Uno studio dell’Università di Roma Tor Vergata ha confrontato gli effetti della dieta mediterranea tradizionale con quella biologica, concentrandosi sul microbiota intestinale e i riflessi sulla salute. I risultati saranno presentati il 16 settembre a Roma in un evento dedicato a questa ricerca.
Il convegno a Roma per presentare lo studio IMOD sulla dieta mediterranea biologica
Martedì 16 settembre, alle 10:30, presso la libreria Spazio Sette in via dei Barbieri 7 a Roma, saranno illustrati i dati del trial clinico IMOD. L’iniziativa è promossa da FederBio, AssoBio e dal Consorzio Il Biologico nell’ambito della campagna Il Bio dentro di noi. Lo studio è stato condotto dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, sotto la guida della prof.ssa Laura Di Renzo, direttrice della Sezione di Nutrizione Clinica e Nutrigenomica.
L’incontro offre l’opportunità di approfondire il confronto tra dieta mediterranea biologica e convenzionale, con particolare attenzione alle differenze nella composizione del microbiota e al loro impatto sul benessere dei partecipanti. Parteciperanno la prof.ssa Di Renzo e rappresentanti delle associazioni e degli enti coinvolti nella promozione dell’alimentazione biologica.
Lo studio IMOD: un trial clinico sul ruolo della dieta mediterranea biologica
IMOD è il primo trial clinico che valuta direttamente l’effetto della dieta mediterranea biologica sul microbiota umano. Dopo una prima fase già divulgata, il progetto ha raggiunto un secondo stadio con nuovi dati che offrono spunti sul ruolo della produzione biologica nella salute intestinale.
La ricerca ha confrontato due regimi alimentari simili nei principi ma diversi per la provenienza degli alimenti: biologici e convenzionali. Sono stati monitorati volontari sottoposti a queste diete, analizzando la composizione del loro microbiota prima e dopo il periodo di osservazione.
I risultati principali: aumento dei batteri antiossidanti e diminuzione di quelli pro-ossidanti
I dati mostrano un incremento fino al 25% delle famiglie di batteri antiossidanti nel microbiota di chi ha seguito la dieta mediterranea biologica. Questi microrganismi contribuiscono a contrastare i processi ossidativi, proteggendo le cellule e supportando le difese immunitarie.
Contemporaneamente, la presenza di batteri con effetti pro-ossidanti si è ridotta fino al 50% rispetto all’inizio dello studio. Questo cambiamento nella composizione microbica è rilevante perché limita fattori associati a infiammazioni croniche e malattie metaboliche.
I risultati suggeriscono che chi adotta una dieta mediterranea biologica può beneficiare di un effetto immunomodulante e detossificante più evidente, con una possibile diminuzione del rischio di malattie cardiovascolari, diabete e tumori. Questi dati sottolineano l’importanza della produzione biologica come elemento distintivo della qualità alimentare e del suo impatto sulla salute.
Il ruolo delle associazioni biologiche e degli enti al convegno
Alla presentazione parteciperanno anche rappresentanti di FederBio, AssoBio e del Consorzio Il Biologico, realtà impegnate da tempo nella promozione dell’alimentazione biologica e in campagne di sensibilizzazione rivolte al pubblico per diffondere la cultura del cibo prodotto senza pesticidi e con metodi sostenibili.
Il convegno sarà un’occasione di confronto tra la comunità scientifica, i produttori biologici e gli enti coinvolti, per discutere come questi risultati possano orientare scelte politiche e abitudini alimentari. L’obiettivo è diffondere conoscenze basate su evidenze riguardo ai benefici concreti della dieta mediterranea biologica.
L’evento a Roma rappresenta un momento rilevante per rilanciare il dibattito sul legame tra alimentazione, ambiente e salute, mettendo in luce come la qualità del cibo possa tradursi in vantaggi tangibili per il microbiota e il benessere delle persone.