L’Aquila, tensioni dopo l’acquisizione di Aura Materials: il sindaco chiede chiarezza sul futuro dell’azienda

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L’Aquila, tensioni e richiesta di chiarimenti sul futuro di Aura Materials dopo l’acquisizione. - Gaeta.it

Laura Rossi

16 Settembre 2025

L’acquisizione di Aura Materials da parte di Mival Connect ha riacceso dubbi e preoccupazioni sul destino dell’azienda nel Tecnopolo dell’Aquila. Sindacati e lavoratori denunciano l’assenza di progetti concreti e temono tagli al personale. Di fronte a queste incertezze, il sindaco Pierluigi Biondi ha chiesto alle istituzioni un intervento chiaro per fare il punto e tutelare sia l’occupazione sia gli investimenti pubblici.

Sindacati allarmati: manca un piano industriale e crescono i timori per i licenziamenti

Da quando, a marzo 2025, Mival Connect ha preso il controllo di Aura Materials, i lavoratori non hanno ricevuto indicazioni precise sul futuro dell’azienda. I sindacati denunciano l’assenza di un piano industriale serio, capace di spiegare obiettivi e garanzie sul personale. Questo vuoto alimenta la paura di tagli e di perdita di posti di lavoro nel Tecnopolo aquilano.

Il nodo più grosso resta la scarsa trasparenza del nuovo management e la mancanza di un confronto con chi lavora in fabbrica. Situazioni così creano tensioni e dubbi sulla reale volontà di rilanciare un’attività che per il territorio è strategica. Le incertezze non riguardano solo numeri e prospettive produttive, ma anche aspetti amministrativi e finanziari emersi negli ultimi mesi. I sindacati chiedono risposte concrete per evitare che la situazione peggiori, sul fronte occupazione e industria.

Il sindaco Biondi spinge per verifiche su fondi pubblici e strategia per il territorio

Il sindaco Pierluigi Biondi ha preso posizione senza giri di parole: le domande dei sindacati devono trovare risposte rapide e trasparenti. Ha chiesto un controllo approfondito da parte di Mimit, Invitalia, Procura della Repubblica, Guardia di Finanza e Corte dei Conti, per capire se i fondi pubblici stanziati per Aura Materials sono stati usati correttamente. Parliamo di circa undici milioni di euro messi a disposizione da Invitalia per questo progetto.

Biondi ha sottolineato l’importanza di capire se l’operazione punta davvero a sviluppare la produzione nel trattamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche , un settore cruciale per il territorio, oppure se si tratta solo di un’operazione commerciale che rischia di svuotare le risorse e portare alla possibile delocalizzazione dello stabilimento. Questa distinzione è fondamentale per valutare l’impatto economico e occupazionale.

Ha anche richiamato la responsabilità sociale delle imprese, un tema ripreso anche dall’assessore regionale Tiziana Magnacca, che invita a non perdere di vista il rispetto per i lavoratori e per la comunità locale coinvolta.

Immobile vincolato: l’occupazione deve restare garantita per almeno dieci anni

Il complesso dove si trova Aura Materials è stato acquistato tra il 2015 e il 2016 tramite un’asta pubblica, a cui partecipò l’allora Accord Phoenix. In quell’occasione furono fissate condizioni precise che legano la proprietà dell’immobile al mantenimento dei livelli occupazionali dichiarati. Il vincolo prevede l’obbligo di garantire l’occupazione per almeno dieci anni.

Se questo impegno non venisse rispettato, l’immobile deve tornare al Comune dell’Aquila. Il sindaco Biondi ha sottolineato quanto questo vincolo sia un elemento chiave per tutelare i posti di lavoro in zona. Da qui la richiesta di un monitoraggio serrato sull’andamento della gestione attuale, soprattutto rispetto agli impegni presi in passato.

Questa clausola potrebbe diventare una leva importante per evitare che la situazione sfugga di mano, con pesanti conseguenze per il polo tecnologico e per chi ci lavora.

Le istituzioni chiamate a vigilare su lavoro e investimenti pubblici

Per il sindaco, le istituzioni devono restare vigili e tenere alta l’attenzione. L’Aquila ha puntato molto su questo polo tecnologico come motore di sviluppo e occupazione. Un eventuale fallimento rischierebbe di minare la fiducia della comunità nelle scelte industriali che riguardano il territorio.

Chiedere chiarezza e trasparenza non è solo una questione politica, ma una necessità concreta, vista la rilevanza sociale delle decisioni sul futuro dell’azienda e dei suoi dipendenti. L’intervento delle autorità chiamate a controllare i fondi e le intenzioni del management è un passaggio cruciale per evitare che la crisi si allarghi.

La situazione è ancora aperta, ma il messaggio è chiaro: promesse su investimenti e occupazione devono essere mantenute e i lavoratori protetti.