Due F-35 italiani decollano da ämari per intercettare un velivolo russo durante una missione Nato

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Due F-35 italiani in volo da Ämari per intercettare un aereo russo durante missione Nato - Gaeta.it

Elisabetta Cina

28 Agosto 2025

La presenza di due F-35 italiani nella base aerea di Ämari, in Estonia, ha preso un ruolo decisivo nella sorveglianza dello spazio aereo baltico con un intervento diretto contro un aereo russo. Questo intervento si inserisce negli sforzi della Nato per mantenere saldo il controllo e la sicurezza nella regione, particolarmente sensibile a causa delle tensioni con la Russia legate al conflitto in Ucraina.

L’intervento dei caccia italiani nella missione di sorveglianza aerea della nato a ämari

Due caccia F-35 italiani appartenenti al 32° e 6° Stormo, schierati presso la base aerea di Ämari in Estonia, sono decollati in risposta a un velivolo russo avvistato nelle vicinanze dello spazio aereo baltico. La missione di pattugliamento aereo, svolta nell’ambito della presenza Nato sul fianco orientale, si propone di monitorare e proteggere le rotte aeree strategiche della regione.

Questa operazione sottolinea il contributo diretto dell’Italia nel sistema di difesa collettiva dell’Alleanza atlantica, con i velivoli impegnati nel controllo del territorio esteso e nella rapida reazione a potenziali minacce. La base di Ämari, punto di riferimento per le forze Nato nei Paesi baltici, rappresenta una piattaforma da cui decollano aerei incaricati di garantire la sicurezza di questo corridoio geo-militare.

Il coordinamento della Task Force Air mostra come i reparti aerei italiani, in partnership con altre nazioni Nato, mantengano una presenza attiva e pronta all’intervento lungo un’area di crescente attenzione strategica.

La situazione di tensione tra nato e Russia al centro della pattuglia baltica

L’episodio dell’intercettazione si colloca in un clima di tensione persistente fra NATO e Russia, dovuta in larga parte al conflitto in Ucraina iniziato nel 2022. La ripresa delle attività militari russe nelle vicinanze dei Paesi baltici ha spinto l’Alleanza a rafforzare le sue misure di sicurezza e controllo nel fianco est.

L’intervento degli F-35 è una risposta concreta all’intensificarsi delle manovre russe in prossimità dei confini Nato. Mosca, tuttavia, continua a escludere la presenza di truppe europee in Ucraina e rigetta ogni limitazione al suo raggio d’influenza nella regione, alimentando un confronto costante sul terreno diplomatico e militare.

I Paesi baltici, sotto la protezione Nato, sono considerati un tratto critico nell’equilibrio di sicurezza europeo, dato il loro posizionamento geografico e la vicinanza ai territori russi. Intercettare un aereo sconosciuto o di sospetta nazionalità russa in queste latitudini è una prassi abituale, ma mantiene alta l’attenzione sulla necessità di una difesa continua e dinamica.

Gli sviluppi diplomatici europei legati alla crisi in ucraina e alle tensioni militari

Accanto alle attività militari, l’Unione Europea continua a giocare un ruolo diplomatico attivo nella crisi ucraina, presentando risposte coordinate agli attacchi russi, come quello che ha colpito la sede della delegazione UE a Kiev. Dopo questo raid, Bruxelles ha convocato l’ambasciatore russo per chiedere chiarimenti e ribadire la condanna degli atti conflictuali che violano il diritto internazionale.

Questa risposta testimonia uno sforzo politico per bilanciare la dimensione militare della crisi con misure diplomatiche che cercano di contenere l’escalation. L’Italia, insieme agli altri membri europei, partecipa a queste iniziative, tenendo in equilibrio il supporto all’Ucraina e la gestione del dialogo con Mosca.

L’impegno dell’UE in questo contesto assume una doppia valenza: creare una frontiera stabile dentro l’Alleanza e prevenire ulteriori danneggiamenti alla sicurezza regionale. La combinazione di sforzi militari, come quelli della Nato a Ämari, con azioni politiche europee evidenzia la complessità della gestione della crisi e le sue ripercussioni dirette sui Paesi limitrofi.