L’istituto zooprofilattico sperimentale delle venezie di Legnaro, Padova, ha stretto una partnership con il nuovo European Vaccines Hub , un progetto europeo dedicato allo sviluppo di vaccini e anticorpi monoclonali umani contro patogeni con potenziale pandemico. L’iniziativa nasce sotto l’egida di Hera, l’autorità europea creata per preparare e rispondere alle emergenze sanitarie, con l’obiettivo di rafforzare le capacità di risposta sanitaria pubblica in Europa. Il consorzio, che coinvolge istituzioni di sette Paesi e decine di enti pubblici e privati, si propone di accelerare la ricerca e la produzione su vasta scala di strumenti contro future emergenze sanitarie.
La nascita dell’hub europeo per lo sviluppo di vaccini e anticorpi monoclonali
Il 22 maggio 2025 è stato firmato l’accordo di finanziamento che ha dato ufficialmente vita all’European Vaccines Hub , una piattaforma europea che unisce risorse pubbliche e private per lo sviluppo e la sperimentazione di vaccini e anticorpi monoclonali umani . L’authority che ha promosso il progetto è Hera, un organismo istituito dalla Commissione Europea per coordinare tutte le misure di preparazione e risposta alle emergenze sanitarie sul territorio continentale. La struttura EVH punta a integrare diverse competenze: dalla ricerca di base alla produzione massiva, passando per studi clinici, con l’obiettivo concreto di produrre strumenti contro agenti patogeni capaci di scatenare pandemie. Questo approccio è pensato per ridurre i tempi necessari alla messa a punto di vaccini efficaci e garantire una preparazione più rapida e coordinata in caso di crisi.
Il consorzio europeo e i suoi obiettivi
L’EVH rappresenta un modello innovativo per affrontare le emergenze sanitarie, basato su un lavoro collaborativo tra istituzioni di vari paesi e settori, per accelerare la ricerca e la produzione tecnologica necessaria a proteggere la salute pubblica.
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I soggetti coinvolti e il ruolo dell’istituto zooprofilattico delle venezie
Il consorzio EVH è formato da 11 enti beneficiari e 13 affiliati e associati provenienti da sette paesi europei. Fra queste organizzazioni figurano enti di ricerca, istituti pubblici e aziende private specializzati nello sviluppo di vaccini e nella sorveglianza sanitaria pandemica. L’istituto zooprofilattico sperimentale delle venezie, con sede a Legnaro, assume il ruolo di partner tecnico fondamentale, mettendo a disposizione la propria esperienza consolidata nella ricerca di agenti infettivi e nello sviluppo di anticorpi monoclonali. L’IZSVe contribuisce alle attività di laboratorio, alla sperimentazione preclinica e al supporto tecnico scientifico per valutare l’efficacia e la sicurezza dei nuovi vaccini e immunoterapie. Il coordinamento del progetto è affidato alla Sclavo Vaccines Association, un’organizzazione no profit con sede a Siena, che si occupa di coordinare le fasi operative e amministrative dell’iniziativa.
La funzione chiave dell’IZSVe nel consorzio europeo
La competenza e l’esperienza dell’IZSVe ne fanno un attore imprescindibile nel panorama europeo della ricerca vaccinale, soprattutto per i patogeni con rischio pandemico.
Un passo avanti nella preparazione sanitaria europea con l’evh
La creazione del European Vaccines Hub segna un cambiamento importante rispetto alla gestione classica della salute pubblica in Europa. In passato, la ricerca e la produzione di vaccini venivano frammentate tra diversi soggetti e Stati membri, con tempistiche spesso lente di fronte a crisi sanitarie improvvise. EVH offre una struttura integrata e collaborativa che punta a una condivisione veloce di dati, know-how e risorse. Aumenta così la capacità di rispondere a potenziali emergenze pandemiche in modo coordinato, senza ritardi burocratici e con un percorso chiaro dalla scoperta alla produzione industriale. L’istituto zooprofilattico delle venezie sottolinea come questo progetto rappresenti una sfida mai vista prima, capace di cambiare il passo nello sviluppo della strategia vaccinale in Europa e nel mondo, migliorando la preparazione sanitaria contro virus emergenti o mutati. L’investimento pubblico e privato raccolto promette di mettere a disposizione dell’Europa nuovi strumenti contro malattie infettive di grande impatto come quelle che in passato hanno messo a dura prova la sanità globale.