La procura di Milano chiede l'archiviazione per accuse di violenza sessuale su Leonardo Apache La Russa

La procura di Milano chiede l’archiviazione per accuse di violenza sessuale su Leonardo Apache La Russa

La Procura di Milano richiede l’archiviazione delle accuse di violenza sessuale contro Leonardo La Russa e Tommaso Gilardoni, mentre restano sotto esame i reati di revenge porn legati alla diffusione non autorizzata di video privati.
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La procura di Milano chiede l'archiviazione per accuse di violenza sessuale su Leonardo Apache La Russa - Gaeta.it

Un importante sviluppo giuridico ha preso forma a Milano, dove la Procura ha chiesto di archiviare le accuse di violenza sessuale contro Leonardo Apache La Russa e il suo amico dj Tommaso Gilardoni. La questione solleva interrogativi sul rispetto della dignità femminile e sull’uso improprio delle immagini private. La decisione è collegata a due episodi di revenge porn riguardanti la diffusione di video privati senza consenso. L’argomento è particolarmente delicato, essendo emerso nel contesto di una denuncia presentata da un’ex compagna di liceo di La Russa.

Accuse di stupro e revenge porn

La Procura di Milano ha avviato un’inchiesta dopo la denuncia della giovane donna. L’accusa principale, quella di violenza sessuale, si concentrava su quello che sarebbe accaduto durante una serata trascorsa in un noto locale di Milano il 18 maggio, due anni fa. L’indagine ha trascinato alla luce la diffusione non autorizzata di due video, che erano stati condivisi via WhatsApp da La Russa e Gilardoni. I magistrati hanno specificato che l’amicizia dei due con la ragazza e l’assunzione di alcol e droghe da parte sua non giustificano tali comportamenti.

Le immagini condivise rappresentano un chiaro esempio di violazione della privacy. La Procura ha evidenziato come questa condotta rispecchi una “profonda superficialità e volgarità” nel trattare una donna. Nonostante la richiesta di archiviazione per l’accusa di stupro, i reati di revenge porn restano sotto la lente di ingrandimento. I video, appartenenti alla sfera privata della ragazza, non avevano ragione di essere condivisi.

Risultati dell’indagine

L’indagine, gestita dalla pm Rosaria Stagnaro e dal suo aggiunto Letizia Mannella, si è svolta con grande attenzione ai minimi dettagli. Sono stati ascoltati testimoni e raccolti filmati dai cellulari dei due indagati. La serata del 18 maggio ha rivelato una dinamica complessa, con la ragazza, già provata da precedenti esperienze, che si trovava in uno stato alterato. Tuttavia, in base agli accertamenti condotti, gli inquirenti non hanno trovato prove decisive che dimostrassero la mancanza di consenso da parte della ragazza.

In effetti, secondo la richiesta di archiviazione, gli eventi vissuti quella notte suggerirebbero che la giovane fosse in grado di esprimere il proprio consenso agli atti sessuali. Gli investigatori hanno sottolineato che vi sono stati momenti di interazione consapevole tra la ragazza e gli indagati, evidenziando la sua partecipazione e il suo coinvolgimento. Questo ha confuso ulteriormente la situazione, rendendo difficile comprendere i confini tra consenso e coercizione nel contesto specifico.

La reazione dei legali e la posizione della giovane

Nonostante la richiesta di archiviazione, la giovane donna, tramite il suo legale, ha intenzione di opporsi. Il suo avvocato, Stefano Benvenuto, sostiene che la ragazza non era in condizione di dare un consenso valido alla luce delle sostanze che aveva assunto. La posizione della difesa della vittima si concentra sulla vulnerabilità della ragazza, chiedendo che ci sia un’analisi approfondita e giusta della situazione.

Dal canto loro, gli avvocati di La Russa e Gilardoni, Adriano Bazzoni e Vinicio Nardo, si sono detti soddisfatti dalla decisione della Procura, sostenendo di aver sempre confidato in un’indagine obiettiva. La delicatezza di questo caso non può essere trascurata, considerando l’importanza che ha assunto nel dibattito pubblico su temi come la dignità e il rispetto delle donne.

Dichiarazioni di Ignazio La Russa

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso soddisfazione per la richiesta di archiviazione, sottolineando come questa confermi l’estraneità di suo figlio ai fatti contestati. La nota ufficiale ha messo in evidenza come la famiglia La Russa intenda affrontare il clamore mediatico che ha accompagnato questa vicenda. Le dichiarazioni del politico richiamano l’attenzione sulla necessità di trattare questi temi con particolare serietà, dato il potenziale impatto sulle vite delle persone coinvolte.

In un contesto in cui si discute vivacemente di diritti e giustizia, il caso continua a suscitare interesse e attenzione. La risposta della giovane donna, insieme all’evoluzione delle indagini, sarà fondamentale per capire come la giustizia affronterà questo complesso panorama di accuse e difese.

  • Laura Rossi

    Laura è la mente dietro una popolare rubrica su Gaeta.it, un rinomato sito dedicato alle notizie e agli eventi della città di Gaeta e dell'intero Lazio. La sua rubrica, apprezzata per l'approccio approfondito e analitico, si concentra su temi di attualità, cronaca locale e sviluppi culturali, offrendo agli abitanti e ai visitatori informazioni dettagliate e aggiornate. Grazie alla sua esperienza e passione per il giornalismo, Laura ha saputo creare un legame solido con la sua audience, fornendo contenuti che non solo informano ma stimolano anche il dibattito e la riflessione sulla vita nella regione.

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