Paola Piglione in Prete, stimata figura di Cuorgnè nota per il suo carattere dolce e il costante impegno verso famiglia, lavoro e comunità, si è spenta il 27 agosto 2025 alle Molinette di Torino. La sua storia è segnata dalla lotta contro una rara malattia neurologica degenerativa, che ha affrontato con coraggio e riservatezza. Il suo ultimo gesto, la donazione degli organi, ha lasciato un segno tangibile di altruismo in una comunità unita nel ricordo.
Una vita tra famiglia, lavoro e impegno parrocchiale
Paola, 63 anni, aveva un ruolo centrale nella vita quotidiana di Cuorgnè. Per anni ha gestito un negozio di articoli per l’infanzia situato nella galleria di via Milite Ignoto, punto di riferimento per molte famiglie della zona in un contesto commerciale che ha visto alternarsi importanti marchi come Coop e Conad. In seguito, è passata all’ufficio amministrativo della “Prete e Mattea”, azienda di autotrasporti fondata nel 1984 da suo marito Roberto Prete e dallo zio Marcello Mattea, con sede a Ozegna e operativa nel Nord Italia. Questo lavoro le ha permesso di mantenere un saldo legame con la realtà locale e con il tessuto produttivo del territorio.
Su un piano più personale, Paola era madre di Marco, Andrea e Luca, e moglie di Roberto, noto a Cuorgnè per il suo ruolo da coordinatore degli autotrasportatori e per aver rilanciato la Festa di Sant’Antonio Abate, una tradizione molto sentita dalla comunità. La sua famiglia si estendeva anche al fratello Aldo, membro dell’Accademia Filarmonica dei Concordi e anima dei “Trota”, il gruppo di trombe e tamburi reali del tradizionale Torneo di maggio, e alla cognata Laura Ronchietto Silvano, assessore alla Cultura e all’Istruzione di Cuorgnè. Tutti hanno condiviso momenti significativi con Paola, che incarnava la presenza affettuosa e solidale in famiglia.
Nella sua vita quotidiana, Paola ha sempre saputo coniugare con discrezione e dedizione il ruolo di madre e lavoratrice con un coinvolgimento attivo nella comunità parrocchiale, dimostrando una capacità rara di tenere insieme diverse responsabilità mantenendo un sorriso aperto e accogliente.
La parrocchia di San Dalmazzo, casa e centro di attività per paola
La parrocchia di San Dalmazzo a Cuorgnè ha rappresentato per Paola un luogo importante di crescita e relazioni durature. Qui è stata catechista, accompagnando generazioni di bambini e ragazzi nella loro formazione spirituale. Paola, infatti, era conosciuta per chiamare “i miei bambini” i piccoli affidati alle sue attenzioni durante i campeggi estivi a Ceresole Reale, dove si occupava delle cucine nelle strutture note come “le baracche”.
Il suo ruolo all’interno della comunità parrocchiale si estendeva anche alla partecipazione nella cantoria, contribuendo con la sua voce alla vita liturgica. Anche con il progredire della malattia, non ha mai perso la serenità né la volontà di mantenere la presenza nei momenti comunitari, incarnando un esempio pratico di fede e impegno silenzioso.
La sua figura veniva considerata un punto di riferimento per molti, capace di mettere in relazione persone di diverse età e storie con discreta fermezza, dovuta a quella fede concreta che ha sempre guidato le sue azioni. La parrocchia è stata il luogo in cui il senso di appartenenza ha trovato terreno fertile e dove Paola ha espresso con intensità il suo lato più generoso.
Donazione Degli Organi, un messaggio di vita e solidarietà
La decisione di donare gli organi dopo la sua morte rappresenta un messaggio chiaro di solidarietà che ha fatto riflettere l’intera comunità di Cuorgnè. Un gesto di questo tipo ha un valore concreto, visto che la donazione degli organi continua a salvare numerose vite ed è un atto che simboleggia il dono della vita oltre la morte.
Paola ha scelto questo percorso con la consapevolezza di lasciare qualcosa di duraturo, divenendo esempio in un’epoca dove l’altruismo si manifesta spesso in azioni che non sono al centro dell’attenzione pubblica. L’atto di donare ha richiamato l’attenzione sulla necessità di sostenere la cultura del dono, soprattutto in territori dove le relazioni umane restano fondamentali per la coesione sociale.
Vi è stata una risposta toccante dalla comunità, nei giorni successivi alla scomparsa, con un ricordo raccolto e partecipato, che ha percepito questo gesto come un’eredità morale oltre che materiale.
La risposta della comunità e i riti funebri
I funerali di Paola si sono tenuti il 30 agosto 2025 nella chiesa di San Dalmazzo, luogo che lei aveva frequentato con dedizione per tanti anni. La presenza di centinaia di persone alle esequie ha testimoniato il profondo legame che univa Paola a Cuorgnè. Familiari, amici e comunità religiosa si sono stretti attorno al marito Roberto, ai tre figli, al fratello e a tutti i parenti più stretti.
Al termine della cerimonia, il feretro è stato accompagnato al tempio crematorio di Mappano. Le ceneri di Paola riposeranno infine nel cimitero di Corsione d’Asti, paese natale che continua a rappresentare un legame importante con le sue radici. Questo passaggio ha chiuso una pagina personale fatta di coraggio, lavoro, affetti e fede condivisa con tante persone nel corso degli anni.
L’evento ha messo in luce anche le tradizioni e i valori di Cuorgnè, una cittadina dove il senso di comunità, la cultura locale e l’impegno nelle tradizioni rimangono elementi fondamentali nella vita quotidiana dei cittadini.