La detenzione senza accusa di Alberto Trentini e la mobilitazione per la sua liberazione a Venezia

La Detenzione Senza Accusa Di

Alberto Trentini detenuto senza accusa, protesta a Venezia per la sua liberazione - Gaeta.it

Sara Gatti

28 Agosto 2025

Alberto Trentini, cooperante italiano trattenuto in Venezuela da oltre 300 giorni senza un capo di imputazione, è al centro di un appello pubblico per la sua scarcerazione. La sua situazione ha attirato l’attenzione di esponenti del cinema, giornalisti e associazioni culturali, che chiedono alla Farnesina e al governo italiano di intensificare gli sforzi per riportarlo in patria. Il caso si inserisce nel contesto della crisi politica e sociale venezuelana, dove il governo di Nicolás Maduro ricorre spesso a detenzioni arbitrarie come strumento di pressione politica.

Solidarietà dal mondo del cinema e impegno pubblico per Alberto Trentini

Il direttore della Biennale Cinema, Alberto Barbera, ha espresso vicinanza alla famiglia di Trentini durante un incontro promosso da Associazione Articolo 21, Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici e Isola Edipo. Barbera ha definito inaccettabile la detenzione di Trentini, vittima di una sofferenza prolungata e ingiustificata, senza che gli sia stato notificato alcun capo di imputazione. Il suo ruolo di cooperante, impegnato con l’ONG Humanity & Inclusion, è stato evidenziato come esempio di impegno che non giustifica la privazione della libertà.

L’iniziativa si è svolta nella Casa degli Autori, una delle sedi del festival del cinema di Venezia al Lido, a pochi passi dall’abitazione della famiglia Trentini. La madre di Alberto, Armanda Colusso, ha letto una lettera rivolta al mondo del cinema in cui ha descritto la lunga attesa e il dolore causati dalla detenzione del figlio. Ha chiesto al governo italiano di agire concretamente per ottenere la liberazione, sottolineando che ogni giorno in più in carcere rappresenta un peso insopportabile. Barbera ha ribadito la disponibilità della Mostra del Cinema a dare visibilità al caso, affinché riceva l’attenzione necessaria per una soluzione rapida.

Contesto politico e sociale in Venezuela tra crisi e detenzioni arbitrarie

Il Venezuela attraversa una fase di grave instabilità politica e sociale, aggravata da una crisi economica che ha aumentato le tensioni interne. Il governo di Nicolás Maduro è accusato di ricorrere ad arresti e detenzioni senza basi legali come strumenti di pressione politica. Questa situazione ha coinvolto anche cittadini italiani come Alberto Trentini, trattenuto senza accuse precise in una struttura carceraria dello Stato di Miranda, presumibilmente sotto il controllo del controspionaggio venezuelano.

Trentini è stato arrestato il 15 novembre 2024 mentre lavorava a un progetto umanitario rivolto a persone con disabilità, nell’ambito della missione dell’organizzazione Humanity & Inclusion. La sua detenzione senza capo di imputazione riflette una strategia più ampia del governo Maduro, che sembra usare questi arresti per negoziare con governi stranieri o esercitare pressioni politiche a livello internazionale. La liberazione recente di altri connazionali, come Amerigo De Grazia e Margarita Assenza, ha aumentato la richiesta di una soluzione anche per Trentini.

Azioni istituzionali e sostegno della società civile italiana per la liberazione

La Farnesina ha confermato l’impegno a riportare in Italia Trentini, con il ministro Antonio Tajani che segue il caso nelle sedi diplomatiche e politiche. Il governo italiano ha avviato diversi tentativi per sbloccare la situazione, ottenendo la scarcerazione di altre persone detenute in Venezuela, ma resta alta la pressione affinché si intervenga con maggiore determinazione su questo caso.

Accanto all’azione istituzionale si è attivato un fronte culturale e informativo che ha preso a cuore la vicenda di Trentini. Associazioni come Articolo 21 e il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici hanno contribuito alla mobilitazione, aumentando la visibilità mediatica e coinvolgendo il mondo del cinema. Questa rete di sostegno mira a mantenere alta l’attenzione sul caso, considerato emblematico delle difficoltà nel far valere i diritti umani in contesti di crisi profonda. La mobilitazione comprende eventi pubblici, appelli e interventi mediatici, a sostegno della famiglia che cerca risposte.

In attesa di sviluppi concreti dal Venezuela, Alberto Trentini resta detenuto. La sua vicenda evidenzia come le tensioni geopolitiche possano influire sulla vita delle persone comuni, soprattutto quando il diritto alla libertà viene negato senza motivazioni legali. Anche da lontano, la solidarietà e la pressione di chi opera nel campo culturale e istituzionale continuano a cercare soluzioni per riportarlo a casa.