La tragedia che ha colpito Ischia Ponte si arricchisce di nuovi elementi che delineano uno scenario inquietante. Antonio Luongo, 69 anni, ha ucciso l’ex suocera e il compagno della sua ex moglie, ferendo gravemente quest’ultima prima di togliersi la vita. Le indagini si concentrano ora sulla fase preparatoria del gesto, con la scoperta di un pedinamento organizzato per seguire ogni movimento della vittima.
Pedinamenti organizzati da Luongo tramite investigatore privato per monitorare l’ex moglie
Le indagini coordinate dalla Procura di Napoli hanno raccolto informazioni precise sul modo in cui Antonio Luongo ha pianificato il suo atto. Al centro dell’attenzione c’è un investigatore privato di Napoli, con origini ischitane. Luongo, ex operatore ecologico in pensione, residente a Pianura ma originario di Ischia, avrebbe incaricato questa agenzia per seguire Lyudmyla Velykgolova, la sua ex moglie di 42 anni, di origine ucraina.
La richiesta rivolta all’investigatore era dettagliata: monitorare spostamenti, abitudini e orari di entrata e uscita dalla casa. Questa sorveglianza ha fornito dati precisi che Luongo ha utilizzato per pianificare il suo gesto con freddezza. Le informazioni raccolte gli hanno permesso di conoscere i momenti di assenza o presenza delle persone coinvolte, facilitando l’azione violenta.
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Gli inquirenti stanno verificando se l’investigatore fosse a conoscenza delle reali intenzioni del cliente. Si valutano possibili responsabilità penali, come concorso colposo o, in casi più gravi, concorso in omicidio. Potrebbero essere acquisite le relazioni redatte dall’investigatore e ascoltati i titolari dell’agenzia per chiarire il loro ruolo. Questo aspetto potrebbe influire sulle responsabilità esterne alla vicenda familiare.
La dinamica della strage: vittime e feriti nel dramma di Ferragosto a Ischia
Il 15 agosto, giorno della tragedia, Lyudmyla Velykgolova era tornata sull’isola con Nunzio Russo Spena, 49 anni, operaio napoletano e nuovo compagno. Erano in visita a Ischia per trascorrere le festività con la madre di Lyudmyla, Zinoviya Knihnitska, 63 anni, anch’essa ucraina. L’atmosfera di festa è stata spezzata in pochi istanti.
Luongo si è presentato armato nella casa di Ischia Ponte. Dopo aver sparato, ha ucciso il nuovo compagno della ex moglie e la madre di lei. Lyudmyla è rimasta gravemente ferita, mentre l’autore della sparatoria si è tolto la vita. La sequenza indica una volontà di colpire persone specifiche con cui Luongo aveva legami stretti, provocando un trauma profondo nella comunità.
Il contesto familiare si è trasformato in una tragedia senza ritorno. La morte di Luongo esclude un processo a suo carico, ma le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio e responsabilità.
L’inchiesta della Procura e il possibile coinvolgimento dell’investigatore privato
La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo contro ignoti, mantenendo aperte tutte le piste investigative. Il fatto che Luongo abbia organizzato un pedinamento tramite un investigatore privato ha spinto gli inquirenti a valutare anche la posizione di questa figura.
Se emergerà che l’investigatore fosse consapevole delle intenzioni di Luongo, potrebbe configurarsi una responsabilità anche per negligenza grave o complicità. Le indagini potrebbero estendersi alla struttura investigativa e ai suoi titolari.
Parallelamente, si approfondisce il contesto familiare e la vita di Lyudmyla. La donna aveva denunciato Luongo per intimidazioni proprio il giorno dell’attacco, segno di una situazione già molto tesa. Non risultano denunce per maltrattamenti precedenti, ma la presenza di minacce indica un clima difficile.
La magistratura cerca di ricostruire i passaggi che hanno portato al dramma, valutando anche eventuali omissioni o responsabilità che hanno favorito la preparazione della strage.
Impatto sulla comunità ischitana e iniziative in memoria delle vittime
La comunità di Ischia è profondamente scossa dalla violenza che ha segnato il ponte di Ferragosto. Un piccolo paese che aveva visto nelle festività un momento di unione si è trovato al centro di un evento di grande gravità.
In risposta al dolore collettivo, il sindaco di Ischia e alcune associazioni locali hanno annunciato iniziative per ricordare le vittime e sensibilizzare sul tema della violenza domestica. Questi eventi vogliono mantenere viva la memoria e mettere in guardia sui segnali di pericolo nelle relazioni personali.
La vicenda richiama anche questioni sociali più ampie legate al controllo e alla difficoltà di proteggere chi è in pericolo. I prossimi sviluppi delle indagini potrebbero fornire ulteriori dettagli sulla dinamica e sulle responsabilità, mantenendo alta l’attenzione su questa ferita aperta per l’isola.