Una telefonata al 112 ha portato all’arresto di un uomo di origini boliviane a Curno, in provincia di Bergamo. L’uomo, 36 anni, è accusato di maltrattamenti verso la sua convivente, una donna di 39 anni con la quale conviveva da tempo. Le indagini hanno evidenziato una situazione di violenza ripetuta, con episodi già denunciati in passato dalla stessa vittima.
Intervento dei carabinieri dopo la chiamata della vittima al centralino 112
L’allarme è scattato quando la donna ha contattato il numero unico di emergenza, segnalando un’aggressione in corso. I carabinieri di Curno sono intervenuti rapidamente sul posto e hanno accertato che la lite tra i due, entrambi originari della Bolivia, aveva raggiunto una fase violenta. L’uomo aveva aggredito la convivente per motivi definiti futili, ma l’intervento ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente.
Questa chiamata ha rappresentato un momento decisivo per interrompere una serie di soprusi che si protraevano da tempo. La prontezza dei militari ha consentito di bloccare l’uomo evitando ulteriori danni fisici o psicologici alla donna. Quest’ultima, oltre al racconto dell’episodio più recente, ha confermato di aver subito maltrattamenti anche in passato.
Ricostruzione delle violenze e precedenti denunce della donna
Dalle verifiche condotte dai carabinieri è emerso un quadro grave e ripetuto di maltrattamenti. L’uomo avrebbe usato violenza fisica e verbale abitualmente, instaurando un clima di sopraffazione e paura. La convivente aveva già presentato denunce per episodi analoghi, confermando una situazione di abuso continuato nel tempo.
L’Arma ha identificato le azioni dell’uomo come condotte reiterate che andavano oltre un singolo episodio di violenza. Non si trattava quindi di una lite isolata ma di un modello comportamentale violento verso la partner convivente. Le testimonianze e gli accertamenti hanno confermato che la donna viveva in uno stato di costante minaccia e intimidazione.
Il racconto della vittima ha permesso di ricostruire dettagli sull’abuso fisico e psicologico, con riferimenti precisi a episodi che hanno aggravato il suo stato di salute e benessere. Questi elementi hanno costituito la base per le azioni legali a carico dell’uomo.
Decisioni del giudice e misura cautelare disposta
Dopo l’arresto, avvenuto a Curno grazie all’inchiesta dei carabinieri, l’uomo di 36 anni è stato portato in carcere. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato la misura, riconoscendo la fondatezza delle accuse di maltrattamenti reiterati. Oltre alla custodia in carcere, è stato disposto anche il divieto di dimora nel comune di Curno, per evitare nuovi contatti con la vittima.
La custodia cautelare in carcere mira a garantire la sicurezza della donna e la tutela dell’ordine pubblico. L’azione giudiziaria si basa sulle prove raccolte e sulle ripetute denunce, che testimoniano un pericolo concreto e attuale derivante dalla convivenza della coppia.
La decisione del gip sottolinea la gravità dei comportamenti dell’uomo, che ha mostrato un atteggiamento aggressivo continuato. Il provvedimento servirà anche a evitare che si possano verificare altri episodi di violenza in futuro. I carabinieri di Bergamo continueranno a monitorare la situazione per assicurarsi che l’ordinanza venga rispettata.