Le tagghiate di san giorgio ionico candidate a sito fai ma rischiano di perdere identità storica

Le tagghiate di san giorgio ionico candidate a sito fai ma rischiano di perdere identità storica

Le tagghiate di San Giorgio Ionico, cave di tufo storiche vicino a Taranto, sono candidate al FAI ma rischiano danni da eventi musicali privati che minacciano la loro tutela culturale e ambientale.
Le Tagghiate Di San Giorgio Io Le Tagghiate Di San Giorgio Io
Le tagghiate di San Giorgio Ionico, antiche cave di tufo dismesse, sono un importante patrimonio storico e culturale pugliese in bilico tra tutela e rischi legati a eventi privati, con una candidatura al FAI per la loro protezione. - Gaeta.it

Le tagghiate, cave dismesse di tufo vicino a san giorgio ionico a pochi chilometri da taranto, rappresentano una testimonianza importante della storia rurale pugliese. Questi spazi, utilizzati fino a oltre settant’anni fa per estrarre il tufo, oggi sono al centro di un dibattito tra tutela e utilizzi contemporanei. Il fondo ambiente italiano ha candidato le tagghiate a simbolo protetto, ma eventi privati organizzati nell’area limitrofa mettono a rischio la conservazione del loro valore storico e culturale.

La storia delle tagghiate e l’estrazione del tufo

Le tagghiate nascono come cave per l’estrazione del tufo, roccia porosa che per decenni ha avuto un ruolo fondamentale nell’edilizia e nell’artigianato locale. A san giorgio ionico, a circa dieci chilometri da taranto, queste cave si sono sviluppate in un’area prevalentemente agricola. Qui, le operazioni estrattive si sono protratte fino agli anni Quaranta, prima che il processo si fermasse, lasciando dietro di sé un paesaggio particolare.

L’importanza del tufo nell’artigianato locale

Il tufo, leggero ma resistente, veniva sfruttato soprattutto per costruire abitazioni e strutture tradizionali pugliesi. Le cave hanno rappresentato un lavoro intenso per molte famiglie della zona, inserendosi in un contesto economico ancora legato alla terra e agli antichi mestieri. L’abbandono delle attività ha portato a un lento degrado, ma le tagghiate restano un elemento significativo del territorio, testimonianza tangibile di un passato che sta scomparendo.

La candidatura al fai e il valore culturale del sito

Negli ultimi mesi, le tagghiate sono state proposte come patrimonio da tutelare attraverso il fai, che punta a riconoscere e mettere in sicurezza luoghi con un’impronta storica rilevante. Questa candidatura mira a valorizzare quel tratto di puglia che conserva tracce di un’attività estrattiva ormai lontana, ponendo l’accento sul bisogno di preservare sia il paesaggio che la memoria materiale.

Il fai sottolinea l’importanza delle tagghiate non solo come spazi fisici, ma anche come simboli di un’evoluzione sociale e culturale. L’area racconta la vita di intere generazioni impegnate nei lavori manuali e negli scambi economici legati alla risorsa naturale. Difendere queste cave significa mantenere una connessione con il passato, evitando che si disperda fra le trasformazioni moderne del territorio pugliese.

Problemi legati all’uso dell’area per eventi musicali

Non lontano dalle tagghiate, un terreno privato ma sorvegliato dalla soprintendenza ha visto l’organizzazione di eventi musicali, il primo dei quali si è svolto da poco. Questo uso, non previsto originariamente per il sito, ha già fatto emergere dubbi sul rispetto dell’atmosfera e della sacralità storica del luogo.

Gli eventi di natura ludica richiamano un pubblico differente e introducono elementi di disturbo rispetto alla quiete e al valore monumentale delle cave. I cittadini e gli esperti temono che la moltiplicazione di concerti e feste possa danneggiare la percezione e la conservazione dell’area, riducendo di fatto la sua funzione culturale a semplice spazio ricreativo. La contrapposizione fra tutela e sfruttamento commerciale diventa evidente in questo scenario, dove la proprietà privata e le norme di tutela non sempre si incrociano facilmente.

Le autorità incaricate di preservare le tagghiate stanno dunque lavorando per trovare un equilibrio. L’obiettivo resta quello di proteggere un bene che racconta la storia di san giorgio ionico senza bloccare totalmente l’utilizzo del territorio, ma evitando che azioni non controllate ne compromettano le caratteristiche originarie.

Rischi derivanti dagli eventi musicali

I danni potenziali riguardano sia l’aspetto ambientale che quello storico. La presenza di grandi eventi può provocare usura, deturpazione o modifiche al paesaggio. Al tempo stesso, il rischio è che la memoria legata alle attività estrattive venga offuscata da una fruizione che punta solo all’intrattenimento.

Rischi e prospettive per la conservazione delle tagghiate

Il futuro delle tagghiate dipende dalla capacità delle autorità e della comunità di valorizzare l’area mantenendo integra la sua identità. La candidatura al fai potrebbe fornire un livello di protezione più alto e una maggiore attenzione mediatica. Tuttavia, la convivenza con iniziative private appare delicata.

Servono regolamenti chiari e una gestione attenta per permettere al sito di restare un luogo di memoria senza essere trasformato in uno spazio commerciale o semplicemente ricreativo. La sfida è di mantenere visibile la storia delle tagghiate in un contesto che cambia, evitando che diventi uno sfondo anonimo o venga cancellato dal turismo eventistico.

Tra paesaggio e cultura, le tagghiate di san giorgio ionico rappresentano un esempio di luogo a rischio, ma anche di potenziale riscoperta, se ben custodito e valorizzato attraverso scelte precise e responsabili.

Change privacy settings
×