L’appello arriva dall’Asvis nel suo “Rapporto di primavera 2025”. Il documento sottolinea la necessità per l’italia di elaborare e attuare un piano di accelerazione trasformativo, basato su cinque pilastri fondamentali, per rispondere alle sfide sociali, ambientali ed economiche in modo integrato. Questi elementi erano stati già annunciati dal nostro paese durante la conferenza dell’Onu nel 2023 e ora devono tradursi in azioni concrete. L’obiettivo principale è rendere il sistema nazionale più resiliente e sostenibile, garantendo benessere e sviluppo per le generazioni presenti e future.
Benessere e capacità umane: priorità alla salute e all’istruzione
Tra i pilastri più urgenti si colloca il benessere umano, da declinare soprattutto nel settore sanitario e nell’educazione. L’asvis evidenzia come sia necessario ottimizzare le risorse disponibili e riorganizzare i servizi sanitari per migliorarne l’efficacia. La sfida è offrire cure accessibili a tutti, in modo efficiente e sostenibile, in un contesto di crescente domanda e costi in aumento.
Nel campo dell’educazione, il rapporto insiste sull’urgenza di incrementare gli apprendimenti nella scuola, ridurre la dispersione scolastica e rafforzare l’inclusione di tutte le fasce della popolazione. Questo passa dall’ampliamento dei servizi per l’infanzia e da investimenti mirati nell’istruzione e nella formazione di qualità a tutte le età. Già c’è chi propose di attrarre giovani laureati verso l’insegnamento, migliorando così la qualità dei docenti e preparando meglio i giovani alle sfide future. Un sistema educativo solido si pone come base imprescindibile per garantire il benessere e la crescita sociale.
Leggi anche:
Economie sostenibili e sistemi alimentari
Il rapporto sottolinea la necessità di sviluppare economie che non compromettano l’equità sociale e la sostenibilità ambientale. Non si tratta solo di crescita economica, ma di crescita equa e capace di salvaguardare le risorse naturali. Al centro si trovano i sistemi alimentari: occorre promuovere pratiche sostenibili che assicurino un’alimentazione sana e accessibile a tutti.
L’italia deve investire nella produzione, distribuzione e consumo che rispettino l’ambiente e garantiscano la sicurezza alimentare. Questi obiettivi si intrecciano con la necessità di ridurre gli sprechi e sostenere realtà agricole che lavorano in modo ecocompatibile. In questo ambito si profilano interventi specifici per migliorare la qualità della vita e preservare la biodiversità, elementi fondamentali per un futuro stabile e giusto.
Decarbonizzazione e accesso universale all’energia
La lotta al cambiamento climatico passa per la decarbonizzazione del settore energetico e per garantire a tutti l’accesso all’energia. Asvis critica il piano nazionale integrato per l’energia e il clima varato dal governo nel 2024, giudicato insufficiente.
Per renderlo efficace e allinearlo agli impegni internazionali serve un salto di qualità in tre direzioni. In primo luogo, l’introduzione di una legge nazionale sul clima che sancisca obiettivi chiari e vincolanti. Poi, la trasformazione del sistema elettrico per raggiungere il 100% di energia da fonti rinnovabili entro il 2035. Infine, l’attenzione alla giustizia sociale: la transizione energetica deve evitare che le fasce più vulnerabili soffrano la povertà energetica. Questo significa accompagnare la trasformazione con misure di supporto e sostegno economico, per non lasciare nessuno indietro e garantire un percorso equo.
Sviluppo urbano, periurbano e tutela dei beni comuni ambientali
L’attenzione al territorio è un altro pilastro del piano. Asvis parla di sviluppo urbano e periurbano sostenibile, un tema che coinvolge la pianificazione delle città e delle aree limitrofe. Il rapporto suggerisce di indirizzare gli investimenti per creare spazi vivibili, accessibili e rispettosi dell’ambiente.
Non manca la richiesta di maggior tutela dei beni comuni ambientali, come parchi, riserve e aree verdi, risorse preziose per la qualità della vita. Questi luoghi devono essere preservati e riqualificati, per garantire la salute dell’ambiente e proteggere la biodiversità. Progettare città più verdi e integrate con l’ambiente circostante è indispensabile per fronteggiare le conseguenze dell’urbanizzazione rapida e della crescita demografica.
Governance e strumenti per la gestione del piano
Per tradurre questi obiettivi in realtà, Asvis indica la necessità di una governance forte e centralizzata. Propone di affidare la gestione del piano alla presidenza del consiglio, così da garantire coordinamento e responsabilità diretta.
Viene inoltre suggerito l’inserimento della valutazione d’impatto generazionale nelle leggi nazionali, per considerare gli effetti sulle future generazioni prima di approvare nuove normative. Il piano dovrebbe prevedere anche la produzione regolare di rapporti di previsione strategica, utili a monitorare l’andamento e correggere la rotta.
Un altro strumento indicato è il rafforzamento delle valutazioni ex-ante delle politiche, per anticipare rischi e opportunità. Infine, la creazione di un istituto di studi sul futuro avrebbe il compito di progettare politiche pubbliche capaci di tutelare il benessere collettivo nel tempo. Questo approccio mira a coniugare visione a lungo termine e operatività immediata, garantendo la sostenibilità delle scelte politiche.