La scomparsa di Luigi Mercurio, protagonista dietro l’Olivetti e il personal computer M24

Luigi Mercurio ha guidato l’innovazione tecnologica di Olivetti negli anni ’80, contribuendo allo sviluppo di personal computer, telecomunicazioni e minicomputer che hanno segnato la storia digitale italiana.
La Scomparsa Di Luigi Mercurio La Scomparsa Di Luigi Mercurio
Addio a Luigi Mercurio, mente dietro l’Olivetti e il PC M24. - Gaeta.it

Luigi Mercurio è morto il 20 agosto a Milano, lasciando un’impronta significativa nella storia tecnologica e industriale italiana del Novecento. Figura di rilievo nello sviluppo di Olivetti, Mercurio non è stato solo un dirigente o un tecnico, ma uno dei protagonisti di un progetto che ha portato Ivrea al centro del dibattito mondiale sull’informatica. La sua carriera ha accompagnato trasformazioni decisive nel settore dei computer e delle telecomunicazioni, contribuendo a conservare una parte importante della memoria tecnologica del nostro paese.

Il ruolo di Luigi Mercurio nella Direzione Informatica Distribuita

Luigi Mercurio ha guidato la Direzione Informatica Distribuita di Olivetti, un incarico che superava la semplice gestione tecnica o amministrativa. Da quella direzione sono nate idee e prodotti in grado di competere con i grandi nomi internazionali. Il progetto più noto a cui ha lavorato è stato il personal computer M24, presentato nel 1984 alla fiera di Hannover. In un periodo in cui l’IBM dominava il mercato globale, Mercurio e il suo team hanno puntato a un prodotto non solo compatibile con gli standard esistenti, ma anche più veloce e con un design curato, firmato da Ettore Sottsass. Questa attenzione all’unione tra tecnologia e immagine rifletteva l’eredità di Adriano Olivetti, che vedeva nel computer uno strumento accessibile a tutti, non solo agli specialisti.

Le giornate di lavoro di Mercurio erano intense e si svolgevano tra Ivrea, Milano e Cupertino, per trattative e modifiche dell’ultimo minuto. Era noto per insistere su tre punti fondamentali: garantire compatibilità totale, raddoppiare la velocità rispetto ai concorrenti e assicurare una qualità video adeguata. Questi aspetti tecnici e strategici hanno portato l’M24 a ottenere successo in Europa e negli Stati Uniti, grazie a un accordo con la multinazionale AT&T. Quel risultato rappresentò un momento di rilievo per l’informatica italiana.

Olivetti tra espansione e nuovi orizzonti digitali: il contributo di Mercurio alle telecomunicazioni

Il contributo di Luigi Mercurio non si limita al settore dei personal computer. Già all’inizio degli anni ’80 aveva colto l’importanza emergente delle telecomunicazioni, guidando la creazione di Olteco – Olivetti Telecomunicazioni SpA, una realtà autonoma dedicata a ricerca, sviluppo, produzione e vendita di prodotti telematici. Questa società sviluppava terminali telex, reti locali, centrali telefoniche PABX e altre tecnologie che in quegli anni iniziavano a trasformare le modalità di comunicazione.

Questi sforzi rappresentano un passaggio fondamentale per ciò che oggi consideriamo normale: le reti digitali e le telecomunicazioni. Se oggi restiamo connessi tramite internet o telefoni moderni, molto si deve a chi come Mercurio ha scelto di investire in questi prodotti ancora poco diffusi all’epoca. Quel lavoro ha dato origine a tecnologie che hanno influenzato profondamente lo sviluppo digitale in Italia. La sua visione guardava oltre il presente, puntando a un futuro in cui la tecnologia avrebbe cambiato il modo di lavorare e comunicare.

L’impegno nella produzione di minicomputer e la sfida con i colossi internazionali

Mercurio ha partecipato anche allo sviluppo di sistemi come l’E900 e le linee L1/M30–M60, minicomputer progettati per competere con i leader internazionali. Questi prodotti non erano semplici esperimenti, ma strumenti concreti con cui Olivetti cercava di ritagliarsi uno spazio originale e indipendente nel campo dell’informatica. Le testimonianze descrivono un uomo capace di prendere decisioni difficili e di confrontarsi con i suoi collaboratori per trovare soluzioni efficaci.

In un’azienda dove la cultura dell’innovazione era un valore fondamentale, Mercurio rappresentava la capacità di tradurre quei principi in risultati concreti. La sua figura è stata un punto di riferimento all’interno di Olivetti, capace di unire idee e competenze in prodotti significativi per la storia industriale italiana.

Ivrea e Milano: la storia personale di Mercurio tra successi, sfide e un’eredità ancora viva

La carriera di Mercurio si intreccia con i momenti di successo e difficoltà di Olivetti negli anni ’80. Quell’epoca fu segnata da una grande espansione, ma anche dalle prime avvisaglie di crisi in un mercato sempre più complesso. Luigi Mercurio non si è mai tirato indietro. Ha affrontato le sfide con la convinzione che la tecnologia dovesse restare vicina alle persone, un principio caro ad Adriano Olivetti che lui ha cercato di mantenere. Questo approccio ha permesso di conservare un modello industriale equilibrato, lontano da una visione esclusivamente commerciale.

La sua scomparsa ha colpito chi ha lavorato con lui e chi oggi guarda a quel periodo riconoscendo in quelle scelte un passo importante verso la realtà digitale attuale. Accendere un computer portatile o fare una videochiamata può sembrare normale, ma dietro c’è un insieme di decisioni e persone, come Mercurio, che hanno costruito le basi di questo presente.

Il funerale, celebrato il 22 agosto presso la parrocchia Santa Maria Segreta a Milano, ha visto la partecipazione della famiglia e dei colleghi che hanno voluto salutare un uomo lontano dalle luci della ribalta, ma fondamentale nella storia di Olivetti e dell’informatica italiana.

L’eredità di Luigi Mercurio resta un richiamo a quel periodo in cui l’Italia seppe confrontarsi con i giganti della tecnologia mondiale. Le sue macchine, i suoi progetti e la sua visione mantengono viva una memoria che continua a ispirare chi cerca nuove strade nel Canavese e oltre.