa del padre prima del Derby di Roma. - Gaeta.it

Laura Rossi

19 Settembre 2025

Luca Di Bartolomei, figlio dell’ex capitano giallorosso, è intervenuto per fare chiarezza sulla targa dedicata a suo padre. La vicenda era tornata alla ribalta dopo un articolo che parlava di un possibile atto vandalico legato alle tensioni del derby romano. Ma Luca, chiamato in causa da quelle notizie, ha voluto spiegare come sono andate davvero le cose, chiedendo rispetto per la memoria del padre.

Il danno alla targa? Nessun vandalismo, spiega Di Bartolomei

Luca ha preso la parola sui social, soprattutto su Facebook, per correggere le informazioni sbagliate che circolavano sulla stampa. Ha chiarito che la targa, dedicata a suo padre, non è stata danneggiata da atti vandalici legati al derby di Roma.

Secondo lui, il danno risale a un incidente avvenuto anni fa. Nel corso della primavera 2024, la targa è stata riparata grazie al supporto del Roma Club Testaccio . Luca sottolinea che l’idea di un danno recente, causato dalle tensioni pre-derby, è una ricostruzione sbagliata e fuorviante.

Probabilmente, la targa è stata urtata da un furgoncino durante lavori di manutenzione o si è trattato di un incidente simile a tanti altri che capitano durante le partite. La famiglia Di Bartolomei non vede alcun motivo per pensare a gesti violenti o vandalici.

Con questo intervento, Luca vuole evitare che si diffondano interpretazioni distorte che potrebbero alzare inutilmente la tensione tra le tifoserie, soprattutto in vista di una partita così sentita.

Pietro Di Bartolomei: un ricordo da difendere, non da strumentalizzare

Luca tiene a proteggere la memoria del padre da possibili usi sbagliati, che spesso emergono in situazioni di rivalità sportiva. Pietro Di Bartolomei, ex capitano giallorosso, è un punto di riferimento per entrambe le tifoserie della città, che ne apprezzano l’uomo e il giocatore, al di là dei colori.

Il figlio ha chiesto ai media di correggere le informazioni sbagliate e di non legare la figura del padre a episodi che potrebbero rovinarne il ricordo. Luca chiede che la memoria venga rispettata senza che venga sfruttata da “potenziali stupidi e violenti” pronti a creare divisioni inutili.

La targa, posizionata in un luogo simbolico per i tifosi romani, è un omaggio importante per chi ha seguito la carriera di Pietro Di Bartolomei e per chi lo rispetta, qualunque sia la propria fede calcistica.

La famiglia vuole assicurarsi che il ricordo del giocatore non venga mai associato a episodi di vandalismo o provocazioni pre-partita. L’appello è rivolto anche ai tifosi e ai media: manteniamo un atteggiamento rispettoso verso la memoria sportiva e umana.

L’incidente: un episodio casuale e già sistemato

Da quanto racconta Luca, l’incidente alla targa non è recente e non c’entra nulla con il derby di Roma. La rottura è avvenuta tempo fa, probabilmente a causa di uno scontro accidentale con un mezzo di manutenzione.

La situazione si è risolta in primavera 2024, quando la targa è stata sistemata grazie all’aiuto del Roma Club Testaccio. Questo conferma che non si è mai trattato di un gesto volontario o premeditato.

Il chiarimento è importante, perché la versione diffusa aveva attribuito la rottura a tensioni o scontri tra tifosi prima della partita più attesa della stagione. Luca ribadisce che non c’è mai stato nessun episodio legato al derby che abbia causato atti vandalici contro questa testimonianza dedicata a suo padre.

Rimettere le cose in chiaro serve anche a evitare che si crei un clima di paura o sospetto attorno a gesti che invece hanno origini banali e non violente. Chi si occupa di ordine pubblico e chi segue il mondo del tifo sa bene quanto sia importante difendere la memoria sportiva da ogni strumentalizzazione.

La testimonianza di Luca Di Bartolomei mette fine a ogni dubbio sull’origine del danno e invita tifosi e società a mantenere rispetto per chi ha fatto la storia del calcio romano, senza collegare il suo ricordo a episodi negativi legati alle rivalità sportive.